Nocciola di Giffoni, le ragioni del crollo

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nocciola di giffoni igp

Produzione ridotta del 70% e prezzo minimo aumentato ad 8 euro a punto resa. Il 2023 è stato un anno funesto per la nocciola del territorio salernitano, eccellenza del Belpaese con la sua “Tonda di Giffoni”. Ma in questo difficile contesto il Consorzio di Tutela della Nocciola di Giffoni Igp conferma il Patto di filiera per il raccolto 2023 e il sostegno ai produttori.

Nocciola di Giffoni, i problemi in corileto

La produzione deficitaria di nocciola di Giffoni ha una serie di cause. Colpa del caldo che ha colpito duro soprattutto a gennaio, il mese dell’impollinazione, causando grossi problemi nel processo di allegagione, il passaggio da fiore a frutto che dà vita alla nocciola come noi la conosciamo. Una panoramica confermata anche da Giuseppe De Feo, direttore dell’organizzazione produttori Tonda di Giffoni” (81 soci per 400 ettari di noccioleti), intervistato qualche giorno fa da “Il Mattino”.

“Anche la cimice asiatica ha fatto diversi danni – spiega De Feo -, in diverse aree dove i noccioleti sono stati presi d’assalto penalizzando pesantemente la produzione 2023. Ma nel resto d’Italia su questo fronte la situazione è sotto controllo. Nel picentino stiamo attuando un’importante azione di monitoraggio grazie ad apposite trappole: una sorta di allarme che si attiva quando le cimici attaccano i noccioleti, permettendo ai coricoltori di eseguire trattamenti mirati in linea con l’attuale disciplinare in materia di metodologie ‘integrate’ e ‘biologiche’”.

Nocciola di Giffoni

Il Patto di filiera della Nocciola di Giffoni Igp

Per far fronte all’emergenza, il Consorzio di Tutela della Nocciola Igp ha messo in atto un Patto di Filiera per il 2023-24 aumentando il prezzo minimo di vendita della “Tonda di Giffoni” ad 8 euro a punto resa. Il Patto consiste nell’adozione, da parte degli agricoltori, di pratiche agronomiche tese al miglioramento della qualità per consentire agli stessi di ottenere una remunerazione delle nocciole a prezzi uguali o superiori al prezzo minimo stabilito dal patto stesso. A tutti gli altri membri della filiera è invece richiesto di pagare le nocciole a prezzi non inferiori al minimo fissato dal Patto.

“Per la campagna 2023/24, in considerazione delle condizioni di mercato – spiega in una nota il Consorzio – e delle rese per ettaro, il prezzo minimo delle nocciole da pagare al produttore agricole è stato fissato a 8 euro a punto resa. Resta la possibilità della libera contrattazione del prezzo nel caso di prezzi correnti di mercato più alti”.

Nocciola di Giffoni, uno sguardo al futuro

Nonostante le difficoltà odierne, il cielo all’orizzonte non sembra così cupo. Almeno stando alle parole di De Feo. “Grazie alle abbondanti piogge dello scorso giugno il 2024 si preannuncia un anno positivo – sottolinea -. Potrebbero essersi poste le basi per uno sviluppo vegetativo che permetterà ai noccioleti di avere buona salute per i prossimi anni”.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 12-10-2023

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