La filiera Besana sfonda in Kazakhstan

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L’intervento di Giuseppe Calcagni al seminario sulla frutta secca in Kazakhstan

Besana sempre più “International”. Nei giorni scorsi, in Kazakhstan, un seminario dedicato alla frutta secca presenziato da Giuseppe Calcagni e dal direttore del Dipartimento del ministero dell’Agricoltura kazako Azat Sultanov ha “consacrato” la presenza del gruppo nel Paese asiatico. A Turgen, nell’Oblast di Almaty, dove si è svolto il convegno voluto per sensibilizzare operatori del settore e istituzioni, Besana ha creato un impianto pilota forte di una collezione di 62 varietà di noci, noccioli, mandorli pistacchi. Non solo: ha collaborato con importanti vivai e creato strutture di proprietà per la micropropagazione, l’indurimento e la crescita delle piante da vendere ai coltivatori che collaborano al progetto agricolo.

Sempre in Kazakhstan il colosso della frutta secca ha lanciato il progetto Pincode: un vivaio con attrezzature moderne che conta quattro serre, l’ultima delle quali inaugurata lo scorso 20 settembre a Turgen dopo la recente costituzione dell’azienda agricola AgriBiotech Kz.

Serra del progetto Pincode

Si consolida dunque il progetto lanciato nel 2014 per espandersi, come “AgriBioTech”, nell’Europa Centro Orientale e in Asia Centrale incrementando le produzioni di frutta secca di qualità e favorendo lo sviluppo di un’economia agricola di filiera. Un’operazione, sottolinea Besana, pensata anche per contrastare la riduzione delle tradizionali aree di produzione a causa del cambiamento del clima e nell’ottica di creare piantagioni in aree idonee ma abbandonate, da decenni, dopo il crollo del sistema sovietico. In un mercato vivace, caratterizzato dalla crescente richiesta di Cina e altri Paesi emergenti, l’offerta aveva bisogno di qualcosa di nuovo. Ecco allora che dalla Polonia alla Romania il progetto si è esteso fino all’Ucraina e, appunto, al Kazakhstan.

Nel corso del seminario, presenziato da un centinaio di partecipanti, Calcagni, promotore e protagonista del progetto, ha tenuto una relazione in cui ha illustrato l’attività svolta negli ultimi anni manifestando l’intenzione di uno sviluppo nel medio-lungo periodo. “La produzione di frutta a guscio e in particolare delle specie mediterranee come nocciole, noci, mandorle – ha detto – rappresenta una magnifica opportunità per convertire e valorizzare i suoli dei Paesi dell’Europa Centrale: Croazia, Polonia, Ungheria, Romania, Moldavia, Ucraina e Kazakistan. AgriBioTech fornisce un supporto commerciale attraverso adeguati contratti di acquisto per un periodo rinnovabile di 10-15 anni a condizioni di mercato eque, facilita l’acquisto dell’attrezzatura tecnica necessaria in Italia e offre assistenza durante il periodo post-raccolta”.

Terreni kazaki di AgriBioTech

“La formazione degli agronomi destinati ai territori coinvolti secondo gli standard più elevati è un altro punto essenziale per incoraggiare le aspiranti imprese”, ha aggiunto Calcagni, ricordando che AgriBioTech “sostiene da anni queste iniziative, fornendo supporto ai produttori di nocciole e noci con conoscenze scientifiche, assistenza agronomica e aiuti economici”. Tra le varietà di punta coinvolge nel progetto, ha ricordato il patron di Besana, ci sono le nocciole Tonda di Giffoni, Tonda Gentile e Tonda Nocciola romana.

Pubblicato 02/10/2018

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