Le strategie per potenziare la qualità e la produttività della varietà piemontese
La varietà storica del Piemonte
Tonda Gentile è la varietà top di gamma della corilicoltura, riconosciuta a livello internazionale. La più apprezzata per la raffinatezza organolettica e le eccellenti caratteristiche tecnologiche, come l’alta resa alla sgusciatura e la facile pelabilità.
Ha un forte legame con il territorio: è l’unica varietà ammessa nel Disciplinare NOCCIOLA PIEMONTE IGP. Rappresenta un brand che promuove prodotto e territorio, a partire da chi la coltiva, lungo tutta la filiera della trasformazione, fino alla pasticceria e al consumatore.
Le difficoltà di questi anni
Legata al microclima tradizionalmente fresco dell’Alta Langa, Tonda Gentile soffre gli inverni miti e le estati sempre più calde. Sta rivelando una sorta di fragilità di fronte all’emergenza climatica.
Cosa fare?
La risposta passa attraverso un approccio multifattoriale. La scelta del sito deve essere preceduta da una verifica di idoneità ambientale. Poi pratiche agronomiche avanzate, a partire da una nutrizione bilanciata all’uso di biostimolanti, rendono le piante più resilienti agli stress ambientali. In effetti, negli ambienti adatti e in mano a produttori professionali, anche nel 2025 si sono ottenute produzioni più che soddisfacenti.
La via del miglioramento genetico
Resta indubbio che la Tonda Gentile sia più sensibile agli stress ambientali. Dai recenti incontri promossi dalla Fondazione Agrion e Università di Torino emerge la possibilità di migliorare la Tonda, rendendola più resiliente alle condizioni stressanti che hanno colpito la corilicoltura e che potrebbero ripresentarsi anche nel futuro. Si intravvedono due percorsi.
Il primo, di frontiera, si propone di utilizzare le nuove tecniche di genome editing, con l’obiettivo di agire con precisione chirurgica sul DNA della varietà, silenziando i geni della suscettibilità alle malattie e attivando quelli che conferiscono tolleranza alla siccità e al caldo. Un processo ambizioso, che richiederà anni di ricerca per l’individuazione dei geni-bersaglio, la creazione di linee migliorate e la validazione in campo.
Il secondo percorso, però, è già una realtà concretamente a disposizione dei corilicoltori: la commercializzazione dei cloni migliorativi selezionati dall’Università di Torino.
I cloni migliorativi: l’eccellenza selezionata
Già negli anni ’80, i ricercatori del DISAFA/Università di Torino hanno condotto una meticolosa “caccia al tesoro” tra i migliori noccioleti dell’Alta Langa, identificando gli esemplari che esprimevano il massimo potenziale qualitativo e produttivo della Tonda Gentile. Questo lavoro di screening, che ha passato al setaccio centinaia di piante, ha permesso di isolare il meglio della variabilità genetica naturale della cultivar e messo le basi per un salto di qualità della corilicoltura piemontese. Alle fine sono stati selezionati quattro cloni migliorativi, che sono stati moltiplicati “in vitro” nell’ambito del Progetto nazionale CORINNOVA.
Questo materiale di base è stato distribuito ad alcuni vivai ed è stato utilizzato per realizzare dei campi di confronto. I Vivai Traversa hanno proseguito con costanza questo progetto, mantenendo sia le ceppaie-madri sia il campo dimostrativo.
Abbiamo intervistato Lorenzo Traversa per fare il punto sui risultati e sulla disponibilità vivaistica dei cloni migliorativi.
Qual è la situazione del noccioleto dimostrativo?
A Serravalle Langhe ospitiamo la prova di confronto tra i cloni migliorativi in pieno campo, dove come testimone è stata usata la Tonda Gentile standard, quella comunemente commercializzata dai vivai. Si tratta di un appezzamento di circa 1 ettaro, non irriguo, un terreno che rispecchia le condizioni tipiche dell’Alta Langa. Il sesto di impianto è di (6 x 3,40) m, pari a 490 piante/ettaro. Le piante sono state messe a dimora nel 2018; nel 2025 hanno raggiunto l’8a foglia.
Quali sono i risultati?
Abbiamo tenuto separate e pesato a parte le produzioni anno per anno. Quest’anno abbiamo determinato la resa dei rispettivi campioni.
I numeri del 2025 e della produzione cumulata sono eloquenti:
| Clone | Produzione 2025 (kg/pianta) | Produzione Cumulata (kg/pianta) |
| PD 6 | 3,20 | 8,25 |
| MT 15 | 3,15 | 7,50 |
| AD 17 | 3,10 | 7,23 |
| TG Standard | 2,80 | 6,13 |
I cloni migliorativi hanno prodotto in media 3,15 kg/pianta, pari a 15,4 quintali/ettaro. Tutti i cloni esprimono una produzione superiore allo standard. In termini di produzione cumulata, dall’inizio della produttività (2022) a oggi, i cloni migliorativi hanno superato del 20% la Tonda “normale”.
Non solo quantità: la qualità è garantita
La superiorità di questi cloni non si misura solo in chili. I frutti sono più rotondi e uniformi. Lo ha notato subito anche lo sgusciatore cui conferiamo il prodotto. I semi appaiono più pieni e, in effetti, la resa alla sgusciatura è più elevata.
I dati sulla resa commerciale del 2025 (vedi grafico) confermano questo vantaggio qualitativo, con tutti i cloni che superano la varietà standard di circa un punto percentuale, un differenziale significativo a livello industriale.

A scanso di equivoci, è fondamentale precisare che i cloni migliorativi non sono una varietà diversa. Sono la Tonda Gentile nella sua espressione genetica più performante, selezionata per mantenere inalterata la sua qualità originaria, potenziandone qualità e produttività.

Qual è la situazione delle ceppaie-madri e qual è la disponibilità vivaistica?
Sulla base dell’accordo con Università di Torino e Fondazione Agrion, abbiamo messo in moltiplicazione i cloni ottenuti dal Progetto nazionale CORINNOVA: PD6, AD17 e MT15. Il quarto (MT4) è stato aggiunto in seguito, appena reso disponibile dal Centro di micropropagazione.
Abbiamo creduto in questo percorso di miglioramento genetico, portandolo a termine con impegno e determinazione. Ringraziamo l’Università e la Fondazione Agrion per averci offerto questa opportunità.
In vivaio abbiamo 1.500 ceppaie-madri per ognuno di 4 cloni, con una produzione potenziale di circa 40.000 barbatelle/anno.
Il materiale è doppiamente certificato: dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte (RUOP: IT-01-0009) e come biologico (Reg. CE 834/2007) da Suolo e Salute.
Questo investimento crea una filiera vivaistica d’eccellenza, offrendo ai corilicoltori uno strumento concreto per affrontare le sfide presenti e future, preservando al contempo l’identità unica e il valore di mercato della Tonda Gentile IGP.
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