Si terrà il prossimo venerdì 26 ottobre ad Agen, in Francia, la riunione annuale prevista dal Trattato di cooperazione tra Unione europea e Turchia, durante la quale viene fatto il punto sulla situazione del mercato delle nocciole. Le delegazioni europee e turche, come di consueto, apriranno i lavori con l’analisi dell’ultima campagna a livello sia produttivo che commerciale (produzione, livelli delle scorte, import-export e consumi), per poi proseguire con le previsioni di produzione per la stagione 2018/19. L’incontro costituisce un momento importante anche per analizzare i prezzi di riferimento e i possibili sviluppi della campagna commerciale. Un altro argomento all’ordine del giorno sarà quello dei controlli sui livelli di aflatossine contenuti nelle nocciole e nei prodotti derivati turchi.
Quello che succede in Turchia condiziona i prezzi del prodotto in tutti i mercati del mondo. Gli operatori del settore, in particolare, sono interessati a comprendere le mosse dell’Azienda di stato Tmo che ha capacità di ritirare dal mercato fino a un milione di tonnellate di nocciole.
Gli esportatori turchi, intanto, hanno iniziato la nuova campagna a settembre, distribuendo la maggior parte delle spedizioni (25.220 tonnellate totali) proprio sui mercati dell’Unione europea, come riporta il quotidiano Hürriyet Daily News. Il Vecchio Continente, infatti, ha comprato il 77% di tutte le nocciole commercializzate a settembre dall’Associazione degli esportatori corilicoli del Mar Nero (Kfmib), per un valore di 135 milioni di dollari americani (117,4 milioni di euro).
Durante la scorsa stagione (periodo settembre 2017-agosto 2018), che ha visto la forte svalutazione della lira turca sull’euro, la Turchia ha esportato 287mila tonnellate di nocciole in 119 Paesi del mondo (+21% rispetto alla campagna precedente), raggiungendo un fatturato di 1,78 miliardi di dollari, equivalenti a 1,55 miliardi di euro. La Germania si è confermata il primo acquirente con 70mila tonnellate (424,9 milioni di dollari), precedendo Italia e Francia, rispettivamente con 57mila e 20mila ton. “L’incremento dei volumi esportati è una buona indicazione per il consumo delle nostre nocciole nei mercati esteri”, ha evidenziatoEdip Sevinc, presidente della Kfmib.
Pubblicato 24/10/2018
Copyright: Italiafruit News