Il dry rot delle nocciole segnalato in diverse aree di coltivazione

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Le cimici rappresentano attualmente l’insetto chiave per la difesa del nocciolo nella maggior parte delle aree corilicole, per lo meno là dove non è ancora arrivato il coleottero giapponese Popillia japonica che sta mettendo in seria difficoltà i corilicoltori. Oltre ai danni diretti prodotti dalle cimici, come la cascola da aborto traumatico e l’avariato occulto, occorre annoverarne anche uno indiretto e cioè un tipo particolare di marciume secco delle nocciole detto dry rot.

Dry rot delle nocciole. Sintomi esterni – Foto CREA-DC

Si tratta di una vecchia conoscenza dei corilicoltori segnalata per la prima volta ad inizio del secolo scorso da  Vittorio Peglion e altrimenti noto come stigmatomicosi del nocciolo. Il responsabile di questa patologia è un fungo microscopico, un lievito già noto come Nematospora coryli, attualmente classificato come Eremotheciun coryli.

Il dry rot è una forma di avariato occulto delle nucule, rilevabile solo dopo che i semi sono stati decorticati, di particolare gravità perché rende le nocciole non adatte alla lavorazione industriale, deprezzando il valore delle partite.

I sintomi consistono in  decolorazioni interne del frutto da bianco opaco a giallo traslucido accompagnate dalla presenza  di tessuti necrotizzati. Sulla superficie del seme decorticato sono visibili aree necrotiche puntiformi in corrispondenza delle punture di suzione.

Dry rot delle nocciole – Sintomi interni Foto CREA-DC

Ma che rapporto esiste tra questa malattia e le cimici? La peculiarità del dry rot consiste nel fatto che il fungo, suo agente causale, viene inoculato nelle nocciole in fase di maturazione dalle cimici con le loro punture di nutrizione.

Il problema è di crescente attualità come dimostra l’aumento delle segnalazioni di Eremothecium coryli in diverse aree  dove viene coltivato il nocciolo: in Piemonte nel 2018 a cui ha fatto seguito nel 2019 la segnalazione in Campania e nel 2023 nel Lazio. Mentre all’estero la sua presenza è stata riscontrata nel 2017 in Bulgaria, nel 2019 in Georgia (anche questa segnalazione, come già altre in Italia, viene dal gruppo di lavoro del CREA-DC) e nel 2023 in Iran.

Nelle diverse annate l’intensità dei danni può variare in funzione della gravità degli attacchi delle cimici, per cui a maggior ragione si rende necessaria una difesa accurata dei noccioleti contro questi insetti vettori.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 22-07-2024

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