Il nocciolo in Piemonte e il vivaismo corilicolo. Indicazioni per le aziende.

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Pubblichiamo questo importante documento divulgativo prodotto dal Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici della Regione Piemonte che, oltre a presentare sinteticamente alcuni dati riguardanti la coltura in Piemonte, fornisce alcune indicazioni per l’acquisto di materiale di propagazione prodotto secondo la normativa vigente, utile alle aziende agricole che intendono realizzare nuovi impianti.

 

Un po’ di numeri: le superfici e le aziende

La coltivazione del nocciolo (Corylus avellana L.) costituisce una risorsa molto importante per il sistema produttivo agricolo piemontese sia per l’elevato profilo qualitativo della produzione, tradizionalmente basata sulla varietà “Tonda gentile trilobata” (cultivar che ha ottenuto l’indicazione geografica protetta nel 1993 ed è tuttora la più diffusa, con più del 90% degli impianti), sia per la presenza di imprese agroalimentari locali che alimentano la domanda.

La corilicoltura piemontese è caratterizzata, da anni, da un costante e rilevante aumento delle superfici impiantate e un contemporaneo aumento del numero di aziende. Tra il 2015 e il 2016 la superficie investita a nocciolo ha subìto un incremento di 4.642 ettari e il numero di aziende corilicole è aumentato di 1.361 unità. La superficie investita a nocciolo nel 2016 ammontava a 20.559 ettari ed era gestita da 9.357 aziende (fonte: Anagrafe agricola unica del Piemonte) [tabella 1]. La zona collinare si conferma essere la zona altimetrica di maggiore diffusione degli impianti (59% della superficie a nocciolo) [tabella 2].

[tabella 1]
Superficie investita a nocciolo

(ha)

Aziende con terreni a nocciolo

(n.)

2015 15.917 7.996
2016 20.559 9.357
  + 4.642 + 1.361

 

[tabella 2]
Zona altimetrica Superficie investita a nocciolo (ha) % sulla superficie a nocciolo
collina 12.101 59
montagna 5.371 26
pianura 3.087 15
20.559 100

 

A livello provinciale, il Cuneese e l’Astigiano si confermano i territori con le maggiori superfici investite a nocciolo [tabella 3].

provincia Superficie investita a nocciolo

(ha)

% sulla superficie a nocciolo
Cuneo 13.601 66,2
Asti 4.426 21,5
Alessandria 2.000 9,7
Torino 471 2,3
Novara 23 0,1
Biella 19 0,1
Vercelli 19 0,1
20.559 100

 

Dalle zone collinari delle Langhe (tradizionale area di coltivazione) e del Sud Piemonte la coltivazione del nocciolo si è ulteriormente diffusa nelle aree collinari piemontesi e ha continuato la propria espansione nelle zone di pianura (meno vocate) in particolare del Cuneese, del Torinese e dell’Alessandrino, sostituendo colture non più remunerative o colpite da gravi fitopatie quali la batteriosi dell’actinidia (diffusasi in Piemonte a partire dal 2010) o la flavescenza dorata della vite. L’attuale situazione favorevole del mercato e l’aumento della domanda di nocciole da parte dell’agroindutria, inoltre, stanno determinando l’incremento degli impianti anche su terreni marginali, quali aree abbandonate in molti casi localizzate in prossimità di centri abitati.

Il rilevante e rapido aumento delle superfici investite a nocciolo e l’espansione della coltura in zone meno vocate possono creare le condizioni per la diffusione di organismi nocivi (insetti, funghi, batteri, virus) che potrebbero mettere a rischio le produzioni e la qualità del prodotto. Risulta quindi importante tracciare l’utilizzo del materiale di propagazione impiegato per i nuovi impianti per garantire la qualità del materiale e la sua provenienza da produttori vivaisti autorizzati.

L’evoluzione del vivaismo corilicolo piemontese

Il costante aumento delle superfici investite ha portato alla trasformazione di molte aziende agricole produttrici di nocciole in aziende vivaistiche ad indirizzo corilicolo, conversione favorita anche dalla possibilità di utilizzare gli impianti aziendali per il prelievo dei polloni (cioè del materiale di propagazione). Queste nuove aziende si sono aggiunte ai molti produttori vivaisti che, per assecondare le richieste del mercato, hanno diversificato o modificato la propria attività indirizzandola alla produzione di piante di nocciolo.

La domanda sempre crescente e sempre più esigente di materiale di moltiplicazione sta richiedendo al settore vivaistico una sempre maggiore professionalità, che deve puntare ad un aumento delle rese in vivaio e a soddisfare le richieste sempre più specifiche del mercato con l’offerta di produzioni quali piante micropropagate, nuove selezioni di impollinatori e di cloni, piante innestate, …).

In Piemonte operano attualmente 70 aziende vivaistiche autorizzate, prevalentemente concentrate nel Cuneese e nell’Astigiano, che nel 2016 hanno prodotto circa 2.100.000 piante. Di queste, circa 1.900.000 piante sono derivate da polloni della varietà Tonda gentile trilobata ottenuti dai campi di piante madri delle aziende vivaistiche.

 

Cosa si intende per “qualità del materiale vivaistico”, gli obblighi dei vivaisti e del Settore Fitosanitario regionale

La produzione di materiale di propagazione di buona qualità costituisce la base per la realizzazione di impianti redditizi.

Il materiale di propagazione di nocciolo (così come quello di altre specie di fruttiferi) che viene prodotto secondo la normativa vigente viene denominato materiale “CAC (conformità agricola comunitaria).

Le piante prodotte sono garantite dal produttore vivaista dal punto di vista fitosanitario, cioè viene garantita l’assenza di insetti o malattie (tecnicamente si dice che le piante vengono garantite prive di organismi nocivi, che vengono classificati, a seconda della gravità dell’infestazione o malattia provocata, organismi nocivi “di quarantena” o “di qualità”).

Il materiale commercializzato, inoltre, deve avere dimensioni e vigore che lo rendono idonee ad essere impiegato come piante da frutto (requisiti fenologici).

Infine, devono essere garantite l’identità e la purezza varietale, cioè l’appartenenza ad una specie e varietà. In Piemonte la maggior parte delle piante di nocciolo prodotte viene commercializzata con la dicitura “Corylus avellana, varietà Tonda gentile trilobata”.

L’azienda agricola che acquista il materiale ha il diritto di pretendere materiale garantito per questi tre aspetti.

La produzione di materiale vivaistico è normata a livello nazionale da alcuni decreti che stabiliscono, oltre alle caratteristiche a cui devono rispondere le piante prodotte, gli obblighi dei vivaisti e norme dettagliate riguardanti le ispezioni ufficiali che i servizi fitosanitari regionali sono tenuti ad effettuare.

I vivaisti che producono e/o commercializzano materiale di moltiplicazione di piante da frutto, incluso il nocciolo, devono essere autorizzati allo svolgimento dell’attività ed essere iscritti al “Registro dei fornitori di materiale di moltiplicazione di piante da frutto”.

Tra gli obblighi previsti dalla normativa risulta particolarmente importante il controllo dei “punti critici” del processo produttivo, per valutare la gestione delle fasi dell’attività vivaistica che permettono la produzione di materiale di qualità. Il vivaista deve inoltre garantire che durante la produzione i lotti di materiali di moltiplicazione siano sempre identificabili e deve sottoporre ad analisi virologiche le piante madri utilizzate per il prelievo del materiale di moltiplicazione.

Le piante vendute, infine, devono sempre essere accompagnate da un “Documento di commercializzazione”, che nella maggior parte dei casi consiste nella fattura commerciale su cui devono essere indicati:

– la ragione sociale dell’azienda vivaistica

– la specie botanica (nome latino); es. “Corylus avellana

– varietà; es. “Tonda gentile trilobata”

– la quantità di materiale commercializzato

e su cui devono essere riportate anche le seguenti indicazioni:

QUALITA’ CE

ITALIA / I

SERVIZIO FITOSANITARIO ITALIANO

Servizio Fitosanitario del Piemonte

Passaporto delle piante CE (*)

Codice fornitore (Aut. reg. n. CN/01/XXXX) (**)

N° di serie

Categoria / materiali CAC

(*) la dicitura “Passaporto delle piante CE” compare solo nel timbro delle aziende che sono autorizzate all’uso del passaporto. La produzione e commercializzazione di materiale vivaistico di nocciolo non prevede l’uso del passaporto, quindi nel timbro dei vivai che producono solo nocciolo questa dicitura non compare.

(**) si tratta del codice autorizzativo che viene rilasciato ai vivai autorizzati dal Settore Fitosanitario allo svolgimento dell’attività e iscritti nel Registro dei fornitori.

 

In applicazione della normativa in materia vivaistica il Settore Fitosanitario regionale svolge attività ispettiva di controllo e di vigilanza sulle aziende vivaistiche piemontesi e sul materiale di moltiplicazione di nocciolo prodotto.

Le aziende che presentano richiesta vengono autorizzate allo svolgimento dell’attività se, a seguito di sopralluogo per la verifica del processo produttivo e dell’esame della documentazione specifica, il Settore Fitosanitario accerta che l’azienda ha i requisiti richiesti dalla normativa.

I vivai autorizzati vengono controllati periodicamente durante la stagione vegetativa. Gli ispettori fitosanitari, durante i sopralluoghi, verificano lo stato fitosanitario delle piante in vivaio e delle piante madri e la rispondenza con quanto indicato nelle dichiarazioni annuali dei campi di produzione; effettuano inoltre i controlli sugli esiti delle analisi virologiche effettuate sulle piante madri e sulla correttezza dell’emissione del documento di commercializzazione.

 

Importanza dell’utilizzo di materiale prodotto da vivaisti autorizzati per la realizzazione degli impianti

Le piante di nocciolo prodotte da vivaisti autorizzati forniscono le garanzie che sono state precedentemente elencate: il buono stato fitosanitario delle piante, lo sviluppo equilibrato e la garanzia d’identità varietale.

La mancanza del documento di commercializzazione, inoltre, priva l’acquirente della possibilità di rivalersi sul produttore in caso di danno subìto, dal momento che la responsabilità della produzione è sempre del produttore vivaista, sia per quanto riguarda il materiale di moltiplicazione, sia per le piante finite.

Il materiale acquistato presso produttori non autorizzati, quindi abusivi, non è soggetto ad alcun tipo di controllo.

L’elenco delle aziende vivaistiche autorizzate alla produzione di piante di nocciolo è consultabile sul sito della Regione Piemonte all’indirizzo http://www.regione.piemonte.it/agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/vigilanza/dwd/2016/accreditati_NOCCIOLO.pdf

(Silvia Ogliara, Sergio Gallo – Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici, Regione Piemonte)

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