I dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2018 “fotografano” questa situazione.
L’elaborazione, da parte di Fruitimprese, dei dati Istat, rileva per il periodo gennaio – ottobre 2018 un calo dell’export di frutta secca, in termini di quantitativi, pari al – 12,1%, con un valore che è rimasto sostanzialmente stabile. Più nello specifico, nei primi dieci mesi del 2018sono state esportate 58.253 tonnellate di frutta secca, rispetto alle 66.270 tonnellate dell’analogo periodo del 2017. Il fatturato, invece, è rimasto pressoché invariato: 396,68 milioni di euro erano stati realizzati nel 2017, 395,45 milioni di euro nel 2018, con uno scarto quindi di solo il – 0,3%.
Sul fronte delle importazioni, la situazione è praticamente analoga a quella dell’anno precedente. Tra gennaio e ottobre 2018 sono stati importate infatti 170.847 tonnellate di frutta secca, rispetto alle 171.942 tonnellate dello stesso periodo del 2017 (-0,6%). Quanto al valore, 863,14 milioni di euro è stato il fatturato del 2018, rispetto agli 882,74 milioni di euro del 2017 (-2,2%).
Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, in ambito di export il fatturato è positivo solo per gli agrumi (+16%) e per la frutta tropicale (+1,6%), che evidenziano una netta ripresa anche in termini di quantitativi, rispettivamente con un +11,9 e un +16,8%. In calo, invece, il valore dell’export per la frutta fresca (-9%) e i legumi e ortaggi (-0,9%).
Nelle importazioni, invece, aumenta il fatturato della frutta fresca e della frutta tropicale (rispettivamente + 6,5% e + 2,3%), mentre cala il valore generato per legumi e ortaggi (-7,5%) e agrumi (-2,2%).
Pubblicato 22/01/2019
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