L’Università di Perugia ha aperto un bando per un Master di I^ livello in “Gestione agronomica, ecologica e sostenibile dei noccioleti da frutto – Agronomical, ecological and sustainable management of hazelnut orchard” per l’anno accademico 2023/2024.
Il Corso ha la durata di un anno e la didattica si svolgerà presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, che in Italia è particolarmente attivo nella ricerca su questa coltura.
La scadenza per la presentazione delle domande di iscrizione è il 25 marzo 2024 e a questo link si possono trovare tutte le informazioni al riguardo, oppure scarica qui la locandina di presentazione.
Trattandosi di una iniziativa valida e innovativa abbiamo pensato di chiedere alla prof.ssa Daniela Farinelli, ideatrice e coordinatrice del Master, qualche informazione in più al riguardo.
Prof.ssa Farinelli, intanto come è nata l’idea di questo Master che sicuramente avrà richiesto un grosso sforzo organizzativo?
L’idea è nata considerando il quadro corilicolo mondiale e italiano. Infatti, la corilicoltura ha attraversato nell’ultimo decennio una fase di profondo rinnovamento, contraddistinta da una forte crescita sia dal lato della domanda, sia da quello dell’offerta.
In Italia, stando ai dati ufficiali di fonte Istat, nel 2021 la superficie totale investita a nocciolo è stata pari a poco più di 92.300 ettari, segnando una crescita di oltre 20.000 ettari negli ultimi dieci anni. Il potenziale produttivo corilicolo permane molto concentrato, con l’80% delle superfici investite localizzate in sole tre regioni, Piemonte, Lazio e Campania. Si registra, tuttavia, un importante fenomeno di crescita anche in altre regioni: tra queste, spiccano soprattutto Toscana e Veneto che oggi coltivano, rispettivamente, 990 e 810 ettari. Altre realtà in fase di crescita, si possono individuare nell’Umbria e nella Basilicata dove sono previsti e in parte già realizzati significativi investimenti. In generale, pertanto, il quadro produttivo italiano, così come quello mondiale, appare destinato a veder crescere ulteriormente il proprio potenziale.
In Italia, l’andamento altalenante della produzione è certamente una delle più temibili criticità: il nocciolo, difatti, ha dimostrato negli anni di essere una coltura particolarmente esposta a rilevanti oscillazioni produttive a causa di andamenti climatici avversi. L’accresciuta alea climatica che si prevede per il futuro, in virtù dei noti cambiamenti climatici in atto, rischia quindi di mettere ripetutamente in grave difficoltà le imprese, come nella campagna 2021. Proprio in virtù del cambiamento climatico, risulta importante fornire indicazioni pratiche sulla gestione degli input, in particolare l’acqua, anche in un’ottica di sostenibilità della coltivazione del nocciolo. Ulteriore incertezza, peraltro, si aggiunge circa la capacità di adattamento della specie a nuovi areali di coltivazione, il che espone le aziende a problematiche di varia natura, con riflessi potenziali sulla loro redditività. Per mantenere vitale e competitivo il settore corilicolo è necessario puntare anche sul contenimento dei costi di gestione, sul miglioramento della qualità del prodotto, sulla soluzione di problematiche di carattere agronomico e fitosanitario che possono compromettere la produttività della coltura. La realtà contemporanea sopra illustrata impone la necessità di disporre di figure professionali, correttamente formate e soprattutto aggiornate, capaci di svolgere al meglio la loro professione di consulenza tecnica e gestionale. Al fine di fare fronte a questa esigenza, l’Università di Perugia ha lavorato oltre un anno per strutturare un percorso formativo completo nei contenuti, che prevede, oltre ad attività didattiche frontali e a distanza, esercitazioni pratiche nei laboratori, visite di studio, tirocini pratici.
Quali sono i principali contenuti della formazione che verrà erogata in questo anno di durata del corso?
Il master è articolato in 7 moduli i quali trattano dalle caratteristiche botaniche della pianta di nocciolo alle sue esigenze pedo-climatiche, dalla gestione agronomica dei noccioleti (dalle scelte d’impianto alle cure colturali quali potatura, gestione dei polloni, ecc.), all’irrigazione e alla meccanizzazione delle operazioni colturali. Un modulo specifico è dedicato al vivaismo corilicolo, dalla micropropagazione alla certificazione vivaistica. Particolare attenzione è dedicata alla gestione fitosanitaria dei noccioleti nei diversi areali corilicoli. Un modulo è poi dedicato a tutti gli aspetti legati all’economia e alla politica del settore. Altri due moduli poi sono dedicati alla gestione post – raccolta e industriale delle nocciole, con particolare attenzione al controllo qualità, alla valutazione organolettica delle nocciole e alla valorizzazione del prodotto.
Che competenze acquisiranno coloro che conseguiranno questo titolo?
Al termine del percorso formativo, gli studenti avranno acquisito competenze relative a:
– gestione eco-sostenibile dei noccioleti da frutto, dalle scelte d’impianto, all’impiego delle cultivar e alla gestione agronomica;
– aspetti biologici e tecnologici dei processi di produzione, di conservazione e trasformazione delle nocciole nel rispetto delle risorse ambientali;
– soluzioni tecnologiche dell’irrigazione per un efficiente e sostenibile uso dell’acqua;
– macchine per l’impianto e per la gestione del nocciolo nelle fasi di coltivazione, per la raccolta e per il post raccolta;
– avversità biotiche e abiotiche: metodi di campionamento e di riconoscimento, difesa integrata e biologica;
– problematiche fitosanitarie della coltura del nocciolo nei vari areali di coltivazione, dall’Italia al Cile, alla Turchia, con particolare attenzione alle strategie di monitoraggio e di difesa adottate;
– analisi qualitativa e organolettica delle nocciole raccolte e al controllo di qualità nei sistemi di gestione della lavorazione nelle fasi post raccolta e industriale;
– propagazione del nocciolo, strutture e i modelli vivaistici, certificazione delle piante;
– aspetti organizzativi ed economici delle produzioni corilicole nei principali Paesi produttori;
– costi d’impianto e costi colturali di un noccioleto da frutto;
– configurazione strutturale e socioeconomica delle aziende corilicole nazionali e mondiali
– dinamiche di mercato della frutta in guscio, organizzazione tecnica ed economica della filiera corilicola;
– strategie di promozione del prodotto nel mercato.
I docenti verranno dal mondo operativo della filiera del nocciolo oltre che da quello accademico?
Il 53% delle attività formative verranno svolte da docenti dell’ateneo perugino, mentre il 47% da esperti esterni rappresentanti i principali attori del mondo corilicolo che ringrazio per la larga adesione e disponibilità.
Nell’ambito della sostenibilità sarà affrontata anche quella economica, visto la difficile situazione che la corilicoltura italiana sta affrontando, fornendo strumenti per massimizzare le produzioni ed ottimizzare gli input?
Sì, la sostenibilità economica verrà affrontata fornendo le conoscenze per la gestione dei fattori ambientali e antropici interagenti sui sistemi di produzione e le innovazioni sia agronomiche che tecnologiche adottabili per la riduzione dei costi di produzione.
Copyright: NocciolaRe
Pubblicato 05-03-2024