L’ampio periodo di fioritura del nocciolo rende questa coltura soggetta agli effetti degli stress climatici, come i repentini abbassamenti di temperatura tipici delle gelate primaverili delle zone di fondovalle e delle pianure alluvionali dove le inversioni termiche sono molto frequenti e dove la corilicoltura sta trovando sempre più spazio.
Proprio la progressiva messa a dimora di moderni impianti a bassa quota ha reso le gelate una problematica sempre più sentita dai corilicoltori, ma le strategie di prevenzione non mancano e Green Has Italia è impegnata a diffondere la cultura della prevenzione dei danni da gelo anche per il nocciolo.
Prima di addentrarci nei dettagli della soluzione è bene avere chiaro cosa succede nel nocciolo quando in primavera, dopo l’inizio della ripresa vegetativa che coincide con la rottura gemme, le temperature si abbassano sotto lo zero. L’abbassamento termico porta l’acqua vacuolare del protoplasto e dell’apoplasto a cambiare di stato passando da liquido a solido: l’aumento di volume rompe le membrane e le pareti cellulari con conseguente necrosi tissutale. Per evitare questo, la strada da seguire è quella di aumentare la concentrazione salina all’interno dei vacuoli e del citosol, in modo da abbassare il punto crioscopico. Così si previene il danno da gelate quando la temperatura esterna scende di qualche grado sotto zero.
Per sostenere la fioritura maschile ed aumentare la vitalità del polline, nei corileti si può intervenire nel momento del post raccolta (clicca qui per leggere l’approfondimento), mentre per la fioritura femminile l’intervento può essere fatto anche in concomitanza con i consueti trattamenti di difesa da eriofidi. La finestra temporale si colloca dopo la schiusura delle gemme (intorno alla emissione della 5°/6° foglia). La ripresa vegetativa promuove la traslocazione della linfa dagli organi di riserva ai nuovi germogli e l’assorbimento di acqua del terreno al loro interno, ma non l’assorbimento di sali minerali in quanto le radici in grado di effettuare gli scambi cationici si devono ancora formare.
Per alcune settimane dalla rottura delle gemme la pianta è in grado di assorbire solo acqua dalla soluzione circolante del terreno, riducendo così la concentrazione salina e portando di conseguenza il punto crioscopico all’interno delle cellule vicino a 0°C. In questo momento l’abbassamento della temperatura può dunque avere effetti negativi sulla futura produzione di nocciole.
Green Has Italia ha sviluppato un formulato che in questa fase fenologica è capace di aumentare la salinità all’interno delle gemme, Calfomyth che fornisce alla pianta calcio e fosforo nello stesso prodotto. I due elementi solitamente insieme precipitano, ma in questo formulato rimangono dissociati sia nella soluzione concentrata tal quale, sia una volta diluiti in acqua nell’atomizzatore prima dell’applicazione.
La fonte fosfatica in Calfomyth è disponibile anche a basse temperature e, oltre ad aumentare la salinità all’interno dei tessuti, è un’importante fonte di energia per la pianta cosicché nel momento della fioritura il nocciolo avrà una riserva utile per promuovere l’accrescimento e la buona allegagione. Il calcio presente in Calfomyth è immediatamente disponibile, contribuisce ad abbassare il punto crioscopico dell’acqua intra ed intercelluare e svolge anche l’azione di regolatore della pressione osmotica permettendo alla pianta di superare velocemente stress termici ed idrici.
Il trattamento con Calfomyth – che può essere somministrato anche in abbinamento ai trattamenti antiparassitari contro l’eriofide – non è finalizzato solo alla prevenzione delle gelate primaverili: se l’abbassamento termico non dovesse esserci, il nocciolo avrà comunque un supporto nutrizionale utile. È una sorta di assicurazione sull’ottenimento di un ottimale equilibrio vegeto/produttivo della pianta.
Per le produzioni di nocciolo biologiche, invece, Green Has Italia consiglia Oligogreen, formulato ammesso in biologico che consente sempre di aumentare la salinità dei tessuti e nel contempo di prevenire le eventuali microcarenze grazie alla ottimale ed equilibrata presenza di microelementi chelati, in grado di stimolare anche la fioritura, la fertilità del polline e la successiva allegagione.
Se non si è agito in fase preventiva e si incorre in una gelata primaverile, si può sempre cercare di minimizzare la perdita produttiva con una forte azione antistress. Su noccioli convenzionali è possibile intervenire con Greit VG, un formulato di origine vegetale con un’alta concentrazione di amminoacidi, in particolare di acido glutammico. L’acido glutammico è una sorta di “mattone” che la pianta utilizza per la produzione di aminoacidi per superare lo stress, riducendo i fenomeni ossidativi; le altre componenti di Greit VG forniscono i fitocomplessi necessari al veloce superamento degli stress di natura abiotica. È un formulato miscibile con gli agrofarmaci di uso comune e anche con il rame, quindi può essere abbinato ad altri trattamenti ottimizzandone il costo.
Per le produzioni biologiche, in caso di interventi volti al superamento della problematica dovuta agli abbassamenti termici, Green Has Italia consiglia l’uso di Eranthis, formulato composto da una miscela bilanciata di estratti di alghe brune (Ascophyllum nodosum e Laminaria digitata) e lieviti selezionati, specifico per affrontare i cambiamenti climatici e perfettamente miscibile con gli agrofarmaci di uso più comune.
Pubblicato 25-02-2021