Inaugurato il Greenhas Research Center, dove ricerca e innovazione creano soluzioni per la corilicoltura di domani

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Il nuovo centro di ricerca sui biostimolanti recentemente inaugurato da Greenhas Group a Canale (CN), rappresenta per la storica azienda italiana un traguardo importante nel suo impegno ormai decennale nella ricerca di nuove soluzioni nutrizionali efficaci e sostenibili a supporto degli agricoltori di tutto il mondo.

Un impegno iniziato più di 10 anni fa, quando Greenhas, insieme ad altre aziende del settore, fondò l’European Biostimulants Industry Council (EBIC) e fortemente ribadito oggi con la realizzazione di uno dei centri di ricerca più innovativi del settore dove le diverse scienze del mondo vegetale vengono applicate in modo multidisciplinare per lo studio e lo sviluppo dei biostimolanti. Oltre alle tre unità di ricerca, Microbiology, Plant Chemistry e Plant Physiology Unit, il centro di ricerca vanta una stazione sperimentale già operativa da qualche anno dove i nuovi formulati vengono selezionati prima della validazione finale in campo.

Il recente riconoscimento dei biostimolanti dal punto di vista normativo da parte dell’UE, tramite il nuovo regolamento europeo sui fertilizzanti (Reg. EU 1009/2019) ha dato il via ad una crescente fiducia del mondo agricolo che inizia a vedere in questi prodotti un valido strumento per la mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulle colture e per fronteggiare la futura riduzione degli input chimici (agrofarmaci e fertilizzanti) imposta dal Green Deal europeo.

Una delle colture su cui l’utilizzo dei biostimolanti risulta più interessante è proprio il nocciolo vista la sua particolare vulnerabilità agli stress abiotici (idrici e termici in particolare) attribuibile a fattori diversi. Oltre al fatto che le zone storicamente più vocate per la nocciolicoltura italiana sono anche quelle mediamente più esposte al problema della siccità essendo per lo più localizzate in aree collinari non irrigue, si aggiunge un limite “agronomico” dettato dal fatto che la poca selezione varietale fatta negli ultimi decenni ha reso scarsa la disponibilità di materiale genetico resistente o tollerante alle nuove condizioni di coltivazione.

Sono in molti a chiedersi quali saranno le ripercussioni di un’estate come quella appena passata sulle colture nei prossimi anni, ma in realtà i primi effetti della carenza idrica (che ha inoltre ridotto in modo drastico l’efficienza delle concimazioni), del caldo eccessivo e duraturo, delle bassissime escursioni termiche giornaliere sono visibili già nei primissimi giorni autunnali quando in molti noccioleti si nota una senescenza delle piante anticipata. Queste piante potrebbero andare incontro nella prossima primavera a difficoltà e irregolarità nella ripresa vegetativa, a squilibri vegeto-produttivi e ad un accentuarsi del fenomeno dell’alternanza a causa degli stress verificatisi nella fase di differenziazione delle gemme.

Una conferma della reale portata del fenomeno viene dal fatto che gli squilibri climatici sono stati uno degli argomenti cruciali in sede di definizione del nuovo Piano Corilicolo Nazionale 2022-2025. Inoltre questo documento, che dopo una lunga attesa dovrebbe esser disponibile entro la fine del 2022, riconosce i biostimolanti come alcuni degli strumenti di mitigazione adottabili per contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Greenhas Group, da sempre molto attenta al settore della nocciola anche per motivi territoriali, essendo la sua sede nel cuore dell’areale corilicolo piemontese, ha sviluppato negli anni la propria strategia di biostimolazione del nocciolo che prevede l’utilizzo di alcuni suoi prodotti ad azione biostimolante. Questi formulati sono stati prima sviluppati all’interno del nuovo centro di ricerca e successivamente testati su nocciolo in numerose prove sperimentali di campo condotte sia in Italia che in Cile.

Per una riduzione della cascola verde ed un incremento del peso medio della nocciola, con conseguente aumento della resa alla sgusciatura, l’azienda suggerisce l’utilizzo di Expando, un prodotto ad azione biostimolante di origine esclusivamente vegetale contenente sostanze ormono-simili derivanti da estratti d’alga (A. nodosum), aminoacidi e vitamine. Expando dev’essere utilizzato due volte a distanza di 20-30 giorni a partire dal momento della differenziazione del frutticino ad un dosaggio di 2.5 l/ha con la possibilità di sfruttare le finestre applicative della lotta contro la cimice asiatica, miscelando il prodotto con gli insetticidi più comunemente utilizzati.

In regime di agricoltura biologica Expando può essere sostituito da Eranthis, un prodotto di origine vegetale contenente estratti di lievito selezionati e due matrici algali opportunamente bilanciate (A. nodosum e L. digitata) caratterizzato da una spiccata azione antiossidante e biostimolante che consente alle piante di ottimizzare l’acqua disponibile e di espletare i normali processi fisiologici anche in condizioni climatiche critiche. La dose di utilizzo consigliata per Eranthis è di 2.5 l/ha.

Per le sue caratteristiche e la sua modalità di azione l’utilizzo di Eranthis è inoltre consigliato, sia in agricoltura biologica che integrata, durante tutto il ciclo colturale per proteggere le piante da eventuali condizioni di stress, privilegiando quando possibile un approccio basato su interventi preventivi. In questo caso il prodotto può essere distribuito sfruttando eventuali trattamenti fitosanitari (acaricidi o fungicidi).

Sia Expando che Eranthis sono pienamente compatibili con i fitofarmaci ad utilizzo più comune e con la maggior parte dei concimi fogliari.

Nei noccioleti in cui è presente l’impianto di fertirrigazione o sub-irrigazione, Greenhas propone inoltre Vivema Soil, un biostimolante costituito da una miscela di tannini idrolizzabili e condensati con una doppia azione: un effetto diretto sullo sviluppo dell’apparato radicale, molto interessante soprattutto nei nuovi impianti, ed un’azione prebiotica, con conseguente miglioramento della biodiversità, degli equilibri e della resistenza delle comunità microbiche del suolo. Vivema Soil può essere utilizzato fino a 5 volte durante la stagione vegetativa ad un dosaggio di 10 l/ha.

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