Alcune anticipazioni sul raccolto di nocciole 2023 in Italia: ancora un’annata non al meglio

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Con l’avvio delle operazioni di raccolta nelle varie regioni si va delineando un’annata nel complesso solo di poco più favorevole rispetto alle ultime due segnate da fenomeni meteorologici che hanno pesantemente condizionato quantità e qualità delle produzioni. L’andamento stagionale è stato più nella norma, anche se gli effetti della siccità del 2022 hanno avuto ripercussioni sull’attuale stagione, e pure quest’anno non sono mancati fenomeni estremi, in particolare nel Nord Italia, che localmente hanno arrecato gravi danni e in qualche caso l’azzeramento della produzione.
Resta poi la grande incognita sull’andamento del mercato, vista anche la produzione prevista in Turchia ridimensionata a 717.931 tonnellate, secondo le ultime stime ufficiali, e che notoriamente influenza il prezzo mondiale delle nocciole.

Come è ormai tradizione, abbiamo intervistato alcuni tecnici di riferimento delle principali aree corilicole italiane per avere qualche anticipazione sul raccolto di nocciole nelle rispettive zone.

Noccioleto preparato per la raccolta – Foto Gianluca Griseri

Piemonte
Gianluca Griseri – Consigliere Fondazione Agrion con delega al nocciolo

Quando si prevede l’inizio delle raccolte e come si presenta la produzione di nocciole in termini di quantità?
Completate ormai le operazioni di preparazione del terreno per la raccolta delle nocciole, nelle zone più anticipate sono iniziate le prime raccolte mentre per areali storici come la Media Langa e l’Alta Langa dovremo attendere approssimativamente il 18-20 e il 25 di agosto rispettivamente. Purtroppo sull’andamento della produzione di nocciole della campagna di raccolta 2023, pesano notevolmente gli strascichi del 2022, con le problematiche legate alla siccità estrema, caduta precoce degli amenti maschili, seccumi da citospora (Cytospora corylicola) gravi e diffusi che hanno indotto i corilicoltori a energiche potature che hanno sottratto molta vegetazione potenzialmente produttiva. Gli abbassamenti termici della prima decade di aprile, la cascola, ed infine le copiose grandinate delle ultime settimane, hanno fatto il resto, riducendo così notevolmente le aspettative produttive. Così un’annata che inizialmente si prospettava ottima, probabilmente per molte zone vedrà una produzione non molto superiore a quella del 2022.

Quanto inciderà l’andamento stagionale compresi i recenti danni provocati da vento e grandine?
La siccità invernale e primaverile purtroppo ha determinato uno stress alle piante manifestato con moltissimo materiale secco da asportare; l’impossibilità di reazione della pianta ai parassiti e funghi ha determinato un dilagare di citospora ed agrilo (Agrilus viridis), con notevole riduzione delle chiome soprattutto negli appezzamenti più vecchi.

La qualità invece come si presenta?
Dalle prime analisi effettuate sui frutti la qualità si presenta buona, con ottimi calibri. Purtroppo anche in quest’anno per i frutti l’avversità principale rimane la cimice, in particolare quella asiatica (Halyomorpha halys), che risulta sempre molto difficile da debellare. Bisognerà però aspettare di avere una serie significativa di campioni di nocciole per ogni areale produttivo per capire effettivamente quali potranno essere le rese alla sgusciatura e la presenza di cimiciato visibile e di quello occulto.

Dal punto di vista fitoiatrico quali avversità hanno destato particolari problemi?
Sicuramente come detto a seguito della prolungata siccità al primo posto metterei la citospora e l’agrilo. La Popillia japonica continua purtroppo la sua lenta diffusione essendo arrivata a colpire anche noccioleti dell’Astigiano. Preoccupante rimane la presenza dell’odio turco (Erysiphe corylacearum) per il quale manca ancora la consapevolezza della pericolosità del patogeno e che, se negli anni scorsi si presentava esclusivamente sui polloni, oggi si trova su tutta la chioma della pianta. Per quanto riguarda i noccioleti colpiti dalla grandine, lo sanno benissimo gli agricoltori, gli effetti si ripercuoteranno inevitabilmente anche nelle prossime annate.

Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato questa annata?
E’ stata un’annata particolarmente difficile, per molti aspetti fotocopia della precedente dove l’aumento dei costi di produzione, le scarse produzioni e i bassi prezzi 2022, la cascola, gli eventi climatici estremi ridurranno la produzione e di conseguenza il reddito degli agricoltori. Occorre pensare a rinnovare i vecchi noccioleti ormai poco produttivi preparandoci a nuove campagne dove il clima e i suoi effetti faranno da padroni.

Un ringraziamento particolare va a tutti i tecnici che partecipano al Coordinamento Tecnico Corilicolo di Agrion – Fondazione per la ricerca l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese che hanno collaborato alla raccolta di queste informazioni.

Lazio
Benedetto Valentini e Giacomo Santinelli – Ufficio agronomico Assofrutti

Quando si prevede l’inizio delle raccolte e come si presenta la produzione di nocciole in termini di quantità?
Si prevede che la raccolta abbia inizio verso la fine di agosto o i primi giorni di settembre. È probabile che la produzione complessiva dell’area del Viterbese registri un calo di almeno il 20% rispetto al suo potenziale massimo.

Dal punto di vista fitoiatrico quali avversità hanno destato particolari problemi?
La presenza di precipitazioni ha influito negativamente sugli attacchi fungini; in particolare di gleosporiosi (Gloeosporium coryli).
La sintomatologia si è notata già dalla ripresa vegetativa: in alcuni casi le gemme sono morte ancor prima di schiudersi, o hanno dato origine a un germoglio debole e poco vitale, che successivamente è morto. Questa situazione si manifesta visivamente attraverso la presenza di numerosi rami spogli sulle punte. Gli effetti deleteri sulle gemme manifestano un carattere subdolo e possono causare una ridotta resa produttiva. Nell’attualità, sono riscontrabili segni di necrosi su porzioni fogliari, ulteriore sintomo da ricondurre all’azione di Gloeosporium coryli.

L’andamento climatico esercita una notevole influenza sull’evoluzione e sull’intensità delle patologie. Nel corso dell’estate, si è osservata anche la manifestazione evidente della batteriosi (Xanthomonas arboricola pv. corylina) con i caratteristici sintomi: sia le foglie che i frutti hanno presentato piccole aree necrotiche. In alcuni casi, si sono registrati disseccamenti nella porzione apicale dei germogli, specialmente nei polloni.
Erysiphe corylacearum (conosciuto come oidio turco) sembra non aver causato problemi significativi. La sua presenza è stata osservata in modo sporadico sui polloni e solo in pochi casi sulla chioma e sui frutti.
Per quanto riguarda le cimici, solo con l’inizio dei campionamenti sulla qualità previsto attorno al 20 di agosto si potrà valutare la loro effettiva incidenza, anche se le catture sono state nella norma ed è stata rilevata qualche presenza di cimice asiatica nelle trappole.

Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato questa annata?
Altro aspetto che ha caratterizzato la stagione è stata la cascola fisiologica. I frutti cadono a terra ancora avvolti nelle cupole. All’interno il seme è abortito, il guscio è vuoto, oppure riempito di un tessuto spugnoso imbrunito. Sui frutti compaiono degli imbrunimenti a macchia (“brownstain disorder”), da cui fuoriescono gocce di essudato scuro. Tra le possibili cause sono indicate l’insufficiente impollinazione, la presenza di anomalie genetiche, le condizioni climatiche avverse e l’attacco di agenti biotici quali insetti, funghi, ecc.
Un possibile fattore rilevante tra le condizioni che hanno contribuito alla caduta prematura dei frutti potrebbe essere rappresentato dall’abbassamento di temperatura registrato nel mese di aprile. Questo evento, sebbene non si sia manifestato in modo estensivo e con un’intensità elevata, come evidenziato dai dati provenienti da alcune delle nostre stazioni meteo, potrebbe aver giocato un ruolo significativo nell’insorgenza di questa fitopatia. Anche l’insufficiente periodo di freddo invernale che ha determinato una non perfetta differenziazione a fiore può aver contribuito all’entità della cascola di nocciole vuote.

Campania
Francesco Napolitano – Responsabile Tecnico OP Cerere

Quando si prevede l’inizio delle raccolte e come si presenta la produzione di nocciole in termini di quantità?
In Campania l’inizio della raccolta delle nocciole è previsto a partire dall’ultima decade di agosto, nettamente in ritardo rispetto alla scorsa annata. Si stima una produzione totale inferiore di circa il 30 % rispetto a quella standard. Il maggiore deficit di frutti si registra nelle zone pianeggianti, laddove la produzione sarà molto bassa, ma sarà compensata da una discreta produzione degli impianti presenti nella fascia collinare. Le varietà Mortarella e Tonde/tardive (in genere) sono, ancora una volta, quelle più apprezzabili a livello di produttività.
Il clima dell’annata in corso è stato caratterizzato da temperature fresche e piogge continue fino a primavera inoltrata, consentendo così una buona vegetazione delle piantagioni messe a dura prova negli ultimi anni dal caldo e dalla siccità. Nonostante però non vi siano stati ritorni di freddo primaverili, non sono mancate le difficoltà: proprio le continue piogge durante i primi mesi dell’anno hanno reso difficile la diffusione del polline determinando una bassa percentuale di impollinazione e, quindi, una bassa produttività. La mancata impollinazione è stata la causa principale della cascola anticipata dei frutti vuoti non fecondati verificatasi nel mese scorso.


La presenza costante di elevata umidità, anche se ha inciso positivamente sulla fase di allegagione e ingrossamento dei frutti, incrementando la resa allo sgusciato, ha favorito anche l’attecchimento di malattie fungine e batteriche sui frutti in accrescimento, causa di forti perdite con cascola anticipata dei frutti.
Nei mesi estivi, invece, l’andamento climatico è stato asciutto e ventilato il ché ha favorito la maturazione dei frutti, dunque le aspettative sulla qualità sono molto buone.

Dal punto di vista fitoiatrico quali avversità si sono particolarmente manifestate nel corso della stagione?
L’insinuarsi dei patogeni fungini, favoriti dall’elevato tasso di umidità durante le prime fasi di accrescimento dei frutti ha causato la cascola prematura di molti frutticini. Il bilancio è stato poi aggravato dalla presenza cospicua degli adulti di cimice asiatica svernante che, ormai presente in tutti gli areali campani, ha causato talora una forte cascola per aborto traumatico.
L’andamento termopluviometrico registrato ha invece contribuito al mancato attecchimento dell’oidio turco (Erysiphe corylacearum) soprattutto laddove sono stati effettuati trattamenti mirati.
In questo periodo, dunque, assistiamo all’inizio della cascola naturale delle nocciole mature pronte per la raccolta. Non mancano le segnalazioni di danni causati dalla fauna selvatica fuori controllo come cinghiali e ghiri, specie nelle zone collinari, che vanno ad aggiungersi ad un bilancio già pesante che grava sull’intero settore ormai in grande affanno per le ripetute difficoltà verificatesi nelle ultime 4/5 annate. 
Queste difficoltà, aggravate ancora una volta dal rincaro dei prezzi delle materie prime, dei carburanti e dei costi dell’energia elettrica, stanno creando un sentimento diffuso di sconforto tra gli operatori del settore corilicolo, specie quelli di piccole dimensioni, che non vedono futuro perché ci si trova ormai troppo spesso a fronteggiare situazioni imbarazzanti di perdita di profitto nonostante l’impegno profuso nelle operazioni di coltivazione.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato 16-08-2023

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