Author: caterina

L’innesto a marza, seguito dalla moltiplicazione mediante propaggine di trincea, è un
sistema di propagazione relativamente veloce e con costi contenuti per ottenere
piantine di nocciolo senza l’impiego di prodotti radicanti di sintesi. Nel nocciolo,
affinché avvenga la formazione del callo, è necessario mantenere nel punto d’innesto
una temperatura costante di 27 °C difficilmente riscontrabile in vivaio, se non con il
sistema ad hot callusing ideato da Lagerstedt. Con questo metodo, sono stati propagati: incroci intervarietali di Corylus avellana selezionati per le loro migliorate
caratteristiche vegetative e produttive; mutazioni spontanee di Tonda Gentile delle
Langhe senza attitudine pollonifera; semenzali ottenuti da incrocio di Corylus
colurna x Corylus avellana utilizzabili come portinnesti non polloniferi.

La coltura del nocciolo è compresa in tutto il mondo tra le colture minori che vengono definite sulla base di tre criteri: consumo medio giornaliero, estensione di coltivazione, produzione. Proprio perché “minore” i prodotti che ne permettono la difesa sono relativamente pochi e negli ultimi anni la richiesta di autorizzazione all’impiego molto limitata.La difesa viene, quindi, effettuata con prodotti prevalentemente datati, in discussione a livello comunitario per la loro revisione e per i quali non si hanno certezze sulla possibilità di uilizzo in un prossimo futuro. Viene illustrata la ricaduta sulle colture minori della revisione comunitaria dei prodotti fitosanitari, previsti nella Direttiva 91/414 e dell’armonizzazione dei limiti di residuo, come anche il progetto di difesa delle colture minori voluto dalle Regioni e coordinatodall’ISPaVe.