Ferrero lascia l’Australia: la produzione di nocciole un flop

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Le nocciole in Australia “non s’hanno da fare”. Dopo 6 anni di duro lavoro e un investimento di svariate decine di milioni di euro, il Gruppo Ferrero ha deciso di abbandonare il progetto che lo vedeva protagonista nello stato del Nuovo Galles del Sud (clicca qui per approfondire). Qui, nella zona meridionale del continente australiano, era arrivato nel tentativo di scovare nuovi territori adatti alla coltivazione delle nocciole. Un fallimento inatteso ma certificato dai numeri.

La nascita del progetto australiano di Ferrero

Dopo l’acquisto da parte di Ferrero avvenuto nel 2013 di due aziende agricole di patate, la Dellapool e l’Arrambee, appartenenti alla famiglia Rich Listers Menegazzo, e la successiva piantumazione di 1 milione di noccioli nella zona di Riverina per un impegno complessivo di 70 milioni di dollari, dal 2018 ad oggi la multinazionale con sede a Lussemburgo avrebbe dovuto raccogliere 5.000 tonnellate di nocciole. La produzione, invece, non è mai decollata: stando ai rilevamenti fatti a fine 2022 da Agri Australias, la filiale australiana di Ferrero, nonostante investimenti milionari i ricavi sono stati ampiamente sotto le aspettative.

La causa che ha convinto Ferrero a lasciare

Questo ha convinto Ferrero ad abbandonare la strada intrapresa 10 anni fa. Stando ad alcune articoli pubblicati dalla stampa australiana, i problemi sarebbero derivati da un semplice errore di valutazione: non è stato possibile trovare una specie di nocciolo capace di sopravvivere e prosperare nell’area prescelta, la Riverina. E questo nonostante l’area in questione presenti infrastrutture di irrigazione all’avanguardia che avrebbero dovuto consentire grande flessibilità nel potenziale produttivo di varie colture permanenti, come ad esempio il nocciolo.

Il contesto globale

L’abbandono del progetto Riverina avviene all’interno di un contesto allarmante a livello globale per il settore corilicolo. I cambiamenti climatici – il caldo e le scarse precipitazioni su tutti – e i problemi legati agli insetti in Turchia, che ancora oggi resta il maggior produttore di nocciole al mondo, stanno mettendo sempre più in difficoltà i coltivatori e l’intera filiera. Le 5.000 tonnellate di nocciole australiane, nei piani del Gruppo Ferrero, avrebbero dovuto ridurre la dipendenza dell’azienda stessa dai produttori esterni di frutta secca, in particolare per quanto concerne la produzione dei prodotti dolciari per i quali ad oggi risulta impossibile utilizzare solo nocciole made in Italy.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 30-10-2023

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