CON VIVAI NICOLA LA NOCCIOLA ITALIANA CONQUISTA IL GIAPPONE

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Tutto è nato nel 2016 dall’esigenza di un pasticcere giapponese che conosce bene l’Italia e, nel nostro Paese, si era innamorato del gelato alla nocciola Tonda gentile del Piemonte. La sua idea era rifarlo a Nagano, ma con nocciole coltivate in loco: è nata così la prima piccola spedizione di piantine di nocciolo dai Vivai Nicola verso il Giappone. Oggi l’imprenditore Hiroshi Hokada è il cliente principale del vivaio piemontese che sta sviluppando questo mercato, lontano ma promettente.

MISSIONE ORIENTALE

Nell’autunno scorso Marco Nicola e la figlia Sara sono stati in visita a Nagano, dove hanno incontrato anche il sindaco della città, perché in cantiere c’è un progetto volto alla promozione della nocciola, su cui le istituzioni stanno concentrando le loro attenzioni per dare un impulso alla produzione agricola locale.

L’incontro nel Municipio di Nagano

“In Giappone gli appezzamenti dedicati al nocciolo sono molto piccoli, sembrano quasi dei giardini se paragonati ai corileti italiani – racconta Sara Nicola -. Sono ben curati, ma di dimensioni ridotte e con altri frutti presenti, soprattutto meli antichi. Ma l’interesse verso il nocciolo è elevato, per i giapponesi è un coltura nuova, che non è ancora compresa nei loro protocolli fitosanitari. Le istituzioni la stanno però studiando e i produttori che hanno messo a dimora le nostre piante sono soddisfatti dei risultati ottenuti: i frutti sono trasformati in creme, utilizzati per alcuni dolci tipici giapponesi e ovviamente per fare il gelato, che abbiamo anche assaggiato durante la nostra permanenza nella terra del Sol Levante”.

C’è anche fame di conoscenza e desiderio di apprendere il know-how italiano in materia corilicola. “Abbiamo tenuto un corso di formazione, dove mio padre ha spiegato le caratteristiche della pianta, la potatura, i trattamenti e le concimazioni necessarie – illustra Sara Nicola -. Quello giapponese è un mercato interessante, in particolare Nagano sorge alle pendici di una montagna, ci sono tante zone non ancora coltivate, il potenziale c’è. Anche perché la nocciola si adatta bene al microclima di questa area”.

L’EXPORT IN GIAPPONE E LE PROSPETTIVE

Esportare piante di nocciolo in Giappone non è facile. “Dopo aver adottato il sistema di lavorazione del nostro brevetto NICOLAHAZELNUT (clicca qui per approfondire), le piante devono essere perfettamente pulite, senza avere residui di materiale terroso – precisa la responsabile vendite dell’azienda di Mombercelli – prima di essere spedite per via aerea”.

Marco Nicola in un corileto giapponese

In Oriente manca ancora la figura dell’agronomo specializzato in corilicoltura e i produttori giapponesi adottano le tecniche viste in Italia. Vivai Nicola ha esportato la Tonda gentile, impollinatori e, novità di quest’anno, la Giffoni. “I numeri non sono grandi – conclude Sara Nicola – ma sono in crescita e soprattutto il Giappone ha grandi potenzialità future”.

Gelato e dolci alle nocciole

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 10-04-2024

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