Nocciole, si sperimentano corileti più intensivi

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In Emilia-Romagna continua il lavoro di ricerca e di sperimentazione in campo corilicolo. Dopo il primo raccolto di nocciole in Romagna (clicca qui per saperne di più) Op Terremerse, con il suo Progetto Nocciolo, è nuovamente protagonista di un momento di approfondimento sulle opportunità che possono derivare dalla coltivazione delle nocciole. Nei giorni scorsi, con la Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, ha infatti organizzato il Terzo Open Day Nocciolo, durante il quale è stato inaugurato il Campo Sperimentale Demo Farm Italia in collaborazione con Ferrero Hazelnut Company (HCo), la divisione del Gruppo Ferrero che riunisce in un’unica realtà tutte le attività Ferrero relative alle nocciole, per favorire qualità e innovazione.

L’obiettivo del Campo sperimentale Ferrero HCo è di individuare le migliori cultivar per l’areale emiliano-romagnolo e infatti sono state messe a dimora 12 varietà di nocciole diverse. Ma la sperimentazione riguarderà anche le modalità di allevamento e le tecniche agronomiche da attuare e preferire: in fase di valutazione ci sono due sesti di impianto, uno intensivo (4×2 che permette di piantare fino a 1250 piante per ettaro) e uno più comunemente utilizzato (5×4 per 500 piante a ettaro).

Dopo il benvenuto di Nicola Gherardi Ravalli Modoni, Presidente Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, i produttori e i tecnici presenti hanno potuto ascoltare i progetti di Terremerse da Ilenio Bastoni, Direttore Settore Ortofrutta e OP Terremerse, che qualche settimana fa ai microfoni di NocciolaRe aveva fatto il punto della situazione (clicca qui per vedere la videointervista). Sono poi intervenuti Giovanni Zarantonello e Marco Babini, del Progetto Nocciolo Terremerse, e Luca Davì, tecnico agricolo responsabile applicazione attività sperimentali Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra

I Tecnici Ferrero HCo, Ivan Seri ed Edoardo Caldera, hanno partecipato all’Open Day assieme a Federico Laudazi, responsabile Agribusiness Deployment Italia Ferrero HCo. Il manager ha spiegato come il colosso di Alba abbia l’obiettivo di garantirsi quantitativi costanti di nocciole italiane di alta qualità. Da questa necessità il lavoro che si sta portando avanti per ampliare il bacino produttivo andando oltre ai tradizionali areali corilicoli. Per supportare questa crescita e mettere a dimora corileti in nuovi areali – come è il caso della Romagna – servono ricerca e sperimentazione: da qui la volontà di aprire la nuova Demo Farm e indagare nuove modalità di coltivazione.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato 07-10-2024

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