Castagnole di Paese (TV), oggi 19 maggio ore 17:00.
Un investimento poco impegnativo, che promette una buona redditività futura. È questa la motivazione che spinge molti agricoltori di settori in crisi a lanciarsi nella coltivazione delle nocciole, che in molte zone d’Italia, fino a qualche decennio fa, costituiva una fonte di reddito non indifferente per molte famiglie.
Il tema verrà approfondito in tutti i suoi aspetti nell’incontro “La coltivazione del nocciolo“, promosso da Confagricoltura Treviso, che si svolgerà nella sede di Castagnole di Paese oggi 19 maggio alle 17. A fornire tutte le informazioni utili a chi voglia lanciarsi nella nuova avventura agricola sarà Gianluca Griseri, responsabile tecnico di Ascopiemonte, organizzazione dei produttori di frutta a guscio.
Nel Trevigiano è alto l’interesse per le nocciole, valutate da 150 a 450 euro al quintale quando il prezzo medio di un quintale di grano è oggi di 14 euro a quintale, insufficiente a coprire i costi di produzione. A piantare noccioli stanno iniziando i 13 soci della cooperativa Il Noceto, che ha sede a Chiarano, con coltivazioni di noci nelle campagne di Treviso, Venezia e Udine.
“Da qualche anno i cereali sono a redditività zero e in molti stanno cercando alternative – spiega Fabio Morandin, di Confagricoltura, che fa parte della cooperativa -. La coltivazione delle nocciole è un’alternativa molto valida. Richiede un investimento modesto, da 7.000 a 10.000 euro per un ettaro, impianto di irrigazione compreso, che entra in piena produzione dopo 5 anni. La richiesta sul mercato è molto alta, soprattutto da parte di gruppi come Ferrero, Lindt e Pernigotti, che richiedono nocciole di qualità italiana, superiore a quella di Paesi come la Turchia. Il problema odierno è che mentre la Turchia è il maggior produttore mondiale, con il 70 per cento del mercato, l’Italia, pur essendo il secondo, non riesce neppure a coprire il fabbisogno nazionale. Per questo Ferrero e Novi sono alla ricerca di nuovi produttori di nocciole e spingono affinché le Regioni inseriscano nei loro Piani di sviluppo rurale finanziamenti specifici per la coltura”.
Il Noceto ha 300 ettari coltivati a noci. Con le nocciole la redditività della cooperativa potrebbe essere rafforzata, andando a costruire un’importante realtà produttiva, economica e occupazionale. “Abbiamo già un impianto di essiccazione e lavorazione per le noci – spiega Morandin -. Ora dovremmo farne uno specifico per le nocciole, per servire non solo i nostri soci del Trevigiano, ma anche quelli di altre province, in modo da dare impulso all’espansione della coltivazione”.
In Italia si raccolgono 120.000 tonnellate annue di nocciole, di cui il 14 per cento dal Piemonte. La nocciola è utilizzata principalmente nelle lavorazioni industriali per produrre torroni, creme, cioccolato, biscotteria, crostatine e dolci in genere. Il nocciolo è una pianta molto longeva, che può arrivare a 70-80 anni. E’ una cultivar forte, che richiede poca acqua e una minima concimazione e non presenta importanti attacchi fungini e di insetti. La raccolta è manuale nei primi anni e successivamente avviene con l’impiego di mezzi meccanici.
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