La OP Cerere ha redatto una nuova guida sulle cimici del nocciolo

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La OP Cerere ha gentilmente messo a disposizione dei lettori di Nocciolare questa interessante e utile guida sulle cimici del nocciolo.
A questo riguardo abbiamo rivolto alcune domande ad Alessandro Simeone, responsabile tecnico della OP e coautore della brochure.

Quali sono le motivazioni che vi hanno indotto a investire tempo e risorse per produrre questo documento?

L’annata 2018 in Campania si è conclusa con un forte allarme sulla presenza di Halyomorpha halys (cimice asiatica), poichè è stata accertata la sua presenza sul territorio, ma senza che si siano registrate conseguenze sulla qualità del prodotto. Grazie anche alla collaborazione del Dipartimento di Agraria della Facoltà di Scienze Agrarie di Portici (NA), guidata dal prof. Garonna, si è potuta riscontrare una forte presenza della cimice, mediante la tecnica del frappage, a nord di Caserta, limitatamente alle zone teanesi, mentre una delle nostre trappole è riuscita a catturarne un esemplare adulto in provincia di Napoli. Ed è proprio in quest’ambito che il loro riconoscimento è alla base di una corretta strategia di contenimento a medio-lungo termine, e quindi abbiamo voluto dedicare risorse umane per redigere questa breve pubblicazione, di facile lettura, sperando che possa essere utile ai corilicoltori sia per il riconoscimento delle principali forme di cimici e soprattutto per una lotta fitopatologica mirata, con prodotti consentiti dal disciplinare della Regione Campania.

Oltre all’importante attività di formazione e divulgazione, quali altre attività di supporto alle aziende agricole svolgete?

La Cerere Soc. Coop. è una Organizzazione di Produttori e come tale cerca di offrire ai propri associati una serie di servizi che vanno dai benefici della OCM (Premio Doppia Raccolta, acquisto macchine con agevolazione, etc.) alla partecipazione a fiere nazionali (prossimamente al Macfrut di Rimini), dal monitoraggio su campo (per prevenire le possibili malattie ed insetti) alle analisi di laboratorio sul prodotto in campo e finito, sino a definire dei programmi di lotta fitopatologica per ciascun areale di produzione. Sono inoltre a disposizione i dati di 5 stazioni meteo posizionate sul territorio campano per far fronte non solo alle cattive condizioni di temperature al di sotto di soglie minime e massime, ma anche per monitorare i Gradi giorno per il calcolo dello sviluppo delle cimici utilizzando parametri facilmente calcolabili. Ultimamente si sono concluse due giornate informative organizzate a Carbonara di Nola (NA) e San Gennaro Vesuviano (NA) per proporre nuovi prodotti ai soci della OPCerere per la difesa integrata volontaria.

Oltre ad una corretta gestione delle cimici su quali altri fattori si può incidere al fine di migliorare la qualità delle nocciole ed ottenere quindi una migliore remunerazione per i produttori?

Il miglioramento della qualità delle nocciole scaturisce da una combinazione di fattori che, se fossero utilizzati singolarmente, non sarebbero efficaci. Fertilizzazione e difesa sono entrambi elementi fondamentali da considerare in un piano di autogestione del corileto: sapere la distribuzione di concime, la sua durata nel suolo, il periodo di messa a dimora, così come la corretta distribuzione di un fitofarmaco e la sua capacità di integrazione in un programma di difesa, sono aspetti che devono essere valutati e considerati in un piano di difesa e nutrizione. Tutti questi fattori hanno un unico fine: migliorare la resa della nocciola (il rapporto tra nucula e guscio) al netto di cimiciato ed avariato. Migliore è la resa, maggiore è la remunerazione sul mercato locale e nazionale, con buone prospettive sia per i soci e sia per la cooperativa, che su queste solide basi cresce ed amplia i suoi mercati principali. 

Scarica la guida

Pubblicato 30/03/2019

Copyright: Nocciolare

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