NOCCIOLE CORIFRUT, L’IMPORTANZA DI FARE COOPERATIVA

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Il Cda di Corifrut

La cooperativa piemontese Corifrut ha approvato il suo primo bilancio: non solo numeri positivi per i 70 soci, ma anche nuovi progetti che guardano al futuro, a partire dall’ingresso nella compagine sociale dei 32 produttori della Cooperativa Nocciola Irpina che conferiranno il loro prodotto nello nello stabilimento della Barbero di Santo Stefano Belbo (Cuneo), dove ha sede Corifrut. Nasce così una realtà transregionale che, nel mondo della nocciola, rappresenta un bell’esempio di aggregazione.

Il primo bilancio di Corifrut

“Siamo molto soddisfatti perché al primo anni di attività, al netto dell’operazione irpina, abbiamo coinvolto 70 soci e sviluppato un fatturato di circa 2 milioni di euro – commenta il presidente Dino Scanavino – La cooperativa, oltre alla Barbero, ha servito nuovi clienti e ha preso contatti con importanti industrie dolciarie con cui contiamo di collaborare nei prossimi mesi soprattutto sul segmento del top di gamma. Il mondo della nocciola ha bisogno della cooperazione: questo modello consente di gestire la produzione e di garantire la tracciabilità, che è l’elemento distintivo della nocciola piemontese. Siamo un elemento di integrazione e ci fa piacere annoverare tra i nostri soci molti giovani che si avvicinano alla cooperativa perché comprendono l’importanza di avere una tutela in più rispetto a possibili speculazioni, un supporto tecnico e commerciale”.

L’asse con la Campania

Come anticipato la Cooperativa Nocciola Irpina ha aderito a Corifrut. “Abbiamo la possibilità di integrare la gamma senza sovrapporci – aggiunge Scanavino – riuscendo così a soddisfare la clientela che necessita di un prodotto diverso da quello piemontese.

Il valore della Nocciola Piemonte Igp

In Piemonte i soci coltivano Tonda Gentile Trilobata, Nocciola Piemonte Igp e Nocciola Piemonte Langhe Igp tra le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino, su circa 800 ettari. “Abbiamo notato una significativa differenza di prezzo tra l’Igp e il prodotto non a marchio – evidenzia il presidente di Corifrut – C’è un mercato fatto di un’industria consapevole della qualità del prodotto Igp, perché il consumatore fa attenzione a questa indicazione e la premia. E l’industria, per avere garanzie sul prodotto Igp, si rivolge alle cooperative. Noi abbiamo un compito, se vogliamo anche politico, che è quello di tenere alto il livello della qualità piemontese e di remunerarlo”.

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Uno sguardo sull’imminente campagna…

“Ci aspettiamo una campagna piena: si può verificare ancora un po’ di cascola nei noccioleti che hanno sofferto la siccità l’anno passato o che hanno subito un attacco fungino in primavera, ma la produzione c’è – analizza Scanavino – Negli ultimi mesi i corileti hanno tirato un sospiro di sollievo, le piogge sono arrivate al momento giusto e le piante ora sono vigorose. Certo, ci sono alcune insidie di tipo fitosanitario da non prendere sottogamba, ma i volumi quest’anno ci saranno: con l’assistenza tecnica che forniamo ai nostri corilicoltori avremo più prodotto e di migliore qualità della scorso anno”.

… E uno al futuro

Corifrut si aspetta altre adesioni in Piemonte e non solo. “La nostra sfida è quella di rendere meno onerosa la coltivazione della nocciola e creare più valore aggiunto – rimarca il presidente – In cooperativa è possibile fare economie di scala, soprattutto con una corilicoltura che è sempre più specializzata. Il nostro impegno è rivolto a una produzione sostenibile, che consente all’agricoltore di fare volumi e marginalità. Nella mia vita professionale per tanti anni sono stato rappresentante di categoria: il mio obiettivo è quello di dare più reddito agli imprenditori agricoli affinché possano autofinanziarsi il proprio sviluppo. E questo è possibile nell’ambito di un processo di filiera vantaggioso per tutti gli anelli”.

La cena dei soci Corifrut dopo l’Assemblea

Prezzi e accordi di filiera

L’obiettivo di Corifrut è promuovere accordi di filiera che possano dare stabilità al sistema, garantendo una remunerazione soddisfacente al produttore costante nel tempo. “Penso ad accordi trasparenti, possibilmente in un luogo terzo come la Camera di Commercio, fissati sulla base di quantitativi, qualità, lavorazione e consegna – conclude Dino Scanavino – Accordi che tengano conto di tutta la filiera, evitino fughe in avanti e non facciano il gioco di una parte piuttosto che di un’altra”.

Copyright: Nocciolare
Pubblicato: 28-06-2023

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