La geografia italiana del nocciolo vede come terza regione il Piemonte in termini di produzione di nocciole. Come nelle altre regioni italiane corilicole, anche in Piemonte, il nocciolo è soggetto a diverse avversità abiotiche e biotiche legate anche all’andamento stagionale. In questi ultimi anni (2016-2018) CREA DC e SAGEA Centro di Saggio sono impegnate in un intenso monitoraggio, sia in Campania e sia in Piemonte, volto alla comprensione del fenomeno della nocciola “avariata”. Questo progetto è stato attivato grazie alla collaborazione e al supporto della divisione Hazelnut Company (HCo) del gruppo Ferrero. Durante la fase di raccolta a luglio nel 2017 da campioni di cv. “Tonda Gentile Trilobata” provenienti dalla provincia di Vercelli sono stati osservati sintomi di marciume secco su nocciole “cimiciate”. La decolorazione interna del frutto da bianco opaco a giallo traslucido e la presenza di tessuti necrotici è il sintomo più evidente delle nocciole punte da pentatomidi. (fig. 1).
Analisi di laboratorio hanno identificato il fungo Eremothecium coryli (Peglion) Kurtzman [Nematospora coryli (Peglion)] lievito patogeno noto per essere l’agente causale del marciume secco della nocciola in associazione a puntura di cimice. Il fungo è stato individuato sia all’interno sia, in casi molto gravi, sulla cuticola esterna della nocciola creando una pellicola gelatinosa costituita da cellule levuliformi (fig.2).
Nel corso della stagione successiva (2018) è stata confermata la presenza di questo patogeno nella provincia di Vercelli e individuato anche nei corileti delle province di Cuneo, Asti e Biella. Ad oggi questa rappresenta la prima segnalazione in Italia settentrionale dopo la precedente segnalazione in Bulgaria durante le stagioni 2015-2016 (Scarpari et al., 2018, https://doi.org/10.1094/PDIS-05-18-0773-PDN).
Pubblicato 17/01/2019
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