Il 7 agosto, a San Salvatore di Fitalia (Messina), è stato presentato ufficialmente il dossier per il riconoscimento della Nocciola di Sicilia Igp. L’iniziativa, organizzata dal GAL Nebrodi Plus, segna l’avvio formale della procedura di registrazione, attesa da decenni dagli operatori. Alla serata hanno partecipato istituzioni, produttori e cittadini, a testimonianza del forte legame identitario tra il nocciolo e il territorio.
Un lavoro corale
Il percorso sostenuto dal GAL (qui un passaggio precedente) ha coinvolto amministrazioni locali, l’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura, lo spin-off universitario Science4Life per le analisi chimiche, e il “Gruppo dei Produttori Richiedenti” costituito secondo il Regolamento (UE) 2024/1143. Oltre all’attività organizzativa, il progetto ha previsto una campagna di campionamento e analisi su nocciole provenienti da tutte le aree corilicole siciliane, per definire i tratti distintivi del prodotto.

Caratteristiche uniche della Nocciola di Sicilia
Per la prima volta in Sicilia, il progetto ha consentito di svolgere una vera e propria campagna di campionamento e di analisi tecnico-scientifica delle nocciole, delle diverse provenienze territoriali siciliane. Ciò ha permesso di pervenire alla migliore conoscenza delle caratteristiche chimiche ed organolettiche della Nocciola di Sicilia, dando conferma di quanto, a sensazione e sulla scorta di limitate indagini pregresse, si immaginava che potesse esprimere in termini di unicità questa produzione. Le indagini hanno confermato la presenza di valori qualitativi costanti, legati all’origine geografica. Tra i dati più significativi:
- elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi, paragonabile a quello dell’olio extravergine di oliva;
- buon apporto di vitamina E e polifenoli;
- profilo minerale ricco di magnesio, potassio, ferro, rame e manganese;
- equilibrio tra umidità, proteine e lipidi, a garanzia di qualità e shelf-life.
Questi elementi, secondo i promotori, differenziano la Nocciola di Sicilia dalle altre nazionali e internazionali, sostenendo la richiesta di riconoscimento Igp.
Corposa la documentazione definita, al riguardo, dal gruppo di lavoro appositamente allestito dal GAL, che il Presidente Calanna ha voluto presentare raccolta in un apposito quaderno, sulla cui copertina campeggiava una delle più raffinate iconografie estratta dalla “Monografia sul Nocciuolo” del prof. Ferdinando Alfonso del 1887, che rappresenta una delle più emblematiche cultivar autoctone di nocciolo, la nociara.
Un marchio per tutto il territorio
La scelta di un’Igp regionale nasce dalla volontà di valorizzare l’intero comparto siciliano, che conta circa 11.000 ettari di corileti distribuiti nei Nebrodi, nell’area etnea, nelle Madonie e in parte della provincia di Enna. Il patrimonio di cultivar autoctone, omogeneo e di valore, rappresenta il principale punto di forza della corilicoltura isolana.

Prospettive per la Nocciola di Sicilia Igp
Il presidente del Gruppo dei Produttori Richiedenti, Antonino Natoli, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto e ha annunciato l’invio del dossier alle autorità competenti. L’obiettivo è concludere l’iter senza intoppi, per consentire alla Nocciola di Sicilia di entrare a pieno titolo nel panorama delle produzioni certificate italiane.
Fonte: GAL Nebrodi Plus
Pubblicato 12-08-2025