Giresun Tombul, il rischio della confusione commerciale

Giresun Tombul

La cultivar Giresun Tombul rappresenta l’eccellenza della corilicoltura turca. Caratterizzata da alto contenuto in grassi, ottima pelabilità dopo tostatura e aroma distintivo, è stata l’unica nocciola della Turchia a ottenere nel 2022 il riconoscimento europeo di Denominazione di Origine Protetta (Dop).
Un riconoscimento importante, che tutela la produzione localizzata nelle province di Giresun e, in parte, di Trabzon, lungo la costa orientale del Mar Nero.
Il problema, tuttavia, è che la stessa varietà Tombul viene coltivata in quasi tutte le aree corilicole del Paese. Ne deriva un serio rischio di confusione commerciale, con la possibilità che nocciole non prodotte all’interno dell’areale Dop vengano immesse sul mercato con il medesimo marchio di qualità.

La qualità come fattore competitivo della Giresun Tombul

Questa dinamica mette in luce un tema centrale anche per la corilicoltura turca: la qualità non può essere percepita solo come una caratteristica intrinseca della cultivar, ma deve essere certificata e riconoscibile.
In un mercato globale che richiede sempre più garanzie di autenticità e tracciabilità, il valore della Giresun Tombul Dop è legato alla capacità di dimostrare l’origine geografica con strumenti oggettivi, rapidi e affidabili.

Lo studio sul Journal of Food Science

A questo nodo cruciale ha cercato di dare risposta un gruppo di ricercatori, con uno studio pubblicato sul Journal of Food Science. La ricerca di İbrahim Sani Özdemir, Emel Önder Firat, Tarık Özturk, Güray Zomp e Muhammet Arici ha applicato tecniche spettroscopiche avanzate, FT-NIR (Fourier Transform Near Infrared) e Raman, integrate con metodi statistici multivariati, per individuare marcatori in grado di distinguere le nocciole Giresun Tombul Dop da quelle della stessa varietà coltivate fuori areale.
Si tratta di tecnologie già impiegate in ambito alimentare per il controllo di autenticità, apprezzate perché non distruttive, veloci ed economicamente accessibili, a differenza di altre metodiche più costose e laboriose (NMR, LC-MS, ICP-MS).

Il disegno sperimentale per il riconoscimento della Giresun Tombul Dop

Il team ha raccolto 118 campioni di nocciole da otto province turche durante due stagioni (2021 e 2022), includendo 55 campioni dall’areale Dop e 63 da areali non Dop. Le analisi sono state condotte sia sul guscio sia sul seme, con l’obiettivo di individuare differenze legate alla composizione chimica che potessero fungere da “impronta digitale” dell’origine geografica.

I gusci come carta d’identità della Giresun Tombul

I risultati hanno evidenziato che il guscio offre segnali più affidabili del seme per distinguere le nocciole Dop da quelle non Dop. Attraverso l’uso di modelli matematici avanzati, i ricercatori hanno raggiunto un’accuratezza fino al 98% nella classificazione dei campioni in base alla provenienza.
Il guscio, ricco di lignina, cellulosa ed emicellulosa, sembra quindi conservare tracce significative delle condizioni pedoclimatiche, diventando un parametro utile per i controlli di autenticità. I semi, dominati dalla frazione lipidica, hanno invece restituito prestazioni inferiori, con accuratezze attorno all’80–85%.

Limiti e prospettive

Lo studio sottolinea che fattori come la stagione di crescita e la data di raccolta influenzano sensibilmente gli spettri, introducendo variabilità nei modelli di classificazione.
Per rendere la tecnologia pienamente operativa, sarà quindi necessario:

  • ampliare i dataset con campioni raccolti in più anni;
  • sviluppare modelli che considerino anche il parametro “epoca di raccolta”;
  • affinare le tecniche Raman con laser a lunghezze d’onda più adeguate, capaci di ridurre l’interferenza della lignina.

Un segnale per tutta la corilicoltura

Il lavoro dei ricercatori turchi evidenzia come la tracciabilità tecnologica diventi un elemento strategico per la tutela delle denominazioni.
La questione riguarda non solo la Turchia, ma anche le denominazioni europee della nocciola – dal Piemonte alla Campania, fino al Lazio – che potrebbero beneficiare di strumenti rapidi e oggettivi per contrastare le frodi e valorizzare i propri marchi.

Origine delle nocciole misurazione marcatori isotopici

La scienza al servizio della qualità certificata

La qualità certificata è dunque un terreno competitivo imprescindibile, e la scienza mette a disposizione strumenti sempre più raffinati per garantirla lungo l’intera filiera. Anche in Italia ci sono esperienze di questo tipo, come il progetto CoryTeVa per la Nocciola Piemonte Igp (ne avevamo scritto qui); mentre in Spagna la professoressa Stefania Vichi, della Facoltà di Farmacia e Scienze Alimentari e dell’Istituto di Ricerca in Nutrizione e Sicurezza Alimentare dell’Università di Barcellona (INSA), aveva pubblicato uno studio sui marcatori isotopici multipli per garantire l’origine delle nocciole ed evitare così frodi commerciali (qui l’approfondimento).

Copyright NocciolaRe
Pubblicato 22-08-2025

Condividi su