Anche sul nocciolo la minaccia della cimice asiatica Halyomorpha halys.

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A seguito del convegno che si è svolto la settimana scorsa presso la sede dell’Agrion,  sulla cimice asiatica in Piemonte, la rivista Freshplaza ha intervistato la Prof.ssa Luciana Tavella e il Dr. Marco Pansa, entomologi dell’Università di Torino, sui rischi di questo parassita per il nocciolo .

Halyomorpha halys (Hemiptera: Pentatomidae) è una cimice originaria dell’Asia orientale, dove si comporta come fitofago occasionale su svariate colture. Presenta un’elevata polifagia, annoverando fra le piante ospiti fruttiferi, ortaggi, seminativi e ornamentali.

La specie è stata segnalata per la prima volta in Piemonte nell’agosto 2013 in un impianto di nettarine ubicato a Cuneo.
Nel 2014 è stato rilevato in impianti di pero, nashi e nettarino, sempre nella provincia Granda, e nel 2015 è stato poi segnalato a partire già dal mese di maggio, su tutto il territorio piemontese e su varie colture, fra cui melo e mais, provocando notevoli danni anche a livello economico.

Anche su nocciolo H. halys è in grado di arrecare gravi danni alla produzione causando il cimiciato,ossia il   difetto evidente sui semi determinato dalle punture delle cimici.
Presenze elevate, e in alcuni casi già a inizio stagione, sono state osservate in alcuni corileti di pianura nell’area compresa tra Fossano e Carrù mentre nella zona a maggiore coltivazione corilicola regionale, la Langa,  pur essendo stata riscontrata, la cimice asiatica non ha dato origine a elevate infestazioni e di conseguenza a danni economici, ma i produttori devono prepararsi ad affrontare questa nuova avversità.

La lotta chimica non rappresenta la soluzione al problema poiché H. halys pare in grado di ricolonizzazione rapidamente la coltura. Si stanno quindi al momento  effettuando studi volti a valutare l’efficacia di diverse tipologie di trappole per il campionamento e di mezzi di lotta ecocompatibili, come l’impiego di limitatori naturali, piante attrattive – su cui concentrare e controllare il fitofago – e barriere meccaniche.

Rimane comunque buona norma collocare i trattamenti a disposizione dell’agricoltore nel momento più utile per colpire anche la cimice asiatica. Prove condotte hanno mostrato che principi attivi come lambda-cialotrina ed etofenprox (autorizzati su nocciolo per la lotta alle cimici) sono efficaci se distribuiti quando l’insetto è presente sulla coltura. Dunque assume ancora più importanza un serio monitoraggio per individuare il momento in cui gli adulti svernanti colonizzano la coltura e intervenire con il mezzo chimico nelle prime fasi del ciclo.

Contatti:
Dr Luciana Tavella e Dr Marco Pansa
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) – Università degli Studi di Torino
Largo Paolo Braccini 2
10095 Grugliasco (Torino)
Email: luciana.tavella@unito.it /marco.pansa@unito.it

Data di pubblicazione: 04/12/2015
Copyright: www.freshplaza.it

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