La recente introduzione della cimice asiatica Halyomorpha halys, originaria dell’Estremo Oriente, ha aggravato notevolmente il tradizionale problema della difesa del nocciolo dalle cimici nostrane (Palomena prasina, Nezara viridula, Raphigaster nebulosa, Gonocerus acuteangulatus, Coreus marginatus).
In annate con forte presenza risulta pertanto necessario intervenire più volte con trattamenti insetticidi per ridurre i danni da cimiciato che possono raggiungere livelli non accettabili dal mercato.
Visto il numero limitato di insetticidi autorizzati sulla coltura del nocciolo e l’efficacia non sempre elevata delle sostanze attive disponibili, sono state effettuate negli ultimi anni diverse prove di lotta sia con insetticidi di sintesi che con sostanze dai possibili effetti repellenti, fagodeterrenti o corroboranti. L’obiettivo di queste prove è ottenere soddisfacenti livelli di contenimento dei danni alla raccolta, evitando un ricorso eccessivo a trattamenti con insetticidi chimici.
PROVA DI LOTTA 2020
MATERIALI E METODI
Nel 2020 grazie al supporto della divisione Hazelnut Company del gruppo Ferrero è stata realizzata una prova di lotta con l’obiettivo di valutare la selettività sulla coltura (var. Tonda Gentile Trilobata) nonché il contributo che alcuni prodotti corroboranti o coadiuvanti, come il caolino BPLN, il Sapone Molle e il fertilizzante fogliare Nevio (concime fogliare a base di chelato di ferro DTPA) possono offrire nel contenimento delle cimici del nocciolo e del cimiciato, quando affiancati a una serie di trattamenti insetticidi. Il caolino e il concime Nevio sono stati scelti per il fatto che in precedenti esperienze avevano manifestato una interessante attività collaterale nei confronti delle cimici (vedi relazione sperimentazione 2019).
La prova è stata realizzata in un’azienda corilicola di Alba (CN) con impianto del 2011 avente sesto 6 x 5 m.
Le varie tesi hanno interessato parcelloni di 750 m2 (comprendenti 25 piante di nocciolo).
Oltre al testimone non trattato (Tesi 1), è stata scelta come tesi di riferimento (T2) una strategia di controllo di tipo chimico con quattro applicazioni, utilizzando insetticidi autorizzati e presenti nel Disciplinare di Produzione Integrata (comprese deroghe per uso in emergenza fitosanitaria), applicati in successione come segue:
– Decis Evo (deltametrina 25 g/L) alla dose di 0,5 L/ha
– Trebon Up (etofenprox 287,5 g/L) alla dose di 0,75 L/ha
– Epik SL (acetamiprid 50 g/L) alla dose di 1,5 L/ha
– Karate Zeon (lambda-cialotrina 100 g/L) alla dose di 0,25 L/ha.
Nella tesi T3, dopo ogni intervento chimico analogo a quelli della T2, a distanza di 3-7 giorni in base all’andamento stagionale e alle catture di cimice, è stata utilizzata la miscela composta da Caolino BPLN a 5 kg/100 L + Sapone Molle a 0.05 kg/100 L; inoltre questa miscela è stata distribuita anche 7 giorni dopo la prima epoca di raccolta. Nella tesi T4 le applicazioni con insetticidi sono state eseguite in miscela al fertilizzante fogliare Nevio ad un dosaggio di 150 mL/100 L; questo prodotto inoltre è stato distribuito da solo 7 giorni dopo la prima epoca di raccolta, alla dose di 200 mL/100 L.
Il volume di applicazione è stato fissato a 1000 L/ha per tutte le strategie. Il momento di applicazione è stato determinato mediante monitoraggio della dinamica di popolazione delle cimici con il metodo del frappage contestualmente agli avvisi emanati dai tecnici corilicoli. I trattamenti sono iniziati il 23 giugno e l’ultima applicazione è stata eseguita il 17 agosto, dopo la prima raccolta.
Sono stati eseguiti due rilievi di efficacia, corrispondenti alle due epoche di raccolta, partendo da un campione di 200 nocciole per parcella per ogni rilievo. Le nocciole, raccolte in maniera randomizzata in 5 punti per ogni parcella, sono state trasportate nel laboratorio di SAGEA Centro di Saggio dove sono stati eseguiti i rilievi sulla percentuale di nocciole cimiciate.
RISULTATI
Nella tabella 1 sono riportate le percentuali di danno riscontrate nelle diverse tesi alla prima e seconda raccolta, con la rispettiva percentuale media a fine prova. I valori della stessa colonna seguiti da lettere uguali non presentano differenze statisticamente significative.
Tutti i prodotti, a seguito di quattro rilievi effettuati nelle date 6, 20, 31 luglio e 13 agosto hanno mostrato completa selettività sulle piante di nocciolo che non hanno manifestato sintomi di fitotossicità durante l’intero periodo di prova.
CONCLUSIONI
Dall’analisi dei risultati ottenuti, in presenza di una forte incidenza di cimiciato sul testimone non trattato, tutte le tesi trattate hanno manifestato una discreta efficacia.
L’esecuzione di un trattamento aggiuntivo tra la prima e la seconda raccolta con la miscela Caolino BPLN (5 kg/100 l) e Sapone Molle (0,05 kg/100 l) nella tesi T3 e di Nevio nella tesi T4 ha contribuito significativamente alla riduzione del danno nella seconda raccolta sia rispetto al testimone non trattato, sia rispetto alla sola strategia chimica (T2) che non ha ricevuto interventi in questa fase in quanto, oltre al problema del tempo di carenza di alcuni insetticidi, questa non è una pratica adottata dai corilicoltori. La loro integrazione con i trattamenti insetticidi durante la stagione non ha invece fornito un miglioramento nell’efficacia, come si evidenzia nel rilievo alla prima raccolta.
Tale risultato potrebbe essere spiegato con la bassa presenza di cimice registrata nell’appezzamento oggetto della prova durante la prima parte della stagione, mentre questa è considerevolmente aumentata soprattutto nel periodo tra le due raccolte.
Posto che sia la miscela Caolino BPLN con Sapone Molle sia Nevio hanno dimostrato un’attività nel contenimento del danno da cimici, resta da confermare se la loro integrazione con i prodotti insetticidi applicati durante la stagione può contribuire ad una riduzione del danno da cimice come già osservato nella prova condotta nel 2019.
Caolino e Sapone Molle nella tesi T3 sono stati applicati separatamente dagli insetticidi per timore, in assenza di dati al riguardo, di una riduzione dell’attività degli insetticidi di sintesi quando distribuiti in miscela con il caolino. Questo trattamento separato, che comporta quindi un raddoppio del numero di interventi, costituisce un problema in termini di tempo e costi; bisognerà in futuro verificare se risulta possibile miscelare insieme e distribuire questi prodotti in un unico trattamento, senza riduzioni dell’efficacia degli insetticidi di sintesi. In conclusione l’impiego di determinati prodotti corroboranti o coadiuvanti inseriti in una strategia di difesa basata su insetticidi di sintesi sembra essere una strada percorribile, pur necessitando di ulteriori conferme, per contenere il numero degli stessi e migliorare il risultato finale in termini di danni da cimiciato nelle nocciole.
Autori:
Giovanni Bosio, Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici – Regione Piemonte
Marco Moizio, Sagea Centro di Saggio s.r.l.
Copyright: NocciolaRe
Pubblicato 08-02-2021