ALCUNE ANTICIPAZIONI SUL RACCOLTO DI NOCCIOLE 2019 IN ITALIA

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Con l’approssimarsi del raccolto 2019 va crescendo l’interesse di tutti gli operatori della filiera corilicola per conoscere l’andamento dell’annata.
Nocciolare ha intervistato tre figure di riferimento delle principali aree corilicole italiane per avere qualche anticipazione su come si prospetta il raccolto di nocciole 2019 in termini di produzione e qualità nelle rispettive zone.

Piemonte
Dott. Alan Pizzinat – Agrion – Responsabile Divisione Corilicoltura e Vitivinicoltura
Dott.ssa Maria Corte – Tecnico Agrion, Fondazione Regionale ricerca in Agricoltura

Quando si prevede l’inizio delle raccolte e come si presenta la produzione di nocciole in termini di quantità e qualità?

Ad inizio mese, le osservazioni in campo, facevano stimare l’inizio raccolta a partire dalla settimana di ferragosto nelle zone anticipate, ma si è registrato un ritardo generale e molto probabilmente si partirà a metà della settimana dal 19 al 25 agosto nelle zone anticipate e quella successiva nelle zone più tardive.

A dispetto di una bella fioritura ad inizio campagna, la cascola che si è vista nei mesi di giugno e luglio, molto abbondante rispetto all’anno scorso (si va da un 20% fino ad un 50-60% di prodotto cascolato a seconda della zona), ha inciso negativamente sulla quantità di prodotto ancora rimasta sulle piante. Inoltre, dagli ultimi controlli in campo (con la tecnica del frappage) è risultato un incremento oltre che della popolazione di cimice asiatica (Halyomorpha halys)anche delle cimici Gonocerus acuteangulatus e Palomena prasina. Una situazione preoccupante e che, sulla base dell’esperienza degli anni scorsi, ci insegna a non abbassare la guardia proseguendo nei monitoraggi all’interno degli appezzamenti  in coordinamento costante tra Settore Fitosanitario regionale, Agrion e Rete Assistenza Tecnica.

La cimice asiatica è stata l’avversità più preoccupante nelle annate precedenti: quale è la situazione quest’anno e quali altre problematiche fitosanitarie sono state rilevate?

Negli ultimi giorni del mese di luglio si è assistito ad un generale aumento in campo di forme giovanili e adulti di cimice asiatica, ma sono state segnalate in aumento anche cimici nostrane (Palomena prasina e Gonocerus acuteangulatus) che, nelle passate stagioni, pareva avessero lasciato ‘campo libero’ alla cimice asiatica. Purtroppo sembra che il loro arrivo in noccioleto sia più consistente proprio nel periodo che precede la raccolta e che rappresenta una fase delicata per le aziende visto che sono in corso le operazioni di trinciatura e diserbo. In questa fase è bene ricordare, però che  la sensibilità dei frutti alla puntura delle cimici è ancora elevata perciò, come detto in precedenza, occorre mantenere alta la soglia di vigilanza e di controllo per intervenire tempestivamente in caso di necessità.

Oltre alla presenza preoccupante delle cimici, in alcuni noccioleti sono state segnalate infestazioni di cocciniglia  il cui controllo, al momento della segnalazione,  è risultato difficile per via della vegetazione già sviluppata in pianta. Nel mese di giugno sono stati segnalati anche attacchi consistenti del lepidottero Ifantria americana (Hyphantria cunea) le cui larve, gregarie, vivono in un nido sericeo che avvolge le foglie e nutrendosi sono in grado di defogliare le piante.

Purtroppo non sono mancate le segnalazioni di batteriosi e gleosporiosi, due malattie favorite  da piovosità primaverili abbondanti. Sono anche aumentati i casi di “Moria del Nocciolo” in impianti sia in fase di allevamento che in piena produzione con sintomi di seccume e avvizzimento. A riguardo, in collaborazione con il Settore Fitosanitario Regionale, ci stiamo impegnando a comprendere l’origine e cause del fenomeno. L’ipotesi è che sia un problema dovuto a caratteristiche pedologiche, vocazionalità ambientale e aspetti agronomici più che a problemi fitopatologici, ma lasciamo campo aperto alle indagini in base alle segnalazioni che giungeranno di volta in volta.  

Quali sono state le note salienti dall’annata 2019?

Stiamo per entrare nella fase più delicata ed importante per i produttori di nocciole. Con la raccolta infatti, si finalizzano gli sforzi e gli investimenti fatti durante l’anno e si concretizza l’impegno agronomico e tecnico per ottenere la qualità e la miglior resa produttiva. Le sfide per i produttori sono sempre tantissime, basti pensare a quello che è successo negli ultimi anni con annate completamente diverse tra loro. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi mai registrati nella storia, in particolare i mesi di giugno e luglio 2019. Gli effetti del cambiamento climatico e riscaldamento globale si son fatti sentire con ripercussioni non solo sulla corilicoltura, ma sull’intera filiera agroalimentare.
Per il nocciolo l’annata in corso è partita in discesa con buone fioriture e temperature in linea con il periodo. Più complessa la situazione alla ripresa vegetativa che coincide anche con la delicata fase che va dall’impollinazione alla  fecondazione (dai 3 – 4 mesi): nel mese di aprile si è avuta una piovosità abbondante (240 mm di pioggia) e temperature minime che, in alcune stazioni, hanno registrato valori intorno agli 0°C. Queste condizioni meteorologiche ‘difficili’ unitamente ad altri fattori (agronomici e colturali) hanno influito negativamente sul livello produttivo e la qualità delle nocciole favorendone la cascola dei frutti.  Nei controlli in campo, molte delle nocciole cascolate e aperte son risultate sia vuote all’interno, probabilmente ad una mancata fecondazione, sia con la presenza di tessuto spugnoso dissecato, fenomeno indicato come “Brown stain disorder” o disordine fisiologico.

Campania
Dott. Alessandro Simeone – Responsabile Tecnico OP Cerere

In termini generali come si prospetta la produzione di nocciole quest’anno in Campania, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo?

Per il 2019 la campagna corilicola si è presentata profondamente diversa da quella dell’anno scorso e degli anni precedenti. Infatti le condizioni meteo avverse alla diffusione del polline (pioggia presente da gennaio a marzo, monitorata anche dalle stazioni meteo della Cerere Soc. Coop. Agricola) hanno profondamente cambiato la dinamica produttiva in Campania, dove, a causa dell’elevato numero di varietà, si è generato un abbassamento nella produzione prevista. Le abbondanti precipitazioni hanno quindi influito sulla produttività ad ettaro. Qualitativamente stiamo in attesa dei risultati delle prime rese, ma queste, sulla base dei campioni ricevuti ci stanno dando buoni risultati.

Quali sono state le principali problematiche fitosanitarie dell’annata?

Le condizioni di umidità presenti nell’aria e le ridotte temperature presenti nei mesi di aprile e maggio hanno fortemente condizionato la presenza di cimice e di balanino. I trattamenti previsti nel Disciplinare di Agricoltura Integrata della Regione sono riusciti fino ad oggi a limitare la diffusione di questi insetti e quindi per questa annata non ci aspettiamo un danno da cimiciato significativo. Per quanto riguarda i patogeni si è avuto lo stesso risultato: non ci sono state condizioni meteo tali da richiedere un ricorso ad un numero di interventi fungicidi fuori dalla norma.
Per la cimice asiatica le trappole posizionate sul territorio ne hanno individuato la presenza, ma fino ad oggi non vi sono stati grossi fenomeni di crescita delle popolazioni. Queste attività di monitoraggio hanno permesso di segnalare come la sua presenza sia al momento maggiormente evidente nell’alto casertano.

Lazio
Dott. Benedetto Valentini – Responsabile Tecnico Assofrutti

In termini generali come si prospetta la produzione di nocciole quest’anno in Lazio, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo?

La produzione di quest’anno sarà da un punto di vista quantitativo inferiore a quella degli anni precedenti. Dal punto di vista qualitativo non abbiamo ancora riferimenti in quanto la maturazione è molto ritardata e quindi ad oggi non sono stati effettuati i campionamenti per il controllo della qualità. Prevediamo infatti un inizio delle raccolte non prima del 5 settembre.

Quali sono state le principali problematiche fitosanitarie dell’annata?

Dal punto di vista fitosanitario è stato un anno particolarmente difficile. Vista la primavera caratterizzata  da una gelata il 4-5 aprile e poi dai mesi di maggio e giugno particolarmente piovosi, si sono verificati attacchi di Fusarium lateritium (agente della necrosi grigia della nocciola) che ha provocato sia i cancri rameali, con relativo effetto bandiera, sia la necrosi sulle nocciole. Il frappage ha evidenziato una massiccia presenza del balanino che, nonostante i trattamenti effettuati, ha provocato danni al frutto. Le cimici nocciolaie sono comparse tardivamente viste le basse temperature riscontrate fino alla prima decade di giugno, ma successivamente, con l’innalzamento delle temperature, la popolazione di cimici è aumentata notevolmente con due picchi a fine giugno ed a metà luglio.

Pubblicato 20/08/2019

Copyright: nocciolare.it

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