La coltivazione del nocciolo sta rappresentando sempre più una valida alternativa ad altri fruttiferi per la crescente richiesta del prodotto che si accompagna ad una buona rusticità della pianta. Nonostante questo, la coltura è soggetta ad alcune malattie fungine come antracnosi (Gleosporium coryli e/o Sphaceloma coryli), necrosi generalizzate associate spesso alla presenza di Botrytis cinerea, la più recente necrosi grigia della nocciola causata da Fusarium lateritium ed il raro marciume bruno dei frutti o moniliosi (Monilia fructigena). In aggiunta, l’industria di trasformazione delle nocciole è sempre più interessata al fenomeno del “rotten hazelnut” ovvero dell’avariato.
Fanno parte del “rotten hazelnut” tutta una serie di difettosità interne alla nocciola come imbrunimenti e/o marcescenze che talvolta si presentano solo nel momento del taglio del gheriglio e che per semplificazione possiamo descrivere come fenomeno di nocciola “avariata” o “vizio occulto”.
A partire dal 2016 il CREA DC insieme a SAGEA Centro di Saggio è in prima fila in una campagna di monitoraggio di questo fenomeno con particolare riguardo alla sua eventuale presenza in corileti campani e piemontesi. Questo progetto è stato attivato grazie alla collaborazione e al supporto della divisione Hazelnut Company del gruppo Ferrero. Da prime indicazioni il fenomeno sembra essere una malattia complessa in quanto si rileva la presenza contemporanea di diversi generi fungini potenzialmente patogeni, in tutte le fasi fenologiche della nocciola. Un quadro più robusto ed esauriente sarà possibile con un monitoraggio ripetuto per più annate anche per comprendere quanto i fattori ambientali possano incidere sull’insorgenza dell’”avariato”.
Pubblicato 29/10/2018
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