Il secondo “Rapporto Nomisma – Unaproa sulla Competitività del Settore Ortofrutticolo Nazionale”, presentato il 4 Maggio Roma.
Nel ultimo decennio, sul commercio mondiale di ortofrutta fresca (pari a 156 miliardi di dollari), la quota dell’Italia è scesa dal 5,1% al 3,6% mentre rispetto all’export di ortofrutta trasformata (56 miliardi di dollari), il peso dei nostri prodotti è diminuito dal 7,7% al 6,5%.
La pressione concorrenziale attuata da grandi player come Stati Uniti e Cina insieme alla maggior frequenza di eventi climatici anomali, ha aperto le porte a nuovi competitor emergenti, tra questi la Georgia che nel commercio mondiale di nocciole è passata (da 0% a 9%).
Ma come cambiano i pesi degli esportatori, fortunatamente si aprono anche nuove frontiere. E se è vero che la Cina è diventato un competitor agguerrito, è anche vero che il mercato cinese nel 2015 ha importato qualcosa come 8,6 miliardi di dollari di ortofrutta fresca, il 631% in più rispetto a dieci anni prima.
Il settore ortofrutticolo, ha sempre più bisogno di strumenti per la gestione del rischio in grado di tutelare il reddito delle imprese, Il Secondo Rapporto Nomisma – Unaproa sulla Competitività del Settore Ortofrutticolo Nazionale, fotografa lo stato dell’arte del settore, tra criticità, punti di forza e offre spunti per rilanciare la competitività.