Noberasco, così valorizziamo la nocciola italiana

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Mattia Noberasco

La nocciola italiana vive una fase difficile, tra problemi climatici e redditività compresse. Il prodotto però ha ancora tanti estimatori che le riconoscono un ruolo importante nel mercato. Tra questi, sicuramente Noberasco, azienda leader a livello europeo nella commercializzazione di frutta secca.

Un frutto dal potenziale ancora inespresso

“La Tonda Gentile è riconosciuta come un’eccellenza dagli operatori internazionali, grazie al suo sapore autentico; il posizionamento di prezzo la distingue nettamente dal mercato di massa” spiega a NocciolaRe Mattia Noberasco, amministratore delegato della storica azienda di cui porta il nome. Un prodotto distintivo, che l’impresa ligure valorizza nella linea Filiera Italia. “La utilizziamo con successo nei sacchettini da 25 e 100 grammi; è inoltre protagonista assoluta di una delle nostre Barrette”.

Barrette Noberasco

Turchia regina del mercato ma per Noberasco c’è spazio per l’Italia

Un ruolo d’élite per un prodotto che rimane però di nicchia, a causa della sua quotazione superiore alle controparti asiatiche. Commenta infatti Noberasco: “l’origine Italia per noi è la fascia alta di mercato; il grosso dei volumi purtroppo è invece appannaggio di paesi come Turchia, Georgia e Azerbaijan, che riescono a unire una buona qualità un posizionamento di prezzo molto più competitivo. Nelle contrattazioni con i buyer questo si rivela spesso l’argomento decisivo”.


Conviene ancora investire a livello produttivo su un prodotto di nicchia? L’azienda ligure è convinta di sì. “Il mercato non può vivere solo di prodotti di fascia media e bassa – dice l’ad -. In un mondo vasto come quello della frutta secca c’è sempre spazio per il premium. Noi, ad esempio, stiamo ricevendo ottimi riscontri da Filiera Italia”.

Un accordo per tutelare la filiera

Il rilancio della corilicoltura italiana passa anche per un nuovo patto di filiera, che secondo Noberasco potrebbe risolvere diverse criticità. “Accorciare le catene di approvvigionamento non solo migliora l’efficienza logistica (si pensi solo alla situazione attuale nel Mar Rosso), ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale, riducendo le emissioni di CO2. Tuttavia, la distribuzione deve riconoscere i costi dietro la certificazione delle filiere – conclude Noberasco -, per garantire che tutti gli attori della catena siano remunerati in modo equo e sostenibile.”

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 04-03-2024

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