E’ noto come le varietà coltivate di nocciolo non siano in grado di impollinarsi da sè stesse e come di conseguenza si debba fare ricorso ad impollinatori compatibili per ottenere alte produzioni.
In passato si era accertato che l’impollinatore, oltre a fecondare, poteva anche modificare alcune importanti caratteristiche delle nocciole come la loro dimensione, il peso e la percentuale di quelle vuote. Ora invece sappiamo che il polline può influenzare anche altre caratteristiche come il contenuto in grassi, per cui la scelta dell’impollinatore in fase d’impianto del frutteto a maggior ragione deve essere tenuta in attenta considerazione.
E’ quanto emerge dalla ricerca condotta da un gruppo di lavoro dell’Università di Perugia e dall’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del CNR di Porano (TR). Si tratta di una scoperta che non mancherà di stimolare il lavoro dei ricercatori per verificare quali altri parametri qualitativi possano eventualmente essere modificati sui frutti delle varietà coltivate.
Ringraziamo la prof.ssa Daniela Farinelli, coordinatrice dell’équipe, per averci fornito la seguente sintesi dell’articolo presentato al X Convegno Internazionale del Nocciolo tenutosi nel 2022 a Corvallis in Oregon (USA), con cui sono stati divulgati i risultati della ricerca.
Importanza dell’impollinatore per la quantità e qualità della produzione di nocciole
La scelta dell’impollinatore per la cultivar principale di un noccioleto si basa principalmente sulla compatibilità genetica e sulla sovrapposizione dell’epoca di emissione del polline dell’impollinatore con quella della recettività dei fiori femminili della cultivar principale.
Tali aspetti sono particolarmente importanti per le varietà di nocciolo prodotte da programmi di miglioramento genetico, quali le recentissime varietà Tonda Francescana® e Tonda Etrusca®, e/o per le varietà provenienti da areali molto diversi rispetto a quelli italiani, quali Yamhill, Tonda Pacifica, McDonald, prodotte dall’Oregon State University (USA), che potrebbero, in areali più miti, mostrare un’epoca di fioritura diversa rispetto a quella dell’ambiente di origine, oltre a non trovare in coltivazione gli impollinatori consigliati.
Ricerche recenti indicano che nella selezione degli impollinatori è bene considerare non solo l’allegagione ottenibile con il loro impiego, ma anche gli effetti di xenia e di metaxenia che questi potrebbero avere sulle caratteristiche commerciali e qualitative delle nocciole. Questi effetti si riferiscono ai cambiamenti che avvengono nell’embrione, nell’endosperma e in tutti i tessuti materni, proprio per effetto della tipologia di polline utilizzata. Infatti, la fonte pollinica può condizionare la forma della nocciola, uno dei parametri tecnologici valutati dall’industria (Garrone e Vacchetti, 1994; Fattahi et al., 2014; Balik e Beyhan, 2019; Farinelli et al., 2023). Tali effetti sono stati riscontrati anche in altre specie da frutto, quali castagna (Jing e Su-Juan, 2018), macadamia (Herbert al., 2019), olivo (Farinelli et al., 2012), ecc.
Nel caso nel nocciolo, gli studi condotti in passato si sono concentrati sulla valutazione della compatibilità genetica e sull’effetto degli impollinatori sulle caratteristiche delle nocciole (xenia e metaxenia), ma nessuno ha studiato l’influenza delle cultivar utilizzate come impollinatrici sui parametri chimici delle nocciole, quali il contenuto in grassi o in proteine, importanti per la loro utilizzazione, in particolare nell’industria alimentare, e per la loro qualità organolettica.
Il programma di miglioramento genetico dell’Università degli Studi di Perugia ha portato a 6 nuove varietà di nocciolo, derivanti dall’incrocio Tonda Giffoni x Tonda Romana, tra le quali la varietà Tonda Francescana® è già molto coltivata, mentre le altre, in particolare Tonda Etrusca®, sono in valutazione per l’ottenimento del brevetto e in moltiplicazione.
Trattandosi di varietà nuove, di cui non si conoscono gli alleli di incompatibilità e nemmeno quali possano essere gli impollinatori consigliabili, i ricercatori dell’Università degli Studi di Perugia hanno condotto un’indagine per:
a) individuare varietà di nocciolo come possibili impollinatori della nuova varietà di Tonda Francescana® e quindi individuare gli alleli di incompatibilità;
b) studiare gli eventuali effetti di xenia di queste varietà impollinatrici sulle nocciole di Tonda Francescana® (quali limitata presenza di frutti vuoti e calibri ottimali per l’utilizzazione come frutto intero);
c) individuare la/le varietà che permette/ono di ottenere produzione di nocciole di Tonda Francescana® con elevate caratteristiche tecnologiche, forma il più possibile adeguata all’utilizzo industriale e contenuto in grassi dei semi medio – alto.
Gli impollinatori, selezionati tra quelli disponibili presso le strutture vivaistiche specializzate italiane e di cui è stato possibile reperire polline, sono state le seguenti varietà: Barcelona, Camponica, Nocchione, Tonda Giffoni, Tonda Gentile delle Langhe e Segorbe.
I risultati della presente ricerca, presentati al X° Convegno Internazionale sul nocciolo organizzato dalla International Society for Horticultural Science (ISHS), svoltosi nel 2022 a Corvallis in Oregon (USA) (DOI: 10.17660/ActaHortic.2023.1379.28) indicano che:
– gli impollinatori determinano allegagioni molto diverse e quindi condizionano i potenziali produttivi della varietà principale; nella Tonda Francescana® la varietà Nocchione ha determinato la migliore allegagione e nocciole di ottima qualità merceologica e tecnologica.
– gli alleli di incompatibilità della Tonda Francescana® possono essere S20S23 o S10S23;
– l’impollinatore può determinare cambiamenti importanti della forma del seme della nocciola, oltre che nella percentuale di nocciole vuote, e, quindi, la xenia va considerata nella selezione degli impollinatori, così da avere in primis una bassa percentuale di semi vuoti, ma anche forme adeguate all’utilizzo industriale;
– il contenuto in grasso dei semi è risultato diverso nelle diverse combinazioni d’incrocio; la combinazione ottimale Tonda Francescana® x Nocchione ha prodotto buoni contenuti in grassi (60%) dei semi, indicando che la scelta dell’impollinatore è fondamentale nel determinare sia la produttività della cultivar che la qualità tecnologica delle nocciole.
Queste ricerche andrebbero condotte almeno per le principali varietà di nocciolo coltivate, in quanto permetterebbero un miglioramento quanti – qualitativo delle produzioni.
Farinelli, D., Bernacchia, C., Brugnoli, E., Portarena, S. and Zadra, C. (2023). Influence of pollinizers on fruit quality characteristics in hazelnut cultivar ‘Tonda Francescana®’.
Acta Hortic. 1379, 199-206
DOI: 10.17660/ActaHortic.2023.1379.28
Scarica l’articolo completo a questo link: https://doi.org/10.17660/ActaHortic.2023.1379.28
Copyright: NocciolaRe
Pubblicato 08-02-2024