La cimice nocciolaia minaccia la produzione corilicola siciliana, ma ora è in dirittura di arrivo un’attività di supporto. Cercherà di aiutare la nocciola del territorio nebroideo, in provincia di Messina, colpita ripetutamente dalla cimice indigena Gonocerus acuteangulatus. È questo il risultato dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra la Segreteria Tecnica del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), l’Assessore Elvira Amata della Regione Sicilia, Vincenzo Ioppolo, corilicoltore nebroideo e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola, e Roberto Rizzo del Crea Difesa e Certificazione di Palermo. Il Ministero ha infatti confermato la propria disponibilità ad accogliere le proposte relative al contenimento della cimice indigena attraverso il controllo biologico. Una scelta maturata sulla base dei risultati ottenuti con il progetto CORYNE, supportandone ulteriormente la ricerca.
Il progetto Coryne
Realizzato tramite i fondi del Psr Sicilia 2014/2020, il progetto Coryne ha ottenuto risultati di grande interesse ma non completi per poter avere un quadro completo e dettagliato, motivo per cui è stata presentata questa richiesta. Circa il 40% della produzione della nocciola nebroidea è stata colpita dalla cimice: le punture di nutrizione dell’insetto portano, in funzione del periodo di attacco, al “vuoto” ovvero alla morte del seme e, al cosiddetto “cimiciato”, un complesso di alterazioni del seme caratterizzato da un suo raggrinzimento e da un sapore amarognolo e sgradevolissimo che ne compromette la commestibilità e la commerciabilità del prodotto.
Ricordiamo che in provincia di Messina sono concentrati la stragrande maggioranza dei noccioleti siciliani e qui i corileti non sono solo impianti produttivi, ma giocano un ruolo fondamentale nella protezione dall’erosione, dai rischi idrogeologici e una notevole importanza paesaggistica per il Parco Naturale Regionale dei Nebrodi.
La minaccia dei ghiri
Oltre alla presenza della cimice Gonocerus acuteangulatus, anche i ghiri stanno causando danni alle nocciole. Il Masaf ha assicurato che, pur essendo il piccolo roditore una specie protetta, cercherà di portare tutte le iniziative possibili per trovare un equilibrio della sua presenza nel territorio siciliano.
Il supporto mostrato dalle Istituzioni è un segnale incoraggiante per gli agricoltori dei Nebrodi che auspicano di rilanciare l’attività corilicola. Questa potrebbe dare ottime risposte sia da un punto di vista economico che sociale e ambientale. La Sicilia potrebbe così ricoprire un ruolo ancor più importante a livello nazionale e internazionale.
Fonte: 98zero.com e vetrinatv.it
Pubblicato: 19-07-2024