Frutta secca italiana, occhio al boomerang

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“Dentro c’è l’Italia”: è questo il claim della nuova campagna di valorizzazione della frutta secca italiana lanciato lo scorso 30 gennaio dal Masaf e da Ismea con protagonista la nazionale italiana rugby. Un’iniziativa lodevole per il sostegno che dà all’immagine del made in Italy ma che rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol a causa del vantaggio di costo che il prodotto estero ha su quello nazionale.

Frutta Secca campagna Ismea 2024

Aumento delle superfici dedicate alla frutta secca, un affare conveniente?

La redditività del settore, come è noto, da anni è insufficiente se non addirittura negativa: nel 2022 per le nocciole a un costo medio di 4500-5000€ a ettaro ha corrisposto un ricavo medio che non supera i 3000€ (clicca qui per approfondire). Una situazione resa ancora più difficile dall’aumento dei costi causato dalla guerra in Ucraina e dalla scarsità di manodopera che affligge il settore.
Non stupisce quindi che a farla da padrone nelle confezioni di frutta secca che sgranocchiamo siano le nocciole turche e le noci californiane, forti di un vantaggio di prezzo incolmabile per il prodotto italiano.

Un quadro a tinte fosche che il progetto mira a cambiare. Come ha spiegato il commissario straordinario di Ismea Livio Proietti in una intervista al Corriere Ortofrutticolo, il progetto, oltre alla promozione al consumatore, è spingere “affinché ci sia una riconversione dei terreni verso questa produzione che ha peraltro un alto valore aggiunto, questo è il motivo centrale della campagna”.

Frutta secca e rugby, un legame vincente

I dati sembrano in effetti indicare che la direzione è giusta: nel 2023 la frutta secca confezionata ha visto i suoi consumi aumentare del 3,4% a volume e del 6,9% a valore. Un trend da sfruttare facendo leva sull’italianità del prodotto. Da qui la scelta dell’Italrugby come testimonial. Spiega infatti Proietti: “associamo la frutta in guscio con la nazionale di rugby, perché, appunto, eccellenza nella produzione nazionale e perché la frutta in guscio, dalle nocciole, alle mandorle e noci, è tutta fortemente legata al territorio e fortemente qualitativa come la nazionale di rugby che sta per affrontare il Sei Nazioni e rappresenta al meglio lo sport tricolore”.

Attenzione all’effetto boomerang

Oltre alla promozione, il progetto Masaf-Ismea prevede anche il lancio di un osservatorio statistico-economico di settore, uno strumento fondamentale per avere un quadro corretto della sostenibilità imprenditoriale del comparto. La fotografia che traccerebbe se fosse disponibile oggi sarebbe impietosa: un comparto in crisi di redditività, con poche risorse per lanciare progetti di aumenti delle superfici, che sarebbero probabilmente uccisi in culla dalla concorrenza estera. Per evitare che la campagna si trasformi in uno spot per la frutta straniera pagato con le tasse degli italiani sarà quindi fondamentale intervenire in maniera incisiva sulle criticità della filiera.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 01-02-2024

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