In Sicilia la situazione dei corilicoltori è alquanto particolare. Almeno per quanto concerne l’annata 2024. Da una parte c’è chi fatica ad avere un raccolto degno di questo nome e rischia di chiudere la stagione ancora prima di iniziarla. Dall’altra produttori che non potevano chiedere di meglio ai propri campi e alle proprie piante, foriere di nocciole di ottima qualità e in gran quantità. È il caso di Destro Nocciole, azienda agricola che sorge a Galati Mamertino, in provincia di Messina. Condotta da Franco Destro, titolare dell’impresa, questa giovane realtà nata appena 5 anni fa può contare sull’esperienza della famiglia Destro, corilicoltori da diverse generazioni.
“Mio padre, ma anche mio nonno e il mio bisnonno prima di lui, coltivavano nocciole – racconta Franco -. Abbiamo una lunga tradizione nel campo della corilicoltura, e ancora oggi i miei parenti sono coinvolti in prima persona nell’attività aziendale”. Azienda che si compone di circa 18 ettari complessivi, 15 coltivati a nocciole e 3 a ortaggi. “Produciamo pomodori, cipolle, cavolfiori, broccoli e altra verdura ma il nostro business principale sono le nocciole – sottolinea Destro -. Abbiamo sia piante giovani che antiche, tutte a cultivar Tonda dei Nebrodi, una delle varietà tipiche della Sicilia: coltiviamo, raccogliamo e portiamo alle industrie di trasformazione. Il tutto seguendo una coltivazione vocata alla sostenibilità”.
Niente chimica in casa Destro Nocciole, solo tanta cura delle piante – e una conduzione agronomica attenta e rispettosa – per avere un buon raccolto e venderlo direttamente ai consorzi per le successive fasi di lavorazione. “Nel 2023 non abbiamo prodotto nulla, è stata un’annata buca – prosegue Destro -. Il maltempo e lo scirocco uccisero tutti i fiori, condannando il nostro raccolto: un disastro. Quest’anno, invece, il tempo è stato clemente, è scesa la pioggia che serviva e il clima ci ha arriso. E infatti le prospettive sono ottime, non c’è cimiciato e le nocciole sono belle grosse. Siamo soddisfatti sia della qualità che della quantità: ci aspettiamo di raccogliere fino a 20 quintali per ettaro”.
In altre zone della Sicilia, però, non è andata così bene. Al contrario, tra nebbia e fauna selvatica i corilicoltori hanno dovuto affrontare tante difficoltà. E ora rischiano di restare a bocca asciutta. Un po’ come successo nel 2023 alla famiglia Destro. “I problemi sono tanti – spiega l’agricoltore -. I ghiri, i cinghiali, le cimici. Noi ci affidiamo alla bontà della natura. Non abbiamo recinzioni contro gli animali e non facciamo irrigazione, sperando nella pioggia e nella clemenza del clima. So che in altre zone, quest’anno, la nebbia ha rovinato gran parte della fioritura”.
Ma ciò che davvero è cambiato rispetto ad alcuni anni fa, ed è un vero dilemma per i corilicoltori, è la mancanza di manodopera. “Non si trova più nessuno – chiosa Destro -, andando avanti così la raccolta meccanizzata diventerà l’unica via d’uscita. Peccato che noi possiamo farla solo in alcuni corileti e non in altri. E questo vale per tanti produttori”.
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Pubblicato: 05-08-2024