La situazione economica del paese e la concorrenza mettono in difficoltà il mercato turco delle nocciole

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All‘International Nut and Dried Fruit Council Congress tenutosi recentemente a Londra è suonato  un campanello d’allarme per le nocciole turche

Eccessive scorte di magazzino

Il problema è rappresentato dalle eccessive scorte di fine stagione della Turchia. Con 215.000 tonnellate di nocciole in guscio, il paese rappresenterà il 93% delle scorte globali di fine stagione consistenti in 230.900 tonnellate per la campagna 2022/2023. Per dirla senza mezzi termini, la Turchia è l’unico grande attore che non è stato in grado di vendere quantità sostanziali della sua produzione in questa stagione, pur essendo il leader assoluto del mercato.

Questa posizione, tuttavia, sta iniziando a essere presa di mira. I fornitori sottolineano che la Turchia ha perso molto terreno negli ultimi dieci anni. Poiché il prossimo raccolto della Turchia è previsto in 810.000 tonnellate, il paese potrebbe ancora rappresentare il 63% della produzione globale del 2023/2024, che è stimata in 1,825 milioni di tonnellate, ma altri paesi produttori stanno sicuramente recuperando terreno. Mentre dieci anni fa paesi diversi dalla Turchia producevano meno di 200.000 tonnellate, ora hanno aumentato la produzione a 450.000 tonnellate. La concorrenza internazionale diventerà certamente agguerrita e i fornitori ne stanno già risentendo. Poiché i prezzi sono inferiori fino ad 1 USD/kg in meno in Azerbaigian e Georgia, molti acquirenti in Europa, ad esempio, dichiarano di preferire le nocciole di queste provenienze. Anche le nocciole americane si stanno trasformando in un’alternativa interessante per il mercato.

Prospettive fosche

Il problema, però, è che il mercato è sganciato dalle normali dinamiche di domanda e offerta e la vittoria di Erdoğan sul suo rivale Kemal Kılıçdaroğlu nel ballottaggio dell’altra domenica complica la situazione. Le sue politiche non ortodosse sui tassi di interesse continueranno. La lira turca ha già oscillato su un minimo storico rispetto al dollaro USA nei giorni scorsi e ora esiste un mercato nero per le valute estere. Mentre le banche offrono un tasso di cambio di 20,05 lire turche (TRY) per un dollaro USA, gli uffici di cambio invece offrono già 21,50 TRY. L’aspettativa è che i tassi di cambio saliranno a 24-25 TRY molto presto.

A peggiorare le cose le banche hanno smesso di emettere prestiti e le banche statali applicano tassi elevati per piccoli prestiti. Con le riserve della Banca Centrale ai minimi storici, è diventato impossibile prelevare valute estere dai conti. I fornitori riferiscono che se vogliono prelevare 2.000 dollari dai propri conti, la banca li farà aspettare una settimana per un appuntamento senza alcuna garanzia che l’intero importo sarà disponibile. L’aspettativa è che la situazione peggiorerà a meno che non accada un miracolo e che molte aziende dovranno presentare istanza di fallimento.

Fonte: Mundus-agri.eu

Pubblicato: 04-06-2023

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