E’ stata esaminata dalla Commissione Agricoltura della Camera l’interrogazione dell’onorevole Paolo Russo (FI) riguardante le “iniziative per la tutela della nocciola Piemonte e contrastare fenomeni di appropriazione illegittima delle produzioni agroalimentari made in Italy”.
“Premesso che: con decreto ministeriale del 2 dicembre 1993, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre dello stesso anno, dopo un iter tecnico burocratico durato otto anni, la nocciola Tonda gentile delle Langhe, coltivata in Piemonte nell’area prevista dal disciplinare di produzione e che a tale disciplinare si uniforma, può fregiarsi del marchio IGP ai sensi del regolamento 2081/92; solo le partite «marchiate» IGP hanno diritto alla denominazione «Nocciola Piemonte» e da un punto di vista botanico, la denominazione «Tonda gentile delle Langhe» è sinonimo della generica «Tonda gentile trilobata». Nel 2007, al fine di tutelare la produzione italiana di nocciola, la dicitura «tribolata» è stata registrata come ufficiale presso l’ufficio comunitario delle varietà vegetali dell’Unione europea; in Italia sono state emesse 150 mila fascette con la dicitura «Tonda gentile delle Langhe» al fine di identificare piante vendibili e coltivabili in qualunque parte del mondo, mentre a livello europeo già dal 2012 l’Olanda ha iscritto la «Tonda gentile delle Langhe» nel proprio registro delle varietà vegetali, insieme alla «Tonda di Giffoni» e alla «Tonda Romana»; l’iniziativa olandese è, ad avviso dell’interrogante, in pieno contrasto con il regolamento (CE) n. 637 del 2009 della Commissione, del 22 luglio 2009, che stabilisce le modalità di applicazione per quanto riguarda l’ammissibilità delle denominazioni varietali delle specie di piante agricole e delle specie di ortaggi. Nello specifico ai sensi dell’articolo 6 del regolamento sopra citato «si ritiene che una denominazione varietale possa indurre in errore o creare confusione se comprende un nome geografico che potrebbe fuorviare il pubblico riguardo alle caratteristiche o al valore della varietà»; la normativa sopracitata chiarendo che non è possibile commercializzare una pianta che reca il nome geografico di un altro Stato, mostra come l’attività intraprese dall’Olanda sia fuorviante, poiché le nocciole olandesi non sono in linea con i toponimi italiani cui i loro prodotti rimandano; un problema non solo piemontese ma che, ad avviso dell’interrogante, oltre a generare confusione tra i consumatori sulla provenienza del prodotto, crea un danno d’immagine e commerciale alla nocciola italiana, che al suo territorio lega non solo il nome ma anche una garanzia di qualità; si tratta di una situazione in parte già verificatasi in passato e che l’interrogante con l’atto di sindacato ispettivo n. 5-07958 ha denunciato in relazione all’utilizzo improprio della denominazione del pomodoro «San Marzano» da parte del Belgio –: quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato, in particolare presso le competenti sedi comunitarie, affinché sia tutelata la produzione italiana della nocciola piemonte e più in generale, quali iniziative intenda assumere, a livello europeo e internazionale, affinché non vi siano più quelle che l’interrogante giudica appropriazioni illegittime delle produzioni agroalimentari made in Italy”, si legge nel testo dell’interrogazione.
In commissione ha risposto il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura Giuseppe Castiglioni. “Rassicuro – ha detto – anzitutto l’interrogante che stiamo seguendo con attenzione le problematiche attinenti le produzioni coricole nazionali di qualità e, in particolare, quella relativa all’iscrizione della nocciola «Tonda gentile delle Langhe» nel registro delle varietà vegetali dell’Olanda, avvenuta nel 2012. Peraltro, la varietà «Tonda delle Langhe» risulta iscritta nel registro rumeno dal 1958, come varietà minacciata da erosione genetica (indicazione di antica varietà in via di estinzione). Abbiamo avviato un confronto con le Autorità olandesi per intervenire sulla varietà in questione. Lo stesso Ministro Martina ha scritto in merito al suo omologo olandese e si attende a breve una risposta sulle nostre richieste. Pertanto, ad oggi risulta indispensabile mantenere la denominazione nel Registro nazionale della varietà di fruttiferi, poiché la sua scomparsa porterebbe alla libera commercializzazione della sola varietà olandese iscritta con tale denominazione. Di contro, l’esistenza di tale denominazione nel nostro Registro come antica varietà, suffragata da ampia bibliografia decorrente dal 1965, permette di contestare la registrazione olandese in quanto successiva. Preciso infine che al momento, nel registro italiano delle varietà delle piante da frutto figura la varietà identificata con la denominazione «Tonda gentile», cui è associato il sinonimo «Tonda gentile delle Langhe» e a cui, su richiesta della regione Piemonte, è stato associato anche il sinonimo di «Tonda gentile trilobata»”.
Fonte: agenparl.com