Ferrero France e Unicoque uniscono le forze e annunciano di voler sostenere i produttori francesi di nocciole.
“Il 19 maggio inizieremo, presso la nostra sede di Cancon (nella regione Lot-et-Garonne), un nuovo capitolo della nostra partnership. La cooperativa Unicoque è ambiziosa e con Ferrero France sta proseguendo nella cooperazione per sviluppare l’industria delle nocciole in Francia. Verrà messo in atto un progetto strutturale che “mira a fornire ai produttori francesi di nocciole i mezzi per sviluppare il loro settore beneficiando al tempo stesso di sostegno e accompagnamento a lungo termine”, spiega Jan-Luc Reigne, amministratore delegato di Unicoque. “Questo progetto su larga scala consentirà sia una maggiore produzione di nocciole in Francia che l’ammodernamento delle attrezzature agricole con l’estensione delle capacità di stoccaggio e di lavorazione, garantendo una fornitura crescente di materie prime francesi per raggiungere l’obiettivo del 60% in 10 anni.”
Nell’ambito della settimana dell’agricoltura, Ferrero e Unicoque hanno dichiarato di voler far conoscere al grande pubblico il settore della nocciola e “presentarne le sfide”. Per questo organizzano una giornata congiunta alla cooperativa nella sede di Cancon con visita al frutteto, laboratorio di ricerca e impianti di lavorazione cui seguirà la posa della prima pietra per un edificio di stoccaggio finanziato nell’ambito del piano nazionale di recupero, presentazione del progetto “Replik “sul controllo biologico delle cimici e sui recenti progressi (identificazione di un parassitoide) gestito dall’ANPN (Associazione Nazionale Produttori di Nocciole) con la collaborazione dell’INRAE (Istituto Nazionale per la Ricerca Agronomica).
“Anche se il settore è andato bene nonostante la crisi sanitaria, il 2020 è stato un anno di bassa produzione”, ha detto il direttore della cooperativa Lot-et-Garonnaise. Ciò “si spiega in particolare con un periodo di impollinazione, da dicembre a febbraio, decisamente troppo umido, mentre l’alternanza tra il freddo e il sole è la condizione favorevole. Ci sono stati troppi giorni di pioggia e non abbastanza giorni di sole perché il polline si propagasse. La fecondazione è stata posticipata e, all’epoca di quest’ultima, a maggio e giugno si sono avute giornate fredde alternate a giornate calde”. Inoltre si sono registrati danni causati dal balanino e dalla cimice asiatica.
Fonte: Le Petit Bleu
Pubblicato 14-05-2021