Nocciole in Gdo e l’origine che manca

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Qualche scivolone può capitare anche nella vendita di nocciole in Gdo. Abbiamo visitato uno dei reparti ortofrutta meglio allestiti d’Italia, con assortimenti profondi, segmentazione dell’offerta accurata, isole per il biologico, tanta frutta e verdura pronta per il consumo e uno spazio importante dedicato alla frutta secca e a guscio. Quest’ultima venduta sia confezionata che sfusa.

In particolare nocciole, noci e mandorle sgusciate sono proposte in dispenser, tipici dei negozi che vendono merci sfuse ma in questo caso installati in un ipermercato: l’impatto visivo è notevole, la soluzione pratica (puoi scegliere il quantitativo desiderato riempiendo il sacchetto a seconda delle tue esigenze) e anche divertente. Proposta curata nei minimi dettagli ma uno – piuttosto importante – è sfuggito: l’indicazione di origine.

Nocciole in Gdo vendute sfuse
Nocciole sgusciate e pelate vendute sfuse in Gdo

Le nocciole in Gdo erano pelate e vendute a 17,90 euro il chilo, la scadenza era riportata, ma da dove venissero quei frutti non era dato saperlo: nell’etichetta la riga dell’origine era inesorabilmente vuota.

Sarà stata sicuramente una dimenticanza, ma non dimentichiamo che il Paese di origine del cibo è un fattore decisivo per gli acquirenti e lo dovrebbe essere anche per le nocciole in Gdo. Secondo una recente indagine di Eurobarometro, che ha analizzato i comportamenti e le opinioni dei consumatori europei nei confronti delle modalità di scelta e di acquisto dei prodotti alimentari, il 34% giudica rilevanti le motivazioni legate alla provenienza del prodotto. Un dato che, per il campione di consumatori italiani, è ancora più marcato visto che il 40% dei rispondenti giudica importante la provenienza geografica del prodotto al momento dell’acquisto.

Copyright: NocciolaRe

Pubblicato: 07-04-2023

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