Con un andamento climatico come quello di quest’anno, la concimazione post raccolta su nocciolo acquisisce ancora più importanza. Lo scorso inverno caldo, la scarsità di piogge generalizzata e i periodi davvero siccitosi – uniti a grandinate e bombe d’acqua localizzate – hanno messo sotto stress i corileti. Qui entra in gioco la concimazione post-raccolta, che non va confusa con la concimazione di fondo organo-minerale.
A cosa serve la concimazione post raccolta del nocciolo?
“La concimazione post-raccolta è una pratica agronomica di grande importanza che serve a restituire alle colture gli elementi utilizzati durante il ciclo colturale. E’ principalmente indicata per quelle colture con una fioritura che avviene prima della fogliazione – illustra Baraglia del team agronomico di Greenhas Group–. Per il nocciolo, con la fioritura degli amenti maschili durante l’inverno, c’è quindi la necessità di avere un elevato contenuto di elementi nutritivi all’interno delle gemme. Il momento in cui la pianta porta questi nutrienti all’interno delle gemme è il periodo tra l’avvenuta raccolta e la caduta delle foglie. In questo periodo la linfa è principalmente discendente, cioè la pianta trasferisce gli elementi nutritivi, come zuccheri complessi e amidi, verso le gemme e le radici, cioè verso i cosiddetti organi di riserva”.
Sul nocciolo la finestra dell’intervento è quindi breve, essenzialmente il mese di ottobre, quando la maggior parte delle foglie è ancora verde e quindi l’assorbimento è ancora attivo. Ma la concimazione post raccolta può fare la differenza sulla nuova campagna, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e impoverimento del suolo.
La guida per il post raccolta di Greenhas Group
Greenhas Group – realtà specializzata nella ricerca, produzione e commercializzazione di fertilizzanti e biostimolanti – ha pubblicato una guida completamente dedicata al post raccolta (clicca qui per scaricarla), dove i risultati degli studi sono declinati in concrete strategie di impiego per le varie colture. “Crediamo sia importante individuare il preciso target agronomico di un intervento post raccolta – rimarca Baraglia –, che difficilmente può essere soddisfatto con un solo prodotto. Non tutte le piante, ad esempio, possono necessitare di boro e zinco; oppure con le temperature alte serve promuovere l’agostamento del legno; o ancora è necessario intervenire sull’alternanza di produzione o sull’assorbimento dell’azoto. Per questo abbiamo pensato e redatto una guida con strategie di intervento che prevedono un approccio per colture e per obiettivo agronomico specifico”.
Concimazione post raccolta del nocciolo, la strategia di Greenhas Group
L’apporto di boro, in corilicoltura, è necessario per sostenere la fioritura durante l’inverno e questo elemento è centrale anche nella strategia di Greenhas Group, che si basa su prodotti da somministrare per via fogliare. “Con Vitaven BZn sosteniamo il nocciolo con una parte minerale a base di boro e zinco, ma abbinata a una parte organica composta da componenti vegetali ricchi di amminoacidi – evidenzia ancora Baraglia –. E’ un formulato antistress organico e vegetale con cui si apporta anche azoto, che la pianta immagazzinerà e poi utilizzerà prontamente nella fase di rottura delle gemme”.
“Boro e zinco, lo ricordiamo, hanno un ruolo centrale nella fioritura e nell’allegagione – continua l’esperto -. Se, analisi del terreno alla mano, si nota una carenza di boro, allora si può aggiungere anche il nostro Borogreen L, un fertilizzante liquido che grazie all’elevata concentrazione, alla purezza e alla particolare formulazione migliora la penetrazione e la traslocazione del boro all’interno dei tessuti vegetali. E se si ha la necessità di migliorare l’agostamento del legno si può abbinare l’Hascon M10”.
Chi coltiva nocciole biologiche, invece, può mettere in atto una concimazione post raccolta con Algaren Twin, formulato dall’ottima componente organica grazie all’Ecklonia maxima, un’alga bruna marina caratterizzata da un rapporto unico tra auxine e citochinine che garantisce un ottimo sviluppo radicale ed una abbondante fioritura. Il prodotto di Greenhas Group lavora in sinergia con i fertilizzanti a base di microelementi, incrementandone la biodisponibilità, in particolare in associazione a Borogreen L per promuovere la fioritura.
Se il corileto è carente di magnesio, e dal Lazio è arrivata in questa campagna qualche segnalazione a Greenhas Group, sia per le coltivazioni convenzionali che per quelle bio si può intervenire con Magnesiogreen Attivato, un concime minerale in polvere idrosolubile ad alta solubilità e purezza contenente magnesio e microelementi sinergici in forma chelata, i quali prevengono le carenze nutrizionali e favoriscono l’assorbimento del magnesio stesso.