Quella del nocciolo è una coltura che da qualche anno si sta fortemente sviluppando al di fuori delle quattro storiche regioni italiane di coltivazione (Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia). Ai mega progetti avviati da multinazionali dell’industria dolciaria come Ferrero e Loacker, si stanno aggiungendo altre iniziative di Organizzazioni di produttori, cooperative ed aziende private che scommettono sul futuro della coricoltura in nuovi areali produttivi come l’Emilia-Romagna, Lombardia, l’Abruzzo e non solo. Sono nate, nel frattempo, nuove cultivar come la Tonda Francescana che lasciano ben sperare tanti produttori. Un contesto in deciso cambiamento che occorre valutare anche alla luce dei mutamenti climatici degli ultimi anni e dell’avanzamento della coricoltura a livello mondiale.
“La coltivazione del nocciolo in Italia si sta sviluppando in areali non storicamente vocati, soprattutto attraverso progetti privati. E’ quindi prioritario capire per bene quanti sono gli ettari coltivati nel nostro Paese, ma anche l’adattamento delle cultivar nelle nuove Regioni di produzione”, sottolinea a Italiafruit News Alberto Manzo, funzionario del Mipaaf che ha coordinato l’ultimo Tavolo tecnico sulla nocciola, tenutosi giovedì scorso in videoconferenza alla presenza di più di 50 esperti del comparto.
Lo scopo è di ripartire dal tavolo di filiera iniziato nel 2010 dove erano state evidenziate le criticità strutturali del settore……………….continua a leggere su Italiafruit News
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