Nocciola di Sicilia, verso il riconoscimento Igp

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ll 27 febbraio 2025, il castello Branciforti di Raccuja ha ospitato un’importante tappa del processo di riconoscimento IGP per la nocciola di Sicilia. L’evento, organizzato dal GAL Nebrodi Plus, ha visto una significativa partecipazione dei produttori locali, e ha segnato un momento cruciale per la valorizzazione della nocciola siciliana, un’eccellenza del territorio.

Il Progetto GAL Nebrodi Plus: un percorso di qualificazione

Il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) per la nocciola di Sicilia è al centro del progetto operativo del GAL Nebrodi Plus. Questo progetto mira a sostenere la costituzione e gestione di gruppi operativi per migliorare la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura. Con il supporto delle istituzioni locali e regionali, l’iniziativa intende favorire la qualificazione dei prodotti di eccellenza dei Nebrodi, tra cui appunto la nocciola.

La tappa di Raccuja: un incontro tra produzione e innovazione

La giornata di Raccuja ha visto il coinvolgimento attivo di produttori locali, rappresentanti delle istituzioni e esperti del settore. Dopo i saluti iniziali del sindaco Ivan Martella, sono intervenuti il presidente del GAL Nebrodi Plus, Francesco Calanna, e il coordinatore di progetto, Salvatore Giarratana, che hanno illustrato gli obiettivi e le modalità del progetto.

Un momento significativo dell’incontro è stato l’intervento di Carmelo Colombo, chimico e responsabile del laboratorio dell’ITIS E. Torricelli di Sant’Agata di Militello. Colombo ha presentato il progetto di sviluppo di un prodotto innovativo: una barretta nutraceutica a base di nocciola siciliana, realizzata in collaborazione con il Presidio Slow Food “Pasta reale di Tortorici”. Un esempio di come la nocciola possa diventare protagonista di nuove filiere produttive.

Il coinvolgimento dei produttori

Il cuore dell’incontro è stato il dibattito tra i produttori, che sono stati chiamati a far parte del “Gruppo dei produttori proponenti il riconoscimento IGP per la nocciola di Sicilia”. Questo gruppo, che dovrà essere costituito in conformità con il Regolamento (UE) 2024/1143, avrà il compito di avviare formalmente il processo di riconoscimento IGP. Il disciplinare di produzione che verrà redatto avrà un ruolo fondamentale per definire le caratteristiche e le modalità di coltivazione della nocciola siciliana.

Le sfide della corilicoltura siciliana: difficoltà e auspici

Non sono mancati i riferimenti alle difficoltà che la corilicoltura siciliana sta affrontando da anni, come il cimiciato, il mal dello stacco, il ghiro, i maiali e l’oidio. Tuttavia, il riconoscimento IGP potrebbe rappresentare un’opportunità per attirare l’attenzione delle istituzioni regionali, in particolare dell’assessorato regionale all’agricoltura. L’auspicio è che questo processo di qualificazione possa stimolare politiche di intervento mirate a sostenere un settore che ha un grande potenziale economico e produttivo per la Sicilia.

I prossimi passi: un impegno a livello regionale

Il progetto proseguirà con ulteriori tappe nei territori corilicoli dell’ennese e del catanese, con l’obiettivo di costituire un gruppo di produttori rappresentativo di tutte le realtà regionali. Il riconoscimento IGP per la nocciola di Sicilia potrebbe aprire nuove strade per l’intero comparto, favorendo la valorizzazione e la tutela di un prodotto simbolo del territorio.

Fonte: GAL Nebrodi Plus
Pubblicato 05-03-2025

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