Progetto CoryTeVa: la nocciola del Piemonte IGP. Caratterizzazione analitica, territorio e varietà.

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L’idea alla base del progetto CoryTeVa nasce alcuni anni fa dall’esigenza di sviluppare un approccio analitico ad alto contenuto tecnologico a sostegno delle certificazioni in essere legate alle produzioni locali. L’obiettivo finale è di mettere a disposizione della filiera corilicola un strumento all’avanguardia per aumentare la fiducia del mercato nel prodotto locale e per tutelarne i lavoratori. Si tratta quindi di un progetto che punta al riconoscimento della qualità del prodotto alimentare in quanto legato ad una specifica zona di produzione, più che di protezione dalle frodi, a garanzia dei piccoli produttori interessati a valorizzare il loro prodotto nell’ottica di soddisfare un mercato sempre più competitivo ed esigente. Questo approccio analitico si pone come supporto oggettivo e riproducibile alla certificazione documentale relativa all’origine del prodotto. Per integrare pienamente questo nuovo strumento analitico nella filiera, CoryTeVa prevede di sviluppare il prototipo di un sistema informativo a blocchi (blockchain) per dimostrarne l’applicabilità al mondo corilicolo. Attualmente la nostra attenzione si è focalizzata sulla Nocciola Piemonte I.G.P., ma la tecnica può certamente essere estesa ad altre varietà e anche ad altre specie.

Da gennaio 2020 il progetto CoryTeVa è finanziato dalla Regione Piemonte (P.O.R. F.E.S.R. 2014/2020 – Azione I.1.b.1.2 – Bando PRISM-E) e terminerà a luglio del 2022, essendo stato prorogato di 6 mesi. Il proponente è Tointech, una piccola impresa con sede a Torino, affiancata dall’Università di Torino e dalla Università Cattolica di Piacenza che forniscono la consulenza scientifica al progetto e ai suoi risultati, e ad un’altra ditta privata, JSB di Firenze, che si occupa di sviluppare un prototipo di blockchain adattato alla filiera della nocciola.

Il presupposto scientifico che sta alla base di questo metodo è che il profilo chimico di un prodotto vegetale dipende dalle interazioni con l’ambiente e dalle pratiche agronomiche. I fattori che maggiormente possono influenzare un prodotto vegetale sono la composizione dell’atmosfera, la quantità e il tipo di precipitazioni (pioggia, neve), l’altitudine e la distanza dal mare, il tipo di suolo, la sua gestione (lavorazioni, irrigazione, presenza di essenze di copertura) e l’ambiente circostante (vicinanza di zone boscate o comunque non coltivate). Chiaramente le combinazioni di tutti questi fattori sono infinite e creano condizioni uniche a cui sono esposte le piante durante la loro esistenza. Quindi il profilo chimico di un prodotto vegetale risulta essere più o meno diverso a seconda della zona in cui viene coltivato. 

Per determinare il profilo chimico, abbiamo scelto di applicare tre tecniche analitiche indipendenti (che cioè analizzano parametri diversi con strumenti diversi) i cui risultati quindi si supportano e rafforzano a vicenda. Le tecniche scelte si basano rispettivamente sull’analisi della composizione degli atomi, delle molecole e dei metaboliti: la spettrometria di massa isotopica misura il rapporto degli isotopi stabili di idrogeno, ossigeno, azoto e carbonio presenti nei campioni esaminati; la risonanza magnetica nucleare individua la composizione qualitativa e quantitativa dei gruppi funzionali presenti nei vari metaboliti; la metabolomica valuta il tipo di metaboliti secondari presenti (steroli, polifenoli).

I campioni analizzati finora provengono da impianti di cui si conoscono le coordinate geografiche. In questo modo è possibile assegnare con certezza un certo profilo chimico ad una determinata zona di origine. La descrizione di ogni singolo campione, le sue informazioni geografiche e i risultati analitici vengono registrati in una banca dati informatica che rappresenta il campione modello di ciascuna zona di produzione analizzata. Nella prima stagione di campionamento, coincidente con la raccolta 2020, sono stati ottenuti campioni di nocciole Tonda Gentile Trilobata dalle province di Asti, Alessandria e Cuneo, nonché alcuni campioni da altre zone di produzione italiane (Umbria, Marche e Sicilia) ed estere (Cile, Romania, Bulgaria e Turchia). Questi ultimi campioni, ottenuti fuori dalla zona di interesse, servono per assicurare che la differenza fra i profili chimici sia abbastanza marcata da permettere di caratterizzare le diverse zone di origine con sufficiente sicurezza. Durante la raccolta 2021 sono stati raccolti altri campioni in modo da corroborare il risultato. Le analisi sono attualmente in corso. Una volta terminate, tutti i dati verranno inseriti nella banca dati e confrontati con i risultati della raccolta del 2020.

I risultati preliminari sono promettenti. Infatti, tutte e tre le tecniche hanno prodotto profili chimici diversi per le varie zone di origine esaminate. E’ quindi confermata la possibilità di calcolare la probabilità che un campione appartenga alla zona di origine di interesse confrontandolo con il campione modello registrato nella banca dati. 

Attualmente il progetto non ha ancora raggiunto la fase applicativa. Sono essenzialmente due le attività che devono ancora essere portate a termine affinché l’approccio possa essere applicato con sicurezza: (1) consolidare la banca dati con dati di anni e luoghi di origine diversi in modo da valutare la non-prevedibile variabilità dovuta alle condizioni meteorologiche e ad eventuali differenze nella gestione dell’impianto; (2) elaborazione di un protocollo definitivo che possa essere integrato nelle normali pratiche di gestione della filiera corilicola. 

Nonostante queste limitazioni, agricoltori e altri soggetti interessati sono invitati a contattarci e inviarci i loro campioni di nocciole. Il laboratorio si occuperà di analizzare questi campioni e di confrontare i risultati con la banca dati. Dopo avere effettuato l’analisi statistica, per ogni campione viene emessa una dichiarazione di compatibilità che riporta la probabilità che il profilo chimico del campione coincida con quello del campione modello ottenuto dalla zona di origine. In questo modo il laboratorio può continuare a raccogliere informazioni per rafforzare la banca dati e rendere più accurate le indagini, mentre l’agricoltore può utilizzare, sebbene in modo non ufficiale, la dichiarazione come ulteriore garanzia dell’origine del suo prodotto. I partecipanti saranno resi partecipi dei risultati del progetto. Per maggiori informazioni, è possibile contattare direttamente il laboratorio inviando una email a info@tointech.it.

Autori:
Per Tointech srl: Francesca Scandellari, Alessandra Quarantin, Massimo Esposito
per Unito: Mattia Sozzi, Michele Chierotti, Roberto Gobetto
per UniCatt: Biancamaria Senizza, Luigi Lucini
per JSB: Duccio Micela

Pubblicato 16-10-2021

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