Tecniche Colturali

La corilicoltura in Italia e nel mondo

La coltura del nocciolo nel mondo si estende su una superficie di circa 496.000 ha (dati FAO, media 2000-2004) con una produzione di circa 759.000 t. I maggiori paesi produttori sono Turchia (70,5%), seguita da Italia (13,4%), USA (4,1%), Spagna (2,8%). Tra quelli emergenti si evidenziano Azerbaijan (2,2%), Georgia, Iran e Cina circa 1,5%).
L’Italia, con circa 102.000 t, è il secondo produttore di nocciole nel mondo. Le superfici attuali (68.300 ha) risultano in lieve diminuzione nell’ultimo quinquennio (2,2%). Campania, Lazio, Sicilia e Piemonte concorrono a fornire oltre il 98% dell’intera produzione nazionale.

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Confronto dello sviluppo vegetativo e della produttività di piante di Tonda Gentile delle Langhe ottenute da ceppaia e con tecniche di micropropagazione

Tra i metodi di propagazione vegetativa utilizzabili per il nocciolo, la moltiplicazione in vitro riveste un certo interesse poiché consente di ottenere un elevato numero di piante in spazi e tempi limitati e soprattutto perché le piante ottenute con tale metodo possono offrire la garanzia della rispondenza varietale e clonale, nonché una maggior sicurezza fitosanitaria.
Lo scopo della ricerca condotta a partire dal 2001 è stato quello di confrontare lo sviluppo vegetativo e la produttività di piante di Tonda Gentile delle Langhe ottenute da micropropagazione con quelle ottenute da ceppaia. In entrambi i metodi di propagazione sono state utilizzate piante madri del clone TO-MT5.

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Problematiche sulla propagazione del nocciolo

Nel vivaismo corilicolo la pratica maggiormente usata è stata il pollone radicato.Tecnica che presenta alcuni vantaggi quali la facilità e la rapidità propagativa, ma anche svantaggi come il rischio di propagare materiale infetto e la limitata variabilità genetica che da essa deriva. I sistemi propagativi alternativi al pollone radicato sono essenzialmente la propaggine (semplice e di trincea), la margotta di ceppaia, la talea e recentemente la micropropagazione.
Gli ultimi progressi effettuati nel campo della propagazione in vitro lasciano pensare alla micropropagazione come alla tecnica che in futuro potrà consentire il miglioramento del vivaismo corilicolo.

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Vocazionalità ambientale nella corilicoltura biologica

L’ampiezza dell’areale di diffusione del nocciolo (Corylus avellana L.), esteso tra il
38° e 68° parallelo in Europa e parte dell’Asia, denota, grazie alla ricchezza di
variabilità genetica, la notevole adattabilità della specie a climi diversi. Tutte le
varietà coltivate a scopo industriale, tuttavia, trovano le migliori condizioni
ambientali in climi che risentono dell’influenza positiva del mare e si trovano in
Turchia, Italia, Spagna, Francia e Oregon (USA). Le cultivar esistenti, infatti, non sopravvivono agli inverni freddi con temperature inferiori a –20°C delle zone più interne o più a Nord di quelle tradizionali, mentre in quelle subtropicali non soddisfano il fabbisogno di freddo.

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