In diverse zone corilicole da alcuni anni sono in crescita le segnalazioni di forti infestazioni dell’acaro delle gemme del nocciolo, Phytocoptella (Phytoptus) avellanae. L’avevamo già segnalato nel 2020 e proprio in questi giorni abbiamo pubblicato un approfondimento sull’argomento.
In caso di superamento delle soglie d’infestazione, che indicativamente corrispondono al 10% di gemme colpite in noccioleti in allevamento e al 15% in quelli in produzione, occorre intervenire con la lotta chimica.
Questa però trova grossi limiti nel fatto che gli acari vivono protetti all’interno delle galle dove non possono essere raggiunti dai principi attivi, per cui occorre intervenire durante la fase di migrazione degli eriofidi dalle vecchie galle alle nuove gemme, quando sono vulnerabili. La fuoriuscita avviene normalmente in un arco di tempo piuttosto ampio che va dalla fine di marzo ai primi di giugno, anche se negli ultimi anni, a seguito dei cambiamenti climatici in atto, è stata osservata una maggiore variabilità delle date in cui è stato necessario iniziare gli interventi. Il momento in cui il trattamento è più efficace coincide con quello in cui è massima la presenza di forme libere.
La migrazione degli eriofodi viene monitorata dai tecnici dei servizi di assistenza che, sulla base delle risultanze delle loro osservazioni, rilasciano agli agricoltori le indicazioni del tempo più opportuno per intervenire.
Cenzig Bostanci, ricercatore presso la Direzione Provinciale Agricoltura e Foreste, Settore Produzione e Difesa Piante di Bartin in Turchia, ha divulgato un metodo per il monitoraggio della migrazione che consiste nel posizionare all’inizio della primavera dei manicotti di nastro biadesivo sopra e sotto le gemme colpite da cui fuoriescono gli eriofidi ( foto 1).
Questi nastri vengono periodicamente prelevati e osservati al microscopio (foto 2) per individuare il momento di massima presenza e conseguentemente informare gli agricoltori sulla necessità di intervenire.
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Pubblicato: 29-3-2021