Sabato 10 giugno 2017, ore 9,45
PalaExpo – Cherasco
Ritorna il nocciolo protagonista a Cherasco.
Oltre 600 le persone presenti al convegno nocciolo 2016.
Considerata la rilevanza dell’evento raggiunta negli anni precedenti, Confagricoltura Cuneo, Ascopiemonte e Asprocor intendono riproporre l’iniziativa nella giornata di sabato 10 giugno 2017 alle ore 9,45 presso il PalaExpo. Scenario dell’evento sarà nuovamente la città di Cherasco, in provincia di Cuneo, che per la sua posizione geografica rappresenta un ottimo contenitore per una iniziativa che in breve tempo è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la corilicoltura italiana.
Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, spiega, “Il convegno vuole essere un momento di incontro e di confronto tra i diversi protagonisti dell’intera filiera corilicola; avremo modo di analizzare le opportunità e le criticità di un comparto che, così fortemente, ha caratterizzato e, siamo certi, caratterizzerà in futuro il nostro territorio. Oggi, se pur con alcune problematiche, la filiera corilicola in Piemonte è strutturata. Occorre però una strategia comune, un vero e proprio piano di sviluppo nazionale”.
Continua Gianluca Griseri, responsabile tecnico di Ascopiemonte , ”Nuova è la formula del convegno: nella prima parte della mattinata tecnici ed esperti si confronteranno su temi quali filiera, produzione, qualità e prospettive future. Nella seconda parte una tavola rotonda nella quale interverranno tecnici, rappresentanti delle organizzazioni di produttori, del mondo produttivo e della trasformazione, dell’industria dolciaria, del mondo accademico, della ricerca e della sperimentazione”.
I principali paesi produttori di nocciole nel mondo sono la Turchia, l’Italia, la Spagna, la Francia, l’Oregon ai quali si sono aggiunti, da qualche anno, l’Azerbaijan, la Georgia, il Cile, e più recentemente, paesi dell’area dei Balcani quali Serbia, Croazia, Macedonia e Albania.
Oltre 75.000 sono gli ettari coltivati a noccioleto in Italia, distribuiti nei territori della Campania, del Lazio, del Piemonte e della Sicilia con oltre 120.000 tonnellate di nocciole in guscio prodotte.
In Piemonte sono oltre 9.000 le aziende corilicole, circa 21.000 gli ettari coltivati a noccioleto specializzato, con una produzione annua di nocciole in guscio che può variare dai 200.000 ai 260.000 q.li.
Il nocciolo è una coltura di facile realizzazione con costi di impianto e di conduzione abbastanza limitati, ma con lunghi tempi di attesa per l’entrata in produzione degli impianti.
Per poter essere competitive, le nostre aziende hanno bisogno di crescere in qualità, quantità prodotte, organizzazione, innovazione e nuove tecnologie.
Oltre alla valenza produttiva ed economica, dobbiamo riconoscere la grande importanza che la coltivazione del nocciolo ricopre dal punto di vista ambientale, nel garantire la salvaguardia del territorio, in particolare nelle zone più svantaggiate, evitandone lo spopolamento.
Oggi la coltivazione del nocciolo può rappresentare una valida alternativa alle produzioni classiche come quelle cerealicole, frutticole e viticole. Alternativa questa, di carattere produttivo, economico, ma anche occupazionale.
Occorre però fare di più, soprattutto con interventi mirati, specifici, che possano contribuire a sostenere e sviluppare un comparto del quale il nostro territorio non può fare a meno.