Neppure i recenti aumenti dei prezzi delle nocciole remunerano adeguatamente i corilicoltori turchi

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La ripresa economica conseguente alla pandemia ha infiammato i prezzi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti, mettendo in difficoltà anche il comparto agricolo di tutto il mondo. In Turchia si è aggiunta anche una forte svalutazione della valuta nazionale rispetto all’euro e al dollaro per cui i recenti aumenti dei prezzi delle nocciole, che hanno raggiunto le 35 lire al chilo, non sono sufficienti a salvare i bilanci dei corilicoltori.

Nell’arco di un anno la lira turca ha perso oltre il 56% nei confronti del dollaro e il 60% rispetto all’euro. A titolo d’esempio il costo dei fertilizzanti è aumentato del 150% da un anno all’altro, mettendo in grossa difficoltà gli agricoltori.

Contro questa situazione il Presidente della Camera dell’Agricoltura di Giresun, Nurittin Karan, ha chiesto che vengano contenuti i costi di produzione, specialmente  quelli delle nocciole, sostenendo che i recenti aumenti dei loro prezzi nel mercato libero non compensano l’aumento dei costi. In queste condizioni i corilicoltori non sono in grado di effettuare le concimazioni  né di eseguire i normali trattamenti fitosanitari.

Sulla base degli attuali costi dei mezzi di produzione,  il prezzo delle nocciole nella prossima campagna dovrebbe superare le 50 lire al chilo e anche le 60  nel caso di ulteriori aumenti. Cosa fare per ovviare a questi problemi? Secondo Nurittin Karan le cooperative agricole e di credito dovrebbero  fornire ai produttori fertilizzanti e antiparassitari a basso costo per loro consentire di quadrare i bilanci.

Fonte: www.findiktv.com

Pubblicato: 19-12-2021

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