Coniugare la fertilità del suolo alla sostenibilità delle produzioni. E’ una sfida che riguarda anche il settore corilicolo e che può trovare risposte interessanti nelle pratiche dell’agricoltura rigenerativa. L’integrazione di una corretta nutrizione a una difesa ragionata, la promozione dello stato di salute del terreno e delle piante trova applicazione nella strategia Biorazionale di Sumitomo Chemical. Con Alessandro Caputo, marketing operations manager AgroSolutions Division, NocciolaRe approfondisce il tema.
Nel dibattito agronomico si sta facendo strada il concetto di agricoltura rigenerativa. Come valutate le tecniche che fanno parte di questa pratica agricola? E che punti di contatto ci sono con il concetto di agricoltura biorazionale di Sumitomo?
L’agricoltura rigenerativa mira a conservare e ripristinare i suoli agricoli. Questo obiettivo è fondamentale per migliorare l’efficienza di utilizzo dell’acqua, il contenuto organico del suolo e promuovere l’efficienza di assorbimento dei nutrienti che, visti i cambiamenti climatici, la perdita di suolo coltivabile e la crisi idrica in atto, diventano attuali e sempre più importanti. Sumitomo Chemical Italia ha a cuore questo tema e crede che il miglioramento delle caratteristiche del terreno sia fondamentale per un’agricoltura più sostenibile e per il futuro.
La perdita di fertilità biologica dei suoli è una minaccia anche per la corilicoltura?
Negli ultimi anni la superficie destinata a nocciolo è aumentata notevolmente (clicca qui per leggere l’approfondimento), ma non si può dire lo stesso per i terreni coltivabili, che continuano a diminuire anche a causa del processo di erosione del suolo. Non dimentichiamo che il nocciolo è una pianta che ha bisogno di una buona esposizione del sito, dalla profondità del suolo necessaria allo sviluppo dell’apparato radicale; necessità di un intervallo di pH ottimale intorno alla neutralità (anche se esistono varietà che tollerano valori sub-acidi e sub-alcalini); senza trascurare una buona struttura del suolo che favorisca un buon drenaggio e infine un buon contenuto di sostanza organica che, oltre a favorire una buona strutturazione, favorisca anche una equilibrata disponibilità di nutrienti. Queste caratteristiche vengono garantite solo da una buona condizione del suolo.
Per promuovere l’agro-sostenibilità quale ruolo possono giocare i microorganismi simbionti e i funghi micorrizici?
Con la diminuzione della fertilità si perde un’importante quantità di microrganismi e funghi utili per il terreno e la pianta. Infatti il suolo è un insieme di organismi viventi: ci sono batteri che forniscono alla pianta un sostegno per l’assorbimento dei vari nutrienti e produzione di molecole a sostegno, ad esempio l’acido salicilico. Tra i funghi abbiamo le micorrize: queste creano un legame di simbiosi con la pianta, legandosi alle radici, svolgendo un ruolo importante nel ridurre la compattazione del suolo e nel rendere disponibile il fosforo, in quanto le micorizze aiutano la sua solubilizzazione. Il fosforo è strategico perché aiuta la pianta a risolvere vari stress ambientali. L’impiego di endomicorize, quindi, opera per ristabilire la fertilità del suolo e aumentare la produttività e sostenibilità di una coltura sempre più importante come il nocciolo.
Per inoculare gli apparati radicali con funghi micorrizici quali soluzioni ha sviluppato Sumitomo?
Sumitomo Chemical propone una soluzione efficiente e innovativa: MycoApply DR. Il formulato ha un’ottima quantità di micorrize, endomicorrize, poi vari batteri che sviluppano la rizosfera. Scendendo nella formulazione, MycoApply DR ha una concentrazione di 132.000 propaguli/kg dei 4 ceppi presenti (Rhizophagus irregularis, Claroideoglomus luteum, Claroideoglomus etunicatum e Claroideoglomus claroideum) con acidi umici e batteri benefici della rizosfera. Grazie alla sua perfetta idrosolubilità garantisce un’estrema facilità di miscelazione e poi un’efficace e veloce colonizzazione: i primi benefici sono visibili in pochi giorni. Per ottenere risultati ottimali su nocciolo consigliamo l’utilizzo durante il bagnetto proteico radicale o l’inzaffardatura, con un’applicazione di 1 gr/barbatella, lasciando le radici a contatto con la soluzione per un minimo di sei ore, ottimale sarebbe un giorno intero, per poi procedere al trapianto. Si può attuare anche con l’irrigazione dei vasetti contenitori (0,2 g per ogni piantina). Poi in fertirrigazione Mycoapply DR può essere usato a 1,7-2 kg/ha. Con questo dosaggio suggeriamo un richiamo al primo e secondo anno, mentre dal terzo in poi il dosaggio in fertirrigazione è di 2-2,5 kg/ha; mentre il dosaggio localizzato è di 500 gr/hl, con distribuzione per singola pianta di 5-6 litri di soluzione preparata. È possibile miscelare il prodotto con i comuni concimi (usando prodotti con pH compreso tra 4,5 e 8 ed evitando dosi di fosforo superiori a 100 ppm) ed è anche compatibile con la maggior parte dei fungicidi. Il richiamo è importante perché sostiene l’espansione delle endomicorize, contribuendo così a creare un suolo più poroso, ideale per lo stoccaggio dell’acqua e della sostanza organica. Si avranno così piante più vigorose, con una maggiore attività fotosintetica, capaci di esprimersi al massimo delle potenzialità e di reagire agli stress climatici.
Quali vantaggi presenta la simbiosi micorrizica e quali benefici può dare al nocciolo?
Incrementa le funzioni fisiologiche durante tutto il ciclo colturale. Come anticipato espande la funzionalità delle radici tramite una fitta rete di ife, incrementandone la superficie di oltre 600 volte: questo ci dà la misura del miglioramento dell’efficienza nutrizionale, efficienza stimolata anche dalla produzione di enzimi in grado di liberare nutrienti altrimenti immobilizzati nel suolo, come il fosforo e altri microelementi. Poi migliora l’efficienza idrica, l’assorbimento dell’acqua e la tolleranza agli stress abiotici come caldo e siccità. Nel lungo periodo riduce la compattazione del suolo ed evita quindi emissioni di anidride carbonica: in definitiva l’utilizzo delle micorriza rende più forte e sostenibile la produzione di nocciole.
Come si sta orientando la ricerca sui formulati a base di micorrize?
Il mercato si sta orientando verso formulati sempre più efficienti, con micorrize che possano promuovere simbiosi sempre più performanti e possano dare alla pianta un sostegno ottimale in tutte le condizioni, soprattutto quelle di stress, e ottenere una maggiore shelf-life.
La corilicoltura si sta sviluppando su diversi areali e quindi anche diversi tipi di terreno, esponendosi a molteplici condizioni pedoclimatiche. Ci sono dei terreni più indicati per i trattamenti con i funghi micorrizici?
Vista la velocità di degradazione del suolo e la sua conseguente perdita di fertilità le micorrize andrebbero usate praticamente in tutti i terreni. Sono un’arma che hanno i corilicoltori per contrastare questa problematica sempre più preoccupante e attuale.
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Pubblicato: 20-03-2023