I delegati del progetto Erasmus Plus arrivano nella Tuscia

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Culmina con l’incontro di venerdì 1° dicembre 2017 all’Auditorium di Santa Maria in Gradi dell’Università degli Studi della Tuscia, il progetto Erasmus Plus dal titolo “Analisi delle tecniche tradizionali e moderne nella coltivazione del nocciolo”. Il progetto si inquadra nel programma dell’Unione Europea con particolare riferimento ai settori dell’istruzione e della formazione ed è rivolto principalmente ai giovani in ambito occupazionale rispetto alle sfide del prossimo decennio in attuazione nell’agenda politica dell’UE.

Un progetto di durata biennale iniziato nell’ottobre del 2016 che ha l’obiettivo di creare scambi culturali e tecnici nell’ambito della filiera del nocciolo. Quattro i partner principali: l’Università di Ordu (Turchia) e la camera di commercio di Ordu – che svolge anche un ruolo di coordinamento generale del progetto -; l’IRTA cioè l’Istituto di ricerca e tecnologia in agricoltura di Reus (Spagna), ovvero il più importante centro studi e trasferimento tecnologico alla filiera del nocciolo in Spagna, e l’Università della Tuscia che, tramite il responsabile scientifico Valerio Cristofori e il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE), rappresenta il partenariato italiano.

Tante le attività in agenda che, tra le altre cose, prevedono visite itineranti nelle aree corilicole più importanti dei tre Paesi partecipanti, con il coinvolgimento diretto di delegazioni ufficiali composte da accademici e ricercatori, funzionari delle camere di commercio, imprenditori coinvolti nella filiera del nocciolo e agricoltori. Dopo il workshop a Ordu che si è tenuto a marzo 2017; lo scambio culturale in Turchia di giugno 2017 e quello di ottobre in Spagna, le attività di scambio culturale si spostano in Italia, nel Viterbese, in particolare. I lavori nella Tuscia inizieranno il 26 novembre e si concluderanno il primo dicembre con un workshop aperto a tutti che avrà luogo presso l’Auditorium di Santa Maria in Gradi. La presenza di ricercatori e produttori di nocciolo della zona turca del Mar Nero e della Catalogna, costituisce una prestigiosa opportunità per lo scambio di esperienze e opinioni con il settore corilicolo del territorio dei Monti Cimini. Per questo gli addetti ai lavori (e non solo) sono invitati a partecipare.

Per il partenariato italiano sono coinvolti, tra gli altri, 5 giovani imprenditori agricoli produttori di nocciole. Le delegazioni avranno la possibilità di visitare i più importanti “attori” coinvolti nella filiera del nocciolo, quali aziende, stabilimenti, organizzazioni produttori frutta a guscio, aziende costruttrici di macchine agricole leader nel settore della frutta a guscio, CCIAA Viterbo, Università della Tuscia e Comune di Caprarola, che rappresenta il nucleo storico della diffusione del nocciolo nel viterbese. Ma il progetto Erasmus Plus non finisce e sono ancora tante le attività in lavorazione: per esempio il sito web dedicato; un volume multilingua (in inglese, italiano, turco e spagnolo) che descrive lo stato dell’arte della corilicoltura dei tre Paesi rappresentati nel progetto, nonché l’allestimento a Ordu di un campo varietale pilota di nocciolo con l’introduzione delle principali varietà italiane, spagnole e turche a confronto.

Gaetano Alaimo
Pubblicato 24/11/2017

Copyright: newtuscia.it

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