La Nocciola Tonda Calabrese risorsa di biodiversità, cenni storici e prospettive di sviluppo

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Il Nocciolo è stata la prima pianta a colonizzare la terra a seguito dello scioglimento dei ghiacciai, ma la sua coltivazione per la produzione di nocciola, si è concentrata solo in alcune aree geografiche del pianeta. L’attuale superficie corilicola mondiale è di circa 620.000 Ha, concentrata in Turchia con il 68% e una produzione del 64%; al 2° posto l’Italia con una superficie dell’11% e una produzione del 13%. Le regioni interessate alla produzione sono: Campania, Lazio, Sicilia, Piemonte e Calabria. La Calabria è la quinta regione per produzione di Nocciola, con i suoi 780 ettari di superficie a Nocciolo (dati Istat). La coltivazione del nocciolo è stata introdotta a Cardinale (Cz) verso la fine del 1700 con piante sparse e consociate, provenienti da Atripalda (Avellino). Solo intorno al 1850 Gaetano Filangieri, realizzò il primo noccioleto specializzato in adiacenza del Castello Filangieri ubicato in loc. Razzona di Cardinale, la coltura si diffuse poi nei territori di Torre di Ruggiero e Simbario.

In quest’area si sono impiantati nel corso degli anni circa 500 ha, rappresentando la principale superfice investita a nocciolo della Regione Calabria, con prevalenza dell’ecotipo denominato “Tonda Calabrese” iscritta dal Mipaaf (Decreto del 25.02.2020 G.U. n. 63 del 10.03.2020) nel registro nazionale delle varietà di fruttiferi locali come risorsa regionale di biodiversità da tutelare.

I produttori dell’area storica, negli anni si sono organizzati e già nel 1975 hanno costituito la cooperativa Ancinal-Bruca, per statuto vi potevano aderire solo i produttori dei territori dei comuni di: Cardinale, Torre di Ruggiero e Simbario. La nocciola prodotta in quest’area, identificata come “Nocciola Tonda Calabrese” veniva commercializzata sia sul mercato locale (Nocciola di Cardinale), che sui mercati extra regionali (prevalentemente in Campania); dove già era apprezzata per le sue particolari caratteristiche organolettiche legate all’areale di coltivazione, queste particolari qualità erano attestate dagli acquirenti, per come dimostrato da alcuni documenti dell’archivio della cooperativa. Il riferimento regionale dell’area storica, è stato riconosciuto proprio nel periodo di attività della cooperativa, che svolgeva anche attività di supporto tecnico. Infatti nel 1977 ha organizzato a Torre di Ruggiero una conferenza dal titolo: “Prospettive di Sviluppo della Coltura del Nocciolo in Calabria” in collaborazione con Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma (ora CREA), altro evento del 12 Ottobre 1990 a Cardinale. Per motivi economici e congiunturali nel 1991 si è conclusa l’esperienza cooperativa. In seguito negli anni 1995-96 con l’attività divulgativa avviata sul territorio, dai Servizi di Sviluppo Agricolo della Regione Calabria (Esac) e dalle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti,CIA e Confagricoltura), abbiamo svolto azioni tecnico-divulgative, orientate in un primo tempo all’introduzione di innovazioni tecnologiche nella fase di raccolta; in quanto negli anni precedenti a seguito dell’aumento dei costi di produzione (raccolta manuale) e calo dei prezzi di mercato del prodotto in guscio, vi era stato un progressivo abbandono dei noccioleti, che non sono stati espiantati rappresentando ad oggi un patrimonio di biodiversità unico in Calabria. Il 14 Settembre 1996 abbiamo organizzato, in collaborazione con l’Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Caserta, una prova di raccolta meccanica (con macchina aspiratrice) e una conferenza “Il nocciolo dello sviluppo”. Altre azioni sul territorio hanno portato alla costituzione di una associazione di produttori denominata “Pafing” (Produttori Frutta in Guscio), operativa per qualche anno, svolgendo in primo luogo concentrazione del prodotto nocciola, ma anche altre attività. In particolare è stato organizzato un corso di formazione regionale per la trasformazione della frutta in guscio, la finalità era collegata alla realizzazione di un impianto di trasformazione della Nocciola Tonda Calabrese, che non trovava collocazione industriale remunerativa come prodotto in guscio, proprio per la sua bassa resa in sgusciato se confrontata con le nocciole prodotte in altre regioni (T. di Giffoni, T. Romana, ecc.). Il progetto non ha avuto le risorse finanziarie necessarie per essere realizzato, altri eventi poi hanno portato al fallimento della Pafing. Le attività divulgative e di assistenza tecnica ai produttori, sono riprese nel 2004 con altre prove di raccolta meccanica (macchina spazzolatrice) e nel 2006 con un progetto Mipaaf, denominato FruMed (Frutta Meridionale), realizzato in collaborazione: ARSSA e Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Caserta (ora Crea), finalizzato alla caratterizzazione varietale della Tonda Calabrese .

Il  progetto di durata triennale è servito anche per  confrontare le caratteristiche carpologiche della T. Calabrese con le altre due cultivar da tempo introdotte nell’area T. Romana e T. di Giffoni. Per promuovere il progetto e la nocciola, il 21 Settembre 2007 a Torre di Ruggiero si è svolto un incontro divulgativo “La Coltivazione del Nocciolo in Calabria”, che ha visto la partecipazione oltre ai relatori scientifici di: produttori, amministratori, sindaci del territorio e anche i gelatieri di Pizzo Calabro interessati all’utilizzo della nocciola come ingrediente per la produzione del Tartufo. Sono seguiti poi altri incontri ristretti ai produttori interessati ad intraprendere un percorso di recupero della coltura, anche con nuovi impianti che nel 2008 ha portato alla costituzione del Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Nocciola di Calabria con l’adesione di circa 50 soci, con sede al Comune di Torre di Ruggiero.

Il consorzio per dare risposta ai soci, ha organizzato la raccolta meccanica, un magazzino di prima lavorazione della nocciola in guscio e avviato azioni di promozione etichettatura e commercializzazione della Nocciola Calabrese,  sia a livello regionale che nazionale, avviando la collaborazione con Associazione Città della Nocciola. Il Comune di Torre di Ruggiero ha aderito nel 2009, con la partecipazione dei produttori all’Assise della Nocciola a Giffoni Sei Casali (Sa). La collaborazione del Consorzio con l’Arssa (ora Arsac), il Dipartimento Agricoltura, e gli amministratori comunali, ha portato alla richiesta di riconoscimento della denominazione di prodotto IGP, come strumento di valorizzazione del prodotto Nocciola legato al territorio.

La Tonda Calabrese è stata inserita nel panel di assaggio delle nocciole italiane curato dalla Dr.ssa Irma Brizi, dai panel è emerso che la nostra nocciola ha delle caratteristiche di gusto e aroma che la portano tra le prime classificate. Questo ha certificato quanto già riconosciuto dai consumatori, che storicamente hanno apprezzato la tonda calabrese per le sue caratteristiche organolettiche. Altra peculiarità della tonda calabrese è quanto emerso dalle analisi, condotte dal Polo di innovazione per le filiere agroalimentari di qualità Agrifoodnet, da cui sono emerse alcune specificità legate alla composizione lipidica e ad una maggiore concentrazione di acido oleico e una più bassa concentrazione di acido linoleico che favorisce la  conservabilità del frutto.

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Arsac CeDA n.15 Serra San Bruno  Divulgatore Agricolo Dr. Antonio Clasadonte

Articolo pubblicato il 22-10-2020

Fonte: www.arsacweb.it

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