Dal prossimo 26 novembre sarà in edicola l’Enciclopedia della Nocciola, edita da Mondadori Electa, che affrontando il tema della nocciola a tutto tondo, contribuirà sicuramente all’ulteriore diffusione della conoscenza di questo straordinario frutto e delle sue proprietà. Abbiamo intervistato Irma Brizi che, con Clara e Gigi Padovani, ha curato il libro per farci raccontare meglio questa loro avventura.
Da cosa nasce l’idea di un libro sulla nocciola?
In primis dalle mie origini un piccolo borgo, Sieti di Giffoni sei Casali, dove sono cresciuta tra i noccioleti della Tonda di Giffoni. Poi dalla mia professione: sono Taster e Panel leader d’assaggio della nocciola e in collaborazione con l’Università della Tuscia nel 2008 ho creato la scheda di assaggio della nocciola. E da più di 10 anni collaboro con l’Associazione Nazionale Città della Nocciola e ho valorizzato la nocciola e i suoi territori girando l’Italia con i laboratori didattici Noccioliamo e i corsi di assaggio. Ho sempre presentato la nocciola con la sua storia, arte, simbologia, filiera e assaggio guidato. Molti mi chiedevano dove poter reperire tutte queste interessanti informazioni e allora ho pensato: perchè non farne un libro?Però doveva essere un libro importante che arrivava a tutti, un libro mai stato scritto sulla nocciola e pertanto mi sono rivolta a due noti food writers, Clara e Gigi Padovani, una coppia che ha scritto più di 30 libri sul mondo del cibo.
E ancora non ci credo, detto… fatto! Li ho contattati, ci siamo incontrati e mi sono resa conto che anche loro come me, da buoni piemontesi, erano innamorati di questo grande prodotto. Un anno di lavoro intenso in giro per l‘Italia dei noccioleti e abbiamo scritto insieme questo bellissimo libro. Sono onorata di aver lavorato con loro e di aver realizzato un sogno che avevo da tempo “Enciclopedia della nocciola” con una casa editrice come la Mondadori.
A chi è rivolto il libro?
Direi a tutti in quanto non è un libro settoriale, ma parla della nocciola 360°. A chi ama questo prodotto, a chi lo mangia, a chi lo raccoglie, a chi lo trasforma e a chi vuole cucinare ricette tipiche e innovative. Soprattutto a chi non sa che la nocciola è un primato tutto italiano di cui andare orgogliosi. Solo in Italia abbiamo 3 nocciole a marchio: Nocciola Piemonte IGP, Nocciola di Giffoni IGP e Nocciola Romana DOP e poi in Europa c’è una quarta nocciola DOP che è catalana, l’Avellana de Reus.
Ma è anche rivolto a chi vuole viaggiare e conoscere i 224 comuni corilicoli dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola, come dice il Presidente Rosario D’Acunto “I nostri territori corilicoli offrono esperienze sensoriali memorabili ed è sempre più forte il legame tra “produzione” di qualità e “luoghi” di produzione di qualità”.
Quali sono le ragioni della grande crescita di interesse da parte dei consumatori nei confronti di questo frutto?
E’ un frutto goloso e non si può pensare alla nocciola senza abbinarla subito al cioccolato e ci viene l’acquolina in bocca: spalmabili, biscotti, snack, gelati, nocciolati, torroni, ecc…
Ma negli ultimi anni l’interesse e il consumo per la frutta secca in guscio, sgusciata cruda e tostata come snack giornaliero, sono aumentati. Complici anche le raccomandazioni da parte dei nutrizionisti. Il messaggio positivo (mangiare 30 nocciole al giorno fa bene) ha messo in evidenza che i grassi contenuti nelle nocciole sono buoni e con delle proprietà salutistiche preziose per il nostro cuore, il nostro cervello e il nostro palato.
L’utilizzazione della nocciola in cucina nelle preparazioni salate è ancora in tono minore. Le caratteristiche organolettiche di questo frutto a suo avviso sono tali da rendere possibile un’ulteriore crescita di questo tipo d’impiego delle nocciole?
Nei territori della nocciola molti chef e cuochi già utilizzano il prodotto abbinandolo ai piatti salati. Ma anche nelle grandi città o nelle ricette dei blogger la nocciola è ormai la regina della cucina: pensiamo ad un pesto con le nocciole, una panatura con granella di nocciole per il pesce o la carne, il pane alla nocciola in abbinamento a formaggi, lardo o prosciutto crudo. Un buon aperitivo con nocciole italiane e vermouth o in abbinamento territoriale ad un vino bianco tipico è assolutamente da consigliare.
La promozione delle eccellenze locali è una delle finalità di questa pubblicazione: ne potranno derivare ricadute positive per gli agricoltori che producono nocciole?
Ne sono sicura anche perché i produttori e i comuni corilicoli sono i protagonisti di molte pagine del libro. Un qr-code stampato sul libro rimanda direttamente ad un link al sito e al canale youtube ufficiale “enciclopedia della nocciola” con le interviste dedicate ai protagonisti del mondo nocciola. Il libro e i social network amplificheranno la promozione e divulgazione delle “Noccioeccellenze”.
A nostro avviso la filiera della produzione per l’industria, che interessa sempre maggiori superfici, e quella delle eccellenze non sono in contrapposizione, ma anzi complementari: quale è il vostro pensiero al riguardo?
Sono due cose completamente diverse che possono e devono coesistere. I prodotti che ne derivano si rivolgono a target diversi e trasmettono messaggi diversi al consumatore. Il consumatore che utilizza prodotti “generici” a base di nocciole sosterrà la filiera industriale. Il “consumAttore”, permettetemi il termine, che vuole vivere un esperienza sensoriale legata al territorio e alla tradizione preferirà fare un viaggio unico e ci sono solo due modi per farlo: attraverso il consumo di un vero prodotto tipico o recandosi da noccioturista sul posto per gustare e respirare la cultura della nocciola.
Colgo l’occasione di questa intervista per ringraziare tutti produttori, chef, pasticceri, sindaci che ogni giorno valorizzano e amano con passione la nocciola e il loro territorio. Senza di loro e i nocciogolosi tutto questo non sarebbe stato possibile.
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Pubblicato 12-11-2019