Tastelanghe, ecco come fare grande la Tonda Gentile

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Tastelanghe

Cinque generazioni di corilicoltori e oltre 100 anni di storia interamente dedicati alla produzione della Tonda gentile trilobata. Tastelanghe, azienda agricola che sorge sulle colline di Somano, nell’Alta Langa, vanta la zona Cru d’eccellenza per quella che è la nocciola Igp di riferimento del Piemonte. L’azienda appartiene alla famiglia Quazzo fin dal 1891, che per tenere il passo e seguire il mercato da metà degli anni ‘90 ha modificato completamente la sua attività, passando da un business incentrato sulla semplice raccolta e vendita delle nocciole al naturale a uno che prevede la loro trasformazione in prodotti dolciari premium.

Come tutto è partito

tastelanghe nocciola

“Fu il nonno di mio nonno a fondare l’azienda, che tutt’oggi è a conduzione familiare – racconta Alberto Quazzo, sales manager di Tastelanghe -. Successe quasi per caso, piantando dei noccioli in una parte scoscesa dei nostri campi dove nient’altro avrebbe attecchito: con il raccolto di due anni pagò una tassa, la cosiddetta ‘taglia’, e di conseguenza decise di continuare a piantare alberi di nocciole. Da allora fino agli anni ‘90 questa attività è rimasta una passione, un secondo lavoro da portare avanti nel tempo libero. Poi l’evoluzione del mercato e l’avvento della tecnologia, che ha semplificato il lavoro nei campi e non solo, ci ha permesso di ingrandire la nostra struttura e abbiamo deciso di trasformare le nocciole in un vero e proprio business”.

Dal 1995 la famiglia Quazzo è passata da 15 a quasi 70 ettari di corileti, tutti coltivati con Nocciole Tonde delle Langhe Igp. Li ha acquistati un po’ per volta, investendo lentamente, forte del know how acquisito nel corso del suo secolo di vita. La svolta, però, è arrivata nel 2018. “Da 5 anni abbiamo deciso di puntare sul trasformato – prosegue l’imprenditore -. Prima vendevamo solo le nocciole in guscio a un’azienda che le trasformava, oggi le lavoriamo tutte noi, aumentando la produzione agricola di anno in anno con investimenti mirati e a lungo termine. Questa strategia ci ha permesso di scegliere i terreni migliori per le nocciole, tenendo sempre altissima la qualità, anche se abbiamo notato che la media produttiva è calata nonostante la grande attenzione che riserviamo ai metodi di coltivazione: nelle Langhe bastano pochi chilometri di differenza per avere una produzione con una resa notevolmente inferiore rispetto a un’altra”.

Qualità e prodotti premium

E la qualità è tutto per una realtà come Tastelanghe, che ha deciso di puntare su prodotti premium. “Quest’anno abbiamo avuto un’ottima raccolta sia come quantità che come qualità – afferma soddisfatto Quazzo -. Le cimici da noi non si sono viste ma i nostri terreni insistono su zone vocate alla coltivazione delle nocciole, che sono al cento per cento Igp delle Langhe”. Il top di gamma per quanto riguarda questa varietà. Lo confermano anche i prezzi all’ingrosso di inizio dicembre pubblicati dalla Camera di Commercio di Alessandria e Asti. “Abbiamo deciso di investire nella trasformazione anche perché il prezzo delle nocciole è da sempre instabile – spiega ancora il corilicoltore -. Produciamo e vendiamo prodotti agricoli dolciari fatti con le nostre Tonde Igp delle Langhe e con materie prime di primissima qualità. Le nostre referenze principali dedicate al consumatore finale sono creme spalmabili, torte e nocciole tostate, ma abbiamo anche tartufi dolci, muesli e tanti altri prodotti. Inoltre abbiamo creato una linea di semilavorati 100% nocciola che vendiamo a gelaterie e pasticcerie”.

Tastelanghe e la filiera corta

Tra i punti di forza dell’azienda c’è la filiera corta. “È un nostro plus e vogliamo mantenerlo, perché essendo specializzati nelle nocciole abbiamo un raggio d’azione limitato e agiamo su una nicchia di mercato – conclude Alberto Quazzo -. Per certi versi ci converrebbe diventare una Srl ma per fare qualità riteniamo che questa sia la strada migliore. Per il resto la differenza la fa l’attenzione che mettiamo sul campo durante la coltivazione e il processo di lavorazione. Le chiavi sono due: trasformare la nocciola in prodotto nel più breve tempo possibile, passando velocemente dalla sgusciatura alla tostatura, che facciamo in un antico forno in ghisa, e la lavorazione a freddo. Le nostre nocciole vengono dosate a 18 gradi, molti lo fanno sopra i 30: è un processo molto più complesso ma ci permette di ottenere un prodotto di maggiore qualità. Non a caso il 60% dei nostri clienti è fidelizzato, si tratta di una nicchia. È così che si valorizza un Igp”.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 16-01-2024

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