La strategia per una filiera sostenibile della nocciola portata avanti Loacker compie un ulteriore sviluppo: l’azienda dolciaria altoatesina è entrata a far parte – insieme alla Stelliferi & Viconuts, partner storico per la lavorazione e trasformazione di nocciole e semilavorati di nocciola – della cooperativa Coopernocciole di Capranica (Viterbo). E’ un ulteriore passo del programma “Noccioleti Italiani”, con cui Loacker ha deciso di creare piantagioni proprie e di instaurare un rapporto di collaborazione diretto con gli agricoltori locali.
Il commento di Loacker
“Il consolidamento della collaborazione con Coopernocciole è un passo verso il rafforzamento della filiera della nocciola locale. Una filiera stabile in un’ottica di lungo periodo è condizione fondamentale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per condizioni eque per gli agricoltori”, ha dichiarato Wanda Hager, Board Member and Managing Director Agriculture & Procurement di Loacker.
Gli investimenti in Maremma
Tenuta Loacker Corte Migliorina, a Orbetello, è al centro di un accordo di filiera con l’Università della Tuscia da 3,85 milioni di euro (di cui 1,35 di contributo regionale) per mettere a dimora nuovi corileti, acquistare macchinari, installare due impianti fotovolatici e spingere sulla ricerca scientifica in campo (innovazione varietale e conservazione delle nocciole). Nel progetto integrato di filiera sono coinvolti circa 600 ettari di noccioleti, di cui 250 ettari della tenuta e 350 di altre 32 aziende.
Le nocciole Loacker e la comunicazione
Le nocciole Loacker sono al centro della nuova campagna di comunicazione “La tua scelta buona” che l’azienda dolciaria ha lanciato per il 2023: tra i valori evidenziati c’è anche l’italianità delle nocciole, prodotte sia in terreni di proprietà che in collaborazione con 90 aziende agricole di Veneto, Umbria, Toscana e Marche attraverso l’impianto di noccioleti in 1200 ettari recuperati da terreni incolti.
A metà settembre, con il ritorno a scuola, riprenderà anche la campagna di comunicazione multicanale. In tv e sul digitale, quindi, non solo il gusto dei prodotti Loacker ma anche la valorizzazione di una filiera virtuosa e sostenibile.
I risultati di Loacker
Il Gruppo altoatesino esporta i suoi celebri wafer e altre specialità dolciarie in 100 Paesi. I mercati di riferimento – dopo l’Italia, che vale il 20% delle quote di vendita – sono Germania, Arabia Saudita e Stati Uniti d’America. Negli ultimi dieci anni il volume d’affari dell’export è cresciuto del 52%, a testimonianza di come l’azienda sia impegnata a valorizzare la produzione Made in Italy – nocciole comprese – oltreconfine. Il bilancio 2022 si è chiuso con un fatturato di 418 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Copyright: Nocciolare
Pubblicato: 03-08-2023