Problematiche legate ad alcune difettosità riscontrate nelle nocciole piemontesi nel 2020

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A partire dal 2016 ad oggi il CREA DC insieme a SAGEA Centro di Saggio è in prima linea in una campagna di monitoraggio per il fenomeno della “nocciola avariata”. Questo progetto, attivato grazie alla collaborazione e al supporto della divisione Hazelnut Company del gruppo Ferrero, ha portato ad un’osservazione attenta e precisa di tutte le difettosità rilevate all’interno del guscio della nocciola in tutte le fasi fenologiche, dalle gemme al post-raccolta in aziende corilicole campione sia campane che piemontesi.

Nel corso della stagione 2020, dalle osservazioni fatte sulle nocciole piemontesi tra la raccolta ed il post-raccolta, si registra una forte presenza su nocciole analizzate dopo la sgusciatura di inoculo di funghi che in condizioni di cattiva conservazione/essicazione potrebbero aver influito negativamente sulla difettosità delle stesse, come lamentato da molti operatori della filiera. In particolare, funghi appartenenti al genere Penicillium e la specie Trichothecium roseum sono stati isolati in laboratorio in maniera rilevante. Le tipologie di funghi citati possono produrre micotossine che, quando accumulate in notevoli quantità, risultano nocive per l’uomo. Diventa quindi fondamentale eliminare al più presto le nocciole che presentano questi sintomi per evitare potenziali contaminazioni con le nocciole sane.

Penicillium su nocciole – Foto CREA DC

Durante le operazioni di raccolta, per mettere al sicuro la nocciola da questi spiacevoli nemici, bisognerebbe evitare di lasciare la frutta secca sul terreno per troppo tempo evitando così il contatto diretto con le muffe. I tempi sono fondamentali ma anche le condizioni ambientali possono influire ed aumentare l’infestazione da muffe ubiquitarie presenti nell’ambiente.

Ci preme sottolineare che nel corso degli anni precedenti del monitoraggio non era stata mai riscontrata una presenza così massiccia di inoculo fungino (Penicillium e Trichothecium in particolare) in fase di sgusciatura. È possibile ipotizzare che la elevata quantità prodotta, l’andamento stagionale e gli eventuali ritardi di movimentazione delle nocciole dal campo alla cernita e magazzino abbiano influito sulla qualità delle nocciole.

Per il prossimo anno saranno attivati ulteriori campionamenti per meglio comprendere l’evoluzione della sintomatologia “avariato” sulle nocciole durante le ultime fasi di campo, raccolta ed essiccazione.

Autori: Salvatore Vitale, Mariangela Petrucci – CREA DC (Roma)

Copyright: NocciolaRe

Pubblicato: 04-02-2021

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